martedì 31 agosto 2010

Grazie Giuseppe.

La pazienza è la virtù dei forti e voi ne avete avuta tanta. Vi chiediamo di averne ancora per 24 ore. Oggi il FS riporta a casa la famiglia e da giovedì tutto tornerà nella norma e il blog riprenderà a girare a pieno ritmo.

"Già, ma i post degli ultimi giorni?" si chiederà l'attento lettore. Dovete (dobbiamo) ringraziare il 54enne Giuseppe Z., unico possessore di una rete wireless nel piccolo paesino vicino a Pontremoli da dove abbiamo postato i contributi dei giorni scorsi e scaricato finalmente la posta.

Giuseppe lo abbiamo trovato per caso, scandagliando il piccolo borgo e sorprendendoci nel saperlo possessore di un pc vintage ma con connessione ultramoderna.

Peccato averlo trovato solo in fondo alla vacanza.

La Repubblica di OVS.



Come avranno notato i lettori più attenti (ma anche quelli distratti), Repubblica di oggi è tappezzata da capo a piedi con la nuova campagna pubblicitaria della OVS Industry (nella foto vedete una delle pagine in questione, con Ginevra Elkann come testimonial).
Non è esattamente un acquisto in esclusiva degli spazi pubblicitari del giornale, ma diciamo che un buon 75% della pubblicità di oggi è appannaggio di OVS Industry.
Che c'è di strano, direte voi? E' successo molte altre volte: addirittura ricordiamo un numero interamente acquistato da Vodafone (o era TIM?) qualche anno fa.

La cosa curiosa è che su Repubblica di sabato scorso a pagina 24 c'era un pezzo di Natalia Aspesi che parlava proprio di questa nuova campagna, tessendo le lodi del fotografo che l'ha creata, Scott Shuman, e raccontando dello stile interessante di questo fotografo-blogger che pubblica abitualmente sul suo blog le foto che scatta in giro per le città di tutto il mondo. La Aspesi, con la scusa di parlare delle foto elenca tutta la nuova collezione OVS della prossima stagione: giubbotti e giacconi, scialli e sciarpone etc.

Una coincidenza? Forse. Però è quantomeno singolare che su un quotidiano si parli di una campagna pubblicitaria tre giorni dopo che la stessa sia la protagonista assoluta della pubblicità del giornale.

Sarà una coincidenza anche il fatto che tra i testimonial che posano per la campagna ci sia anche l'art director di "D" Joel Berg?

Per la completezza dell'informazione ricordiamo che i testimonial vip della campagna hanno devoluto il loro compenso a varie associazioni benefiche.

Quando si ha la stessa bellissima idea.

Può capitare che due umoristi abbiano la stessa idea per la vignetta o il pezzo da produrre. E' quello che è successo oggi su Repubblica a Ellekappa e a Sebastiano Messina.

Resta il fatto che sia la vignetta che la rubrica siano da dieci e lode. E l'importante è quello.

PS: come ci segnala l'ottimo Jack Skellington, l'idea originale l'ha avuta Vittorio Zucconi.



I colazionisti della libertà.



Apprendo dal Corriere (colonnino News) che Berlusconi, Alfano e Ghedini si sono
incontrati oggi a "colazione".
In realtà la cricca del BAG ha pranzato insieme, dopo le 13.
Io non ne posso più dell'uso della parola "colazione" per indicare il pasto principale della giornata. Almeno avessero usato "seconda colazione' sarebbe stato più accettabile.
Anche il Devoto-Oli depreca quest'uso in sostituzione di "pranzo" ma chissenefrega delle regole del buon scrivere, l'importante è sembrare "trendy".
Mi piacerebbe invitare a casa mia alle 13 un paio di questi "colazionisti", e mentre io mi sbafo una bella carbonara con pepe e pecorino, e poi un piatto di funghi impanati fritti, fargli trovare sul "desk" qualche caraffa di "tea", "light
coffee", "orange juice", due o tre "toasts" e al massimo un piattino di "eggs &
bacon", e poi augurargli "buon appetito, tu fatti la colazione che io mi godo il
pranzo...".
Voglio poi vedere se usano ancora quella parola.
(Scusate lo sfogo, lo so che in queste giorni ci sono cose ben più importanti cu
i badare, la visita di Gheddafi, il ritiro dall'Iraq, il nucleare iraniano, Fede
che presenterà Sanremo 2011...).
Buon rientro a tutti.
GPP

Il prepotente ritorno del sudamericanista di Repubblica.



Dopo tanto peregrinare nella redazione romana di Repubblica, Omero Ciai è volato in Cile per raccontarci la kafkiana avventura dei minatori restati imprigionati sottoterra nel deserto dell'Atacama.

Omero si prende una buona fetta della prima pagina di oggi e l'apertura di R2.

E il nemico che fa?

Garibaldi fu finito.



E' terminata oggi, per alcuni purtroppo e per altri finalmente, l'avventura in camicia rossa di Paolo Rumiz in giro per l'Italia sulle tracce delle gesta garibaldine.

A noi, personalmente, non è dispiaciuto. Anche se i viaggi precedenti ci avevano emozionato di più.

Ad agosto il blog l'avete scritto voi.
Settima ed ultima parte: segnalazioni varie.

Si conclude qui la pubblicazione di una selezione di post che i lettori del blog hanno postato ad agosto. Ecco una carrellata di segnalazioni varie:

Lupo Selvatico ha scritto:


Evvai!!!
Dopo ammiccamenti ed avvicinamenti progressivi, ecco - inesorabili - le tette sulla copertina del Venerdì!
Vergogna...


Marco78 ha scritto:


Cari amici, come articolo più idiota dell'estate (lo so, è una bella lotta, ma leggetelo e sarete d'accordo con me) propongo questa robaccia che - fortunatamente - è apparsa sul sito del "Nemico".


Questa l'abbiamo scovata sul blog di Montaigne:


I pazzi per Repubblica sono meritatamente in vacanza fino a settembre, quindi mi permetto di rubargli il lavoro per far notare una imprecisione sul sito del quotidiano. Il sommario dell’articolo sulla diatriba tra Roberto Mancini e Sir Alex Ferguson contraddice il contenuto dell’articolo stesso. Ora torno alle cose di mia competenza, promesso.


Roberto Bocci ci segnala:


Vibo valencia fa ridere

Ciao e buone vacanze!


Tatiana V. ci segnala:


Angelo Aquaro utilizza il termine “raccapricciosamente”. Voleva dire “raccapricciantemente” o trattasi di raccapriccio capriccioso?

Stig...azzi!



Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Buongiorno!
Mi permetto di segnalare un post sul blog Mattoni d'inchiostro su una chicca che mi era sfuggita sul sito di Repubblica a proposito di un pilota misterioso chiamato Stig.

Oggi è pure sulla home.
 
Ciao e buon lavoro!
Laura

P.P.Repubblica.



Marco Campione ci ha segnalato questo titolo apparso ieri su Repubblica.it

Francesco Merlo e Angelo Aquaro si aggiudicano i PPR+ e PPR- di luglio.

Si è chiuso il sondaggio PPR del mese di luglio. Ecco le classifiche finali:



PPR+ (totale 27 voti):

1. Francesco Merlo - 7 voti (26%)

2. Vittorio Zucconi - 6 voti (22%)
3. Gianni Clerici - 5 voti (19%)
4. Michele Serra - 4 voti (15%)
5. Gianni Mura - 3 voti (11%)
6. Ezio Mauro - 2 voti (7%)

Leggete qui l'articolo di Merlo.

Nonostante la partecipazione “balneare”, il sondaggio di luglio ha fornito indicazioni e ribadito convinzioni molto chiare.
La vittoria del PPR+ da parte di Francesco Merlo, con il suo sconfortato ma severo commento sull’ennesima insolenza del Cav. alla Bindi, certifica quanto è ormai divenuto consenso in questa nostra piccola esigente enclave: dopo aver esitato a lungo nel riconoscerlo come organico al giornale, qui oggi si ritiene che Merlo dia meravigliosamente voce alla capacità di indignazione che una società civile deve sempre esibire di fronte alla mediocrità (eufemismo) di comportamenti della sua classe dirigente.
Al secondo posto emerge la familiare figura di Vittorio Zucconi che, con il suo brillante articolo sulle gloriose gesta del Washington Post, ha rispolverato egregiamente il suo talento reagendo prontamente al modesto esito della discutibile trasferta sudafricana (non a caso valsagli il PPR- di giugno). A dimostrazione, una volta di più, che è bene che ciascuno si cimenti nel campo che gli è proprio.
Completa il podio il sommo scriba Gianni Clerici che ci ha offerto le sue cronache dal tempio del tennis londinese - una impareggiabilmente raffinata e ironica combinazione di disamine tecniche, indagini psicologiche e divagazioni varie - regalandoci anche il nome di un futuro protagonista: Kei Nishikori.
Al quarto posto si è piazzato l’ottimo Michele Serra, reduce dal trionfo al PPR+ di giugno, che in una straordinaria Amaca ha disegnato un piccolo ma esaustivo ritratto della società italiana in cui “ogni possibilità di ordine e di pubblica sollecitudine” è esclusa e ciononostante si avverte una sconcertante naturalezza nell’esibizione di questa quotidiana inciviltà.
Segue Gianni Mura che ci ha accompagnato lungo il modesto Tour de France 2010 con cronache sempre affascinanti grazie ad una visuale mai banale sui protagonisti, sulla competizione sportiva, sulla Francia. Mai dimentico, il nostro Gianni, delle meste vicende italiane, come ha dimostrato richiamando alla nostra attenzione (già destata da un meritorio articolo di Massimo Calandri) la grave scomparsa del glorioso rugby aquilano.
Chiude insolitamente la classifica il Diretùr, sempre tagliente e acuto nell’analisi delle nefandezze governative, tra illegalità diffuse e propaganda “fangosa” di complemento.



PPR- (totale 21 voti):

1. Angelo Aquaro - 6 voti (29%)

2. Claudio Tito - 5 voti (24%)
3. Alberto Arbasino - 5 voti (24%)
4. Enrico Franceschini - 3 voti (14%)
5. Laura Laurenzi - 2 voti (9%)

Leggete qui l'articolo di Aquaro.

Dopo un periodo di quiete, in cui si era immerso in un racconto sobrio e quasi sottotraccia delle vicende americane, Angelo Aquaro è tornato prepotentemente alla ribalta conquistando il suo terzo PPR- (quarto se volessimo considerare anche il sondaggio di marzo, poi sospeso, in cui era nettamente in vantaggio) grazie a due corrispondenze in cui ha illuminato i lettori su una ricerca scientifica su un pesce-robot (per comprendere le dinamiche della leadership) e informato puntualmente tutti noi sulle nozze del secolo (ah, già le avete dimenticate?).
Al secondo posto una coppia inedita formata dal caposervizio del settore politico, Claudio Tito, e dall’illustre collaboratore Alberto Arbasino.
I voti a Tito confermano un diffuso fastidio verso questo giornalismo politico drogato di chiacchiericcio e di retroscena e poco incline a volgere l’attenzione verso la sostanza dell’azione politica. Un giornalismo troppo contiguo alla classe politica, dedito ad un esercizio molto autoreferenziale e di scarsa utilità per il lettore medio. Eppoi, basta con quei virgolettati!
Arbasino sul podio del PPR- serve solo a ricordarci che i suoi dottissimi, ironici (così ci paiono…) e spesso nostalgici articoli sono scritti per una cerchia ristrettissima di cui i lettori comuni non fanno parte. Per noi vale quanto scritto tempo fa da Luca Sofri (e opportunamente segnalatoci in un lontano post da Jack Skellington): “Il fenomeno umano e letterario Arbasino è da anni un avvincente mistero per me: leggo le cose che scrive con un misto di fascinazione e confusione, consapevole che mi sfugga qualcosa ma va’ a sapere cosa.” O, alternativamente, facciamo nostra la reazione di Fabio P. alle letture arbasiniane: “Cioè?”.
Ai piedi del podio il recordman di candidature ai PPR-, Enrico Franceschini, fattosi apprezzare lo scorso mese per due indispensabili testimonianze su come Cameron stia disegnando la nuova Gran Bretagna: un blog di un tizio che elenca i piccoli piaceri della sua vita e una ricerca scientifica (eh, sì!) che ci spiega perché, con il tempo, i progressisti votano conservatore. Ah, non cogliete il nesso con Cameron?
Infine, solo due voti per Laura Laurenzi e la sua indispensabile analisi sul perché le donne si tagliano i capelli in un certa foggia o in un’altra. Forse i blogger non hanno creduto che questo articolo fosse stato pubblicato sul nostro amato foglio.

Non dimenticate di proporre le candidature per il mese in corso scrivendo a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure segnalando direttamente in un post (anche se OT, non preoccupatevi) l’articolo che ritenete meritevole di una menzione, positiva o negativa che sia.

Ringraziamo Barbapapà per la collaborazione ai testi.

Ad agosto il blog l'avete scritto voi.
Parte sesta: i barbapapiri.



Barbapapà ha scritto:

In attesa che riprendano le trasmissioni e per non far sentire troppo solo il grande Aghost, alcune considerazioni sparse sul giornale della prima quindicina d’agosto.
- Jacopo: condivido la tua segnalazione del bel commento di Francesco Merlo dell’11 agosto sull’intolleranza contro i gay;
- il grande Gino Castaldo ci ha deliziati con alcune chicche per noi cultori del rock: pranzo (ma chi avrà pagato il conto?) con intervista agli U2 prima del concerto torinese, intervista il 5 agosto a Phil Selway dei grandi Radiohead e bellissima e toccante intervista il 13 agosto a Nicolò Fabi per l’annuncio del concerto di fine mese dedicato alla sua bambina tragicamente scomparsa qualche mese fa. Ribadisco che la sezione musicale di Repubblica è indiscutibilmente la numero uno tra i quotidiani italiani. Dispiace solo, repetita juvant, che su R2Cult di tutto ciò non vi sia che una pallidissima traccia;
- degni di menzione, a parer mio, gli articoli che Rampini ha dedicato all’analisi dell’attuale fase dell’economia Usa e mondiale tra il 12 e il 15 agosto. Molto chiari, ben scritti e argomentati, degni di un quotidiano finanziario (non a caso lui proviene dal Sole 24 Ore). Unico personalissimo appunto: il "negative bias", come direbbero gli americani, che contrassegna eccessivamente tutta la disamina macroeconomica di Rampini. Al confronto perfino Nouriel Roubini intervistato il 14 agosto da Eugenio Occorsio (sempre bravo nelle interviste agli economisti) è parso un filino meno cupo…;
- sempre brillante Serra (in ferie anche lui, Aghost!). Oltre all’Amaca riportata dal Feticista Supremo, segnalo quella del 13 agosto dedicata all’amicone di Berlusconi, Putin. “Sta facendo il giro del mondo (la foto, fortunatamente, non il Canad-Air guidato da Putin, che precipiterebbe in pochi istanti su una città densamente popolata) come segno di un'invariata e ahimè invariabile tendenza di certi (molti) leader politici a farsi belli nella catastrofe, per rassicurare certi (molti) popoli che ancora se la bevono.” Suona familiare, no?
- incomprensibile, per non dire fastidiosa, la scelta di Repubblica di inviare due giornalisti a descriverci le vacanze di Fini e Berlusconi nella speranza di carpire qualche dichiarazione ad effetto.
Maurizio Bologni è stato alcuni giorni ad Ansedonia a raccontarci quanto si poteva scrivere stando tranquillamente in redazione. Nel vuoto di notizie locali (in quanto erano tutte create altrove dalla servitù giornalistica del Cav.) Bologni ci ha raccontato della sosia della Tulliani, dell’infortunio casalingo di Fini e delle gite a Tarquinia della coppia (con preziosissime gemme, tipo l’intervista al tabaccaio che ha venduto i sigari a Fini: “L’ho riconosciuto e gli ho dato del tu. A Gianfra’, questi sono freschi. Gli ho detto porgendo i sigari. E lui: Allora ci siamo capiti”).
Alberto D’Argenio, invece, ci descrive da Porto Rotondo le giornate di Berlusconi tra famiglia e bagni di folla, contrappuntate da sue presunte dichiarazioni riferite da “chi ha parlato con il premier”. E bisognava mandare giornalisti in villeggiatura per raccogliere questo vociare (sempre virgolettato, però)? Io non me la prendo con gli inviati, che fanno quel che possono in quel misero (giornalisticamente parlando) contesto, ma con la direzione del giornale che ritiene tutto ciò utile al lettorato. Se la politica italiana dimentica i problemi del Paese per concentrarsi autoreferenzialmente su se stessa, i giornali devono andarvi necessariamente appresso?
- la sezione sportiva ci ha consentito di assaporare alcuni pezzi sull’atletica della grande Emanuela Audisio.
Una preghiera invece a Paolo Rossi: la smetta di chiamare nei suoi articoli Federica Pellegrini “Fede”. Repubblica non è una fanzine. Non ricordo un solo articolo di Benedetto Ferrara sulle prodezze di Valentino Rossi che, pur nelle dovute e meritate celebrazioni e in una certa comprensibile vicinanza al campione, si riferisse a lui con un “Vale”. Eppoi, per cortesia, basta questi continui riferimenti di Rossi nelle interviste ad atleti e tecnici agli amorazzi dei nuotatori. Quasi fosse l’unico sport in cui gli umori degli atleti dipendono anche dalle vicende sentimentali...
- alla vigilia di Ferragosto ha fatto notizia il blocco dell’aeroporto di Olbia effettuato dai pastori sardi. Ho letto l’articolo di Giuseppe Porcu: le ragioni della protesta erano riportate sinteticamente nelle ultime righe e non erano affatto chiare. Eh sì: la notizia era il disagio dei vacanzieri… Poveri pastori sardi, se il loro obiettivo era quello di far conoscere le proprie ragioni bisogna riconoscere che hanno fallito;
- in generale, ho notato con piacere che, nonostante il clima vacanziero, non vi sono stati eccessi sul versante fuffologia, aria fritta e ciarpame minzoliniano. Sì, qualcosa si è notato (tipo l’insulsa notizia degli auriga pagati ben più degli odierni sportivi di successo), ma niente di particolarmente irritante considerato il pericoloso vuoto di notizie che tradizionalmente contraddistingue il periodo.
Forse hanno giovato alla causa del maggior rigore le ferie di Franceschini, re dell'aria fritta. Al riguardo, vorrei segnalare che si può essere a Londra e occuparsi esclusivamente di questioni serie, come ha dimostrato Vincenzo Nigro che, a cavallo tra luglio e agosto, ha sostituito Franceschini senza indulgere, neanche una volta, in fuffa. Bravo.

E qualche giorno dopo, sempre Barbapapà:

In attesa che il Feticista Supremo riemerga dalle sue vacanze "scolastiche" e per dare un minimo di scossa all’encefalogramma piatto del blog (è sparito pure Aghost!), proseguo nelle mie considerazioni sparse sul giornale di questi giorni:
- senza nulla togliere all’ottimo Giannini, l’articolo recente più interessante è stato, a mio modesto parere, quello di Sandro Viola del 20 agosto in cui ha ripreso un tema che in questo blog è da tempo oggetto di attenzioni critiche (non a caso è balzato, nell’ultimo sondaggio, agli onori del PPR-): il giornalismo politico italiano, troppo dedito al gossip, alla dichiarazione sterile, al retroscena.
Scrive Viola: "È il modo, l'ottica con cui i giornali e le televisioni descrivono un giorno dopo l'altro quel che avviene sul terreno politico. Non solo raddoppiando con un'altra logorrea l'incontinenza verbale dei nostri politici, ma senza buttare mai niente della giornata politica, anzi utilizzando ogni brandello dei modesti ragionamenti colti a Montecitorio, ogni mezza frase dei leader (o dei magistrati troppo vicini alla contesa politica), alla stessa maniera in cui la cucina popolare utilizza anche le parti meno nobili, più disgustose in sé stesse, dei pesci e delle carni per preparare i suoi fritti misti, le sue minestre dagli odori troppo forti. Il punto è dunque che il Niagara di pagine su ogni giornata politica, la scelta di non distinguere tra il rilevante e l'irrilevante, l'evidente intenzione di mantenere sempre accese le braci delle polemiche in corso (e dunque l'ira furibonda, il chiasso, i veleni che ne derivano) fanno pesare sulle spalle del nostro giornalismo politico non poche responsabilità.".
Ecco, l’inutile ipertrofia della sezione politica che veicola quotidianamente il nulla di questa politica politicante è una questione che andrebbe affrontata seriamente quantomeno dal nostro giornale, che certo non si tira indietro affatto su questo versante (e Viola ne è consapevole, anche se ha cercato di temperare la critica rendendo merito al giornalismo che si pone come watchdog del potere, vedi le inchieste del nostro giornale sulle nefandezze di Berlusconi e della sua corte). Al riguardo, una delle più meste esibizioni dell'anno è stata la corrispondenza estiva da Ansedonia del povero Massimo Bologni (già segnalata la scorsa settimana) vanamente proteso a captare qualche frasetta riferibile al vacanziero Fini;
- ovviamente merita un plauso Massimo Giannini per l'articolo sulla legge pro-Mondadori, che non ha trovato eco alcuna sugli altri giornali, compresi quelli sedicenti indipendenti. Anzi, il Corriere della Sera si è occupato del tema solo sulla scia della polemica innestata dalla discutibile uscita del tardivamente resipiscente Vito Mancuso;
- domenica scorsa, apertura dell’inserto domenicale dedicata a Cesare Prandelli con un ritratto opera nientemeno che del vicedirettore con delega ai sentimenti, Dario Cresto-Dina. Continuo a non capire queste sue incursioni sportive che sembrano voler dire che nessuno meglio di lui è in grado di scavare nell’animo e mostrare la vera natura dei calciatori. Credete forse che un Crosetti, per fare un nome a caso, non sia in grado di ottenere simili risultati? Devo però onestamente aggiungere che è venuto fuori un bell’articolo, favorito secondo me sia dallo spessore di Prandelli che dall’approccio low-profile del giornalista, diverso in questo dalla terribile intervista a Totti in cui Cresto-Dina non potè fare a meno di mettersi al centro della scena (ricordate il suo desiderio di regalargli un libro?);
- oggi bel commento di Gad Lerner sulle vicende della Fiat con una dura e condivisibile presa di posizione sul fin troppo mitizzato Sergio Maglione (copyright Feticista Supremo) che fa il paio con gli editoriali di Luciano Gallino parimenti critici verso il comportamento della Fiat;
- tra le cose inutili di questi giorni, un articolo di Jaime D’Alessandro su una tizia che per un anno si dedicherà ad acquistare tutto ciò che le serve nella sua vita quotidiana esclusivamente via internet. Questi comportamenti, che di tanto in tanto sono segnalati alla pubblica attenzione (un anno senza TV!, un anno senza cellulare!, un anno senza guidare! Etc etc), servono solo a dare il famoso quarto d’ora di pubblicità a queste oscure figure che si "sacrificano" per il nostro bene per dimostrare l'ovvia convenienza di certe scelte. Come se avessimo oggi bisogno di qualcuno che debba dimostrarci che lo shopping on-line è di grande vantaggio in tantissimi campi della nostra quotidianità;
- altra gemma quella regalataci da Marina Cavallieri che, in un articolo del 19 agosto, ci ha informati sull’aumento di oggetti smarriti (embè?), trend collegato in maniera poco convincente da un sociologo alla società usa e getta. Bah!
- riparte, un po’ in sordina, la stagione cinematografica e che ci combina Repubblica? La recensione di Shrek 4 affidata a Luca Raffaelli, esperto di fumetti e animazione. Possibile che solo nel nostro giornale si ritenga opportuno affidare ogni tanto la critica cinematografica non ai professionisti (Nepoti e D’Agostini, nel caso) ma ad esperti del tema trattato nel film? Ci siamo sorbiti quest’anno le seguenti incursioni: Vanna Vannuccini su About Elly (film iraniano), Antonio Gnoli su The Road (tratto dal libro di McCarthy), adesso anche Raffaelli (e taccio di Maltese).
Nulla contro questi apprezzati giornalisti, ma le recensioni cinematografiche devono essere affidate sempre e solo a critici di mestiere, come avviene regolarmente sul Corsera, sulla Stampa e sul Messaggero (impeccabile quest’ultimo quanto a copertura cinematografica);
- chiudo con l’immancabile Angelo Aquaro che, in una corrispondenza del 20 agosto, ci ha intrattenuti su un presunto trend che riguarda una élite di americani che per i loro figli cercherebbero babysitter solo bilingue "così i nostri figli crescono meglio". Pensa veramente Aquaro che questo trend per pochi sia destinato a una diffusione di massa?
Non crede che degli States avremmo bisogno di conoscere questioni, tendenze, comportamenti di maggior potenziale impatto sulla popolazione?
Oggi l’ineffabile Aquaro ha aggiunto un altro tassello al mosaico delle sue cronache americane: un corso di filosofia veicolato via cellulare…

aghost ha replicato:


barbapapà, ecco dov'eri nascosto, a vergare questo papiro...

PS: sei di quelli che a ferragosto si chiudono in casa con le tapparelle abbassate per far credere ai vicini di essere andato in ferie? :)))

Barbapapà ha replicato:


Ah ah ah! Grande Aghost!
Ti confesso che l'impresa più difficile è stata quella di evitare rumori in casa onde non insospettire i vicini... :)

Ad agosto il blog l'avete scritto voi.
Parte quinta: la preghiera del feticista.

Feticista Supremo che sei in vacanza, sia benedetto il tuo nome, torna al tuo regno, sia fatta la "nostra" volontà sia d'estate che d'inverno.
Dacci il nostro post quotidiano (almeno uno), ritorna tra noi almeno per un giorno, come noi ti leggiamo ogni giorno, inducici in tentazione e liberaci dal male di di giornalacci "nemici".
Che buon pro ti faccia.

Frank57


(Semplicemente strepitosa FS)

Ma che freddo fa.



Le frasi fatte sono insidiose, invitano a usare delle espressioni senza sapere bene cosa vogliano dire. Lo fa per esempio chi ha scritto il pezzullo in Cultura di oggi su Le Carrè. La notizia: lo scrittore ammette che anche le spie inglesi uccidevano. Attacco del pezzo: "Anche tra le spie che venivano dal caldo c'erano dei killer". La parafrasi del titolo del libro di Le Carrè "La spia che venne dal freddo" fa presumere che il protagonista del romanzo fosse un russo che arrivava in Europa. Chi ha letto il libro sa che invece era un inglese che andava a Berlino Est. Cosa c'entra il freddo? Leggetevi il libro.

Fabio P.

lunedì 30 agosto 2010

Ad agosto il blog l'avete scritto voi.
Parte quarta: un mese senza blog è un po' come la colonia estiva.



Continuiamo a pubblicare i vostri contenuti pubblicati nella sezione commenti all'ultimo post prima della chiusura estiva.

aghost ha scritto:


da bambino i miei mi mandavano "in colonia", a Cesenatico. Un'esperienza orribile con le suore, lontano da casa dove non conoscevo nessuno. La vivevo con una sensazione di abbandono straziante. FS mi ricorda i miei genitori. Vergogna! :)

Frank57 ha replicato:


@aghost, anch'io venni mandato, un estate di moltissimi anni fa, in una colonia montana e la vissi proprio come te, chiedendomi cosa mai avessi fatto di male per essere abbandonato lì.

Supersoul ha replicato:


Aghost mi hai fatto fare un tuffo nel passato...Da bambino sono andato per anni in vacanza a Cesenatico coi nonni. Io e i miei due vecchi facevamo lunghe passeggiate per la spiaggia e quando arrivavamo di fronte alla "colonia" i nonni mi dicevano sempre "se non fai il bravo il prossimo anno ti ci mandiamo anche a te in colonia assieme a quei bambini là", al che io mi sentivo percorrere da ondate di terrore immaginandolo come un luogo di pena e di nefandezze. Scusa Aghost e anche agli altri, ma tornare ai ricordi d'infanzia a volte fa bene al cuore e allo spirito. PS: Telese e la Costamagna li trovo bravissimi e molto sciolti (lei poi è bellissima).

aghost ha ribadito:

Andare in colonia era orrendo. Specie quella marina. Un mese strappato alla famiglia. Io poi ero timido (lo sono anche oggi) e non legavo facilmente con gli altri bambini. Alla partenza, sul pullmann, salutavo i miei dal finestrino che, coi loro sorrisi, mi sembravano perfino beffardi e piangevo come una vigna. Nella colonia montana (ho fatto anche quella, a Serrada di Folgaria) andava un filo meglio: l'anima montanara che già albergava in me si poteva manifestare: il capogruppo mi aveva soprannominato "Taras Bulba" (dal nome del grande condottiero) perché avevo il (brutto) vizio di andare avanti e non aspettare gli altri.
La sveglia veniva data alla camerata tipo alle 6 di mattina, come in caserma, con uno stridente giradischi "Geloso" che a tutto volume suonava "il cielo" di Lucio Dalla, che all'epoca non conosceva quasi nessuno e anche anzi era considerato uno sfigato.

Ad agosto il blog l'avete scritto voi.
Parte terza: Mario Pirani è in viaggio.

Continuiamo a pubblicare i vostri contenuti pubblicati nella sezione commenti all'ultimo post prima della chiusura estiva.

aghost ha scritto:


Ieri ho visto un curioso micro-annuncio su Repubblica di lunedì 2 agosto: sotto l'articolo di Aldo Schiavone era scritto "Mario Pirani è in viaggio. La rubrica "Linea di confine" torna a settembre".
Istintivamente ho pensato "chissenefrega". Poi però mi sono detto: perché Repubblica deve informarmi sommariamente cosa fa Pirani? E poi: "torna a settembre" quando di preciso? Inizio settembre? Metà settembre? Fine settembre? Già che c'erano potevano essere meno vaghi: Pirani è in viaggio per dove? Dall'annuncio si direbbe per lavoro, ma potrebbe anche essere in viaggio per i fatti suoi.
In agosto notoriamente c'è poco da scrivere, prossimamente mi aspetto annunci di questo tipo: "Corrado Augias è in ferie in Francia con la famiglia. Tornerà in autunno. Se ne ha voglia".

Barbapapà ha replicato:


Aghost, sono anni che Pirani annuncia la chiusura estiva della rubrica in quel modo.
Preparati inoltre perché a breve sbaraccherà anche Serra...
Ho trovato abbastanza bizzarro l'articolo di Berizzi, pubblicato ieri con richiamo in prima pagina, sui verbali dell'interrogatorio ad un'altra escort berlusconiana.
Pur trovando meritoria l'intera campagna di Repubblica, questo articolo mi è parso completamente fuori sincrono. Il povero Berizzi, poi, sembra aver conseguito una specializzazione sul tema (lo ricordo in Colombia a cercar notizie sulle foto sarde di Zappadu...).

Frank57 ha replicato:


aghost, è la fase d'impazzimento generale, dispensatrice di licenze...giornalistiche. Si molla tutto e arrivederci a settembre (sempre imprecisato) quando poi s'inizierà a parlare di "autunno caldo" e così via.
Pensare, invece, che da scrivere, da approfondire (in tv) ci sarebbe moltissimo. Ma si direbbe che questo periodo rappresenti una sorta di "zona franca". Succeda quel che succeda.
Considero tutto con distacco olimpico. Ma certamente chi non vorrebbe staccare ora e far sapere che tornerà a settembre?
Eppure l'Italia non chiude...

Ad agosto il blog l'avete scritto voi.
Parte seconda: l'affaire Mancuso-Mondadori.

Continuiamo a pubblicare i vostri contenuti pubblicati nella sezione commenti all'ultimo post prima della chiusura estiva. Questi sono relativi alla discussione accesa da Vito Mancuso sugli scrittori antiberlusconiani che pubblicano i loro scritti con la Mondadori.

Fabio P ha scritto:


Mi sono sempre chiesto come si facesse ad essere di sinistra e pubblicare i propri liberi per Mondadori e consociate. Oggi Vito Mancuso (autore Mondadori e collaboratore di Repubblica) solleva il problema e chiama in ballo altri che sono nella sua situazione, facendo oltretutto nomi e cognomi. Mi immagino la selva di porconi all'indirizzo di Mancuso alzatasi oggi dai vari Augias e Scalfari. E faccio un pronostico: i repubblicones autori Mondadori parteciperanno domani al campionato mondiale di arrampicamento sugli specchi. Voglio vedere alla fine chi lascerà la Mondadori (temo nessuno a partire da Mancuso, che nel suo pezzo si lacera le vesti, si tormenta e si duole ma alla fine non dice cos'ha intenzione di fare).


Supersoul ha scritto:

Sulla questione Mancuso/Mondadori. Io mai stato integralista, ma stavolta la faccenda scotta. Io posso capire (pur non essendo addentro a questioni editoriali) che gli scrittori Mondadori in tanti anni abbiano maturato legami consolidati in fatto di agenti, addetti e figure varie all'interno di questo Editore e che sia spiacevole abbandonare amicizie ed affetti maturati nel tempo, ma...ormai il problema è ineludibile. E mi spiace vedere perfino il mio amatissimo Saviano tergiversare e tentare arrampicate sugli specchi. QUA C'E' SOLO UNA COSA DA FARE: PGLIARE SU E TRASLOCARE DA UN ALTRO EDITORE, NON IMPORTA QUALE, SI VEDRA' QUALE.
Cazzo, non si può continuare a pubblicare per lo stesso Editore che pubblica i "Santini" di Berlusconi!!!!

Fabio P ha scritto:

Come volevasi dimostrare: oggi paginata sull'argomento Mancuso-Mondadori, con tutti che si arrampicano con gli specchi e dicono tra stridori di vetro cose del tipo: vabbè ma io mica ho contatti con Berlusconi, io vado alla Mondadori perchè c'è tizio che è bravo e Caio che è simpatico. E Augias che dice: porrò la questione ai lettori. Sì, bravo, ponila. Nel frattempo non un cane che abbia detto: giusto, me ne vado da un altro che paga di meno ma almeno non è del Berlusca.
P.S.: Si aspetta un intervento sull'argomento anche da parte di quel trombone di Guccini, che ci spacca i maroni da 40 con le sue arie da rivoluzionario con le quali se la tira un casino, ma dopo aver cominciato a pubblicare i suoi libri da un altro editore è passato allegramente alla Mondadori senza nemmeno far finta di porsi il problema. Certo, lui ci sarà andato perchè glie l'ha chiesto Sempronio, che ci lavora, è bravo e simpatico ed è un vero compagno. Ma va a caghèr, tu, l'avvelenata, il tizio sul treno e tutti quelli che non te lo dicono.

domenica 29 agosto 2010

Ad agosto il blog l'avete scritto voi.
Parte prima: le chicche di Fabio P.

Iniziamo con questo post la pubblicazione di una serie di interessanti contributi che hanno animato il blog in agosto nella sezione dei commenti.

Cominciamo con una serie di strepitose chicche del sempreattento Fabio P.

Fabio P ha scritto:


Premio "Lecchino dell'anno" al redattore di Cultura che nel doppio paginone dedicato alla morte di Elvira Sellerio ha fatto il boxino sulla collana blu. E tra tutti i titoli pubblicati, ha scritto "tra cui uno di Eugenio Scalfari".

Fabio P ha scritto:

Grandissimo exploit del Tg5 di oggi, che parlando della figlia di Rudy Giuliani che ruba nei negozi ha detto che è stata arrestata non per taccheggio ma "per tacchinaggio"!

Io proporrei inoltre l'istituzione del "Lecchino d'oro" al giornalista che più incensa il proprio editore o direttore

Anzi, giusto per gradire, proclamo Lecchino del giorno il bravo Giannini, che oggi scrive :"Il vascello fantasma di Berlusconi, come scrisse due settimane fa Ezio Mauro..."

Fabio P ha scritto:


La frase più scema del giorno è la seguente: si parla dell'enorme iceberg staccatosi della Groenlandia, e il Corriere.it scrive che si trova "a mille chilometri a Sud del Polo Nord". La frase è scema perchè se uno si sposta dal Polo Nord può andare SOLO a sud.
Per la serie "E chi se ne frega", ecco l'attacco di Sandro Viola di oggi: "Nell'autunno di 31 anni fa, a Parigi, andvo spesso a colazione con Alberto Cavallari". Giustappunto: e chi se ne frega.
(e la prossima volta chederemo un parere al grande capo Estiqaatsi)

Fabio P ha scritto:


Su Repubblica.tv c'è una tizia che racconta della discussa decisione di utilizzare Asterix e i suoi amici per fare pubblicità a McDonald's in Francia. Ora, a parte il fatto di pronunciare àsterix e òbelix (errore comune) e di pronunciare "McDonald" senza il genitivo (altro errore comune) la tizia dice che la decisione ha fatto infuriare i fans del fumetto, che se la sarebbero presa con i creatori del personaggio, Goscinny e Uderzo, rei di aver ceduto i diritti alla multinazionale americana. Come abbia fatto il povero Goscinny a cedere i diritti, visto è morto nel 1977, resta un mistero.

Fabio P ha scritto:


Cosa sarà il low coast? Un termine geografico, la costa meridionale di una spiaggia? Bisognerà chiederlo a Emanuele Gamba, che così definisce l'invereconda idea della Juve di comperare Barzagli. A meno che non intendesse scrivere low cost, perchè Barzagli, sebbene campione del mondo, è uno scarpone qualunque. No, Gamba non farebbe un errore così scemo.

sabato 28 agosto 2010

Un mese intero di ferie!
Ma chi ti credi di essere, un giornalista?

Quella che leggete nel titolo è la più bella battuta del mese d'agosto.
L'ha scritta Sherpa a commento del post di chiusura estiva del blog di un mesetto fa. Molti lettori, oltre a Sherpa, si sono lamentati della lunga latitanza del FS che ha lasciato incustodito il blog per un lungo interminabile mese.
Qui di seguito una selezione dei suddetti commenti:

Gabriele ha scritto:

Un mese???? Vergogna!!! Terrai famiglia ma non tieni computer, in vacanza? Non hai Ipod, Ipad, Iphone e altri aggeggi che iniziano per Ip?? E noi come facciamo, in crisi d'astinenza per un mese?? Ci diamo al metadone?

aghost ha scritto:

un mese? Vergogna! Ma come, avevamo appena criticato i media di regime che vanno in ferie da primavera a autunno! Un blogger che va in ferie un mese è un'indecenza anche peggiore. Desisti!

sherpa ha scritto:

Un mese intero di ferie! Ma chi ti credi di essere, un giornalista? :-))
Buone vacanze!

Frank57 ha scritto:

Mi associo pure io, all'augurio vabbè di serene ferie, ma soprattutto all'insana pretesa di farne un mese, facendo mia la brillante battuta di sherpa.
E poi ha ragione aghost. Indecente

Carmen ha scritto:

Che ne dite di fare una colletta per comprare un ipad con tastiera bluetooth al feticista supremo? Come puó abbandonarci così, per un mese, è agosto, mica l'apocalisse!

aghost ha scritto:

ma scherziamo? Pure la colleta per comprargli l'ipad adesso... Mi rifiuto di credere che il FS non abbia una connessione a portara di mano... frequentare troppi i giornalisti gli ha dato alla testa :)

FS orsù, poche storie, torna immantinente!

Massi Feticista D'eccellenza ha scritto:


Buone ferie Feticista Supremo, sto in ferie anch'io speravo di leggere Pazzo per Repubblica sull'Ipod spaparanzato in spiaggia! E' proprio vero i sogni nion si avverono mai, o forse si... Berlusconi sembra sia al capolinea. Il più bell'agosto degli ultimi 2 anni!!!! arrivederci a settembre


Le vacanze sono (quasi) finite. In attesa di riprendere a pieno regime, il FS ha deciso di alleviare la vostra sofferenza regalandovi (un po' per volta) alcune chicche che voi stessi avete pubblicato a margine del post di chiusura.

Cominciando dalle deliziose chicche di Fabio P. Nel prossimo post, of course.