venerdì 31 agosto 2012

Ultimissime ore del sondaggione PPR. Se ancora non avete votato affrettatevi a farlo.

Vota anche tu il sondaggione PPR+ e - di giugno, ti restano solo una manciata di ore per dire la tua.
Qui tutte le istruzioni di voto.

Succede su largofochetti.it

Ieri sul sito di Repubblica è capitato anche di trovarsi davanti dei banner a tutta pagina tipo quello della prima foto, oppure di trovare una pagina tipo quella della seconda foto, dove, al di là dell'argomento dell'articolo già di per sè fastidioso, ci si deve sorbire tutte quella robaccia intorno.


Fundadòreide. Il Diretúr difende Napolitano dopo il presunto scoop di Panorama.

Tempestivo, oggi in prima pagina, il fondo del Diretúr che contesta la pubblicazione da parte di Panorama di quelle che lui stesso chiama "ipotesi di intercettazioni".

Fundadòreide. Piero Colaprico sta col Diretúr.

Piero Colaprico, oltre che essere il giallista di Repubblica, cura anche la rubrica delle lettere sul dorso milanese del giornale. Nell'edizione di ieri, nel dare la risposta ad un lettore, non esita a schierarsi apertamente col Diretúr.

giovedì 30 agosto 2012

Osservatorio Errori degli Altri.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,
questa perla dei colleghi del Gr1 appartiene alle cose che ti divertono (sempre che nel frattempo non l'abbiamo corretta).
Stammi bene, Alessandro

Osservatorio Fuffa.

E ti pareva che a fine vacanze la Nostra non ci propinava i soliti banali consigli “prèt-a-porter” (in versione fotoservizio stavolta) per combattere “lo stress da rientro” ?
Servizio, guarda caso, firmato da Irma d’Aria. Fritta, ovviamente.

GPP

Chicche su Antonello Caporale.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Giro a Pazzo quello che sono riuscita a raccogliere su Antonello Caporale.

Allora: inizia a firmare il primo articolo il 16 settembre, perchè ci sono vincoli contrattuali che gli impediscono di farlo prima. Al Fatto non si occuperà solo di scrivere, ma anche di elaborare idee e progetti e sostenere il rafforzamento della redazione, soprattutto quella politica.

Padellaro lo presenterà ai lettori il prossimo 7 settembre alla festa del giornale alla Versiliana.
L'uscita da Rep del nostro Cap non è stata gradita dall'Ingegnere e, soprattutto, dalla nuora, la
francesina de Villepin, sua fan sfegatata. Molte telefonate di rammarico, e molti inviti a e recedere in extremis dall'insano gesto.
Tutto andato a vuoto. Per il momento.

Saluti cari, Lucilla

Giù le mani da Concita (e da Michele).

A Susanna Curci (del sito Gli Altri) non sono piaciuti gli interventi di Concita De Gregorio e di Michele Serra sul caso Ilva di Taranto.

Errare è umano, perseverare...

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Niente, mi siete rimasti solo voi, cari feticisti.
Riuscite a spiegare ai redattori di Repubblica che l'attrice protagonista del film "E' stato il figlio" di Daniele Ciprì, in concorso a Venezia in questi giorni, si chiama Aurora Quattrocchi e non Anna?
E' da un anno che perseverano nell'errore; qualunque articolo riguardante il film pubblichino, lo ripetono. L'ultima volta, nel più recente numero di "D".
Ho provato a scrivere, un anno fa, alla redazione, ma non sono riuscito a produrre nessun effetto.
E allora li accuso a voi fustigatori!

Saluti complici
Attilio Lenzi

mercoledì 29 agosto 2012

Feticismi del 29 agosto 2012.

Gustavo Zagrebelsky, dopo essersela presa col Fundadòr, oggi fa barba e capelli nientepopodimeno che al Papa.

Simpatico botta e risposta via Twitter tra il fogliante Claudio Cerasa (figlio di Giuseppe) e il republicone Carmelo Lopapa sul pezzo di oggi du quest'ultimo:
“@claudiocerasa: Oggi Rep. dà conto del piano di Berlusconi per votare a novembre. Piano in realtà svelato già sei giorni fa dal Foglio” 
“@CarmeloLopapa: @claudiocerasa Sai quanto ti stimo. Ma abbiamo dato conto della svolta maturata nel vertice Pdl di ieri, più che del generico piano del Cav.”
Tra l'altro l'ipotesi del Cavaliere di elezioni anticipate, riportate dallo stesso pezzo di Carmelo Lopapa è stata seccamente smentita dal segretario del PDL Angelino Alfano.

L'ottima Ilaria ci segnala la "randissima Spinelli di oggi che non ci sta a chiudere il discorso della contenzioso quirinale-procura di Palermo come auspicava Scalfari". E la Spinelli ci va giù pesante:
"Come mai se critichi una mossa del quirinale sei accusato (per quale malinteso o cortocircuito?) di voler abbattere Napolitano e Monti?
L'incapacità di stare responsabilmente al proprio posto -il politico per governare, il partito per fare programmi, il giudice per giudicare, il giornalista per scrutare e analizzare- è certamente all'origine dell'odierno sfacelo".
Et voilà. Chi vuole intendere intenda.

Gradevolissimo e probabilmente da PPR+ il reportage dal Sulcis di Jenner Meletti tra i minatori incazzati di Gonnesa (Carbonia-Iglesias).

Per l'Osservatorio Inviati, Alberto Flores D'Arcais è andato a New Orleans a dar manforte al nostro caro Angelo che era sceso a Tampa per tutt'altri motivi. Il corrispondente da Berlino Giampaolo Visetti scende nel sud della Cina, a Sansha, per raccontarci la battaglia del Pacifico tra Cina e Giappone.

Confermata la squadra femminile di sempre impegnata alla mostra del cinema di Venezia, Arianna Finos e Natalia Aspesi.

Un applauso all'onnivoro Luigi Bolognini che, inviato a Udine per i preliminari di Chmpions, evita di citare la canzone di De Gregori per commentare il rigore sbagliato di Maicosuel che è costato l'eliminazione ai friulani.

Fundadòreide del 29 agosto 2012.

Segnaliamo il pezzo di Paolo Flores D'Arcais apparso oggi sulla prima pagina del Nuovo Nemico.

Il Nuovo Nemico, tra complimenti e progetti futuri.

Dismetto bandiera (da lettore di Rep. oltre che da sostenitore dell'operato della Procura di Palermo) e divisa da tifoso - atteggiamento così saggiamente citato l'altro giorno da Altan nella vignetta col tifoso della Roma (vedi puntualissimo post su PPR) - per complimentarmi con il Feticista Supremo &Co.: giornalisticamente, le attenzioni di una importante testata - benché utilizzate in modo apparentemente «strumentale» - sono un riconoscimento di radicamento nel dibattito e attendibilità. nel giornalismo, essere una fonte è importante. poi, voglio dire: non facciamola tragica, non siamo stati mica citati da Libero o, peggio, dal Giornale...

PS: Detto ciò, lancio al FS un quiz: quand'è che vedremo la prima firma di Antonello Caporale sul Nuovo Nemico? O non è ancora tornato da Lisbona? E soprattutto: farà, anche per il Fatto, per lo più le interviste che hanno inaugurato un genere malamente copiato dagli altri (Nemico in primis, con Roncone)? Se sì, come si chiamerà la rubrica (che su Rep., per diretta volontà del Diretùr, come noto erano "Senza rete")? O batterà la sua nuova pista da attivista ambientale che lotta per il riutilizzo di terre e architetture dismesse, sostenibilità e Fil (Felicità interna lorda)? E poi, i suoi prossimi libri saranno editi da Chiarelettere? E, infine, dalla ripresa dell'attività politica saranno affidate a Concetto Vecchio le interviste seriali che un paio di volte abbiamo già letto pur dimenticandone - sarà un segnale - la testatina?
Ai pazzi (per Repubblica) l'ardua sentenza.

Occam

L'importanza delle notizie.

Per alcune ore il sito del Nemico ha riportato come prima notizia in Home-Page l’andamento delle pratiche per il divorzio Silvio-Veronica. Mica la prossima guerra Israele-Iran, o i tifoni USA, o i minatori sardi che ninacciano di farsi saltare con la miniera.

Inoltre è una non-notizia, visto che si tratta di un banale comunicato in cui gli avvocati di B. dicono che non c’è nessuna novità.

Ma la cosa più interessante è leggere i commenti dei lettori. Per esempio:
Ho contato le parole dell'articolo per amore di precisione, sono quattrocentocinquenta e ribadisco quanto già detto nel primo commento (censurato): cerchiamo di essere seri e utilizziamo meglio spazio e parole. Mi associo quindi ai CHISSENEFREGA già espressi da altri commentatori, stufi come me di essere tediati da chiacchiere da pianerottolo.
Ma gli fischieranno le orecchie, a Flebuccio?

GPP

Osservatorio Errori Geografici.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ma Bolognini è andato a Udine a vedere l'Udinese, o a Udinese?
(Pagina 49, in testa all'articolo; si vede che Maicosuel non era l'unico distratto...)
Samuele

Antonello Piroso contro il Diretùr? Pare proprio di sì.

Non bastava la querelle tra Scalfari e Zagrebelsky e le quotidiane torture di Travaglio e soci. Adesso il Diretùr deve difendersi anche dalle accuse che gli avrebbe lanciato l'ex giornalista de La7 Antonello Piroso.

Addio alla carta?

A proposito della discussione in corso sulla crisi dei giornali di carta, oggi scopriamo sull'interessante sito Il Giornalaio dell'amico Pier Luca Santoro, che gli investimenti pubblicitari online hanno superato quelli sui giornali.

(foto da solosapere.com)

Nuova apparizione di PPR su Il Fatto. Travaglio e soci ci leggono, eccome se ci leggono.

Dopo l'apparizione su Il Fatto Quotidiano di qualche giorno fa, siamo orgogliosi di segnalarne un'altra (precedente) che ci era sfuggita ma che è finita tra le grinfie della nostra Ilaria (tirata anch'essa in ballo dal Fatto) che ce la racconta cosí:
Ciao Pazzo,
eccoti quanto promesso.
Certo alla redazione del Fatto non è parso vero di leggere delle parole così dure in un blog di feticisti di Repubblica, staranno ancora gongolando. Però ricordiamoci che Scalfari li aveva appena accusati (senza mai citarli ovvio) di essere i responsabili morali della morte di D’Ambrosio e aveva appena iniziato la sua campagna di discredito nei confronti della procura di Palermo. Riscriverei parola per parola.
Ciao Ilaria.
Update: tra i commenti a questo post c'è quello di ilcarogna che ha notato il maledetto refuso del Fatto che scrive Pazzo per LA Repubblica con il tanto odiato articolo. L'avranno fatto apposta?

Osservatorio Titoli.

Apparso oggi su Italia Oggi.
(Da Alessandro Milan via Twitter).

Osservatorio Illustratori.

Oggi su Il Foglio, fa il suo esordio l'illustratore Giorgio Di Salvo.
Foto di Federico Sarica via Twitter.

Feticismi del 28 agosto 2012.

A pagina 12, con la macabra storia dei diciassette decapitati in Afghanistan, Mastrojack conferma che Dove c'è casino, c'è Daniele.

Per le Cronache dallo Zebe-Day, ancora due paginate a cura dei soliti Rampini e Aquaro da Tampa.

Il duplice omicidio di Lignano Sabbiadoro continua con un nuovo giallista, da Piero Colaprico a Sandro De Riccardis.

Oggi su Repubblica ci sono entrambi gli onnivori: Agnese Ananasso scrive di televisione digitale, mentre Luigi Bolognini è andato a Udine a veder perdere l'Udinese. A proposito di LB e del fatto che continuino a mandarlo a seguire il calcio, i casi sono due: o non hanno nessun'altro da mandare o è uno bravo. A voi la scelta.

Si chiude oggi il racconto estivo di Paolo Rumiz lungo il Po. Ci mancheranno i suoi racconti di fiume e i disegni dell'ottimo Carlo Stanga. E adesso tutti in edicola a comprare il DVD.

Chiudiamo con questa brevina di Sport che ci farà dormire tutti più sereni.

martedì 28 agosto 2012

I Calembour di Tuttosport.

Fermateli.

La nuova rubrica di Gabriele Romagnoli.

Gabriele Romagnoli lo avevamo lasciato al termine dello scorso campionato con la rubrica del martedì La scena madre che, a dirla tutta, non ha particolarmente lasciato il segno come altre sue cose scritte per Repubblica. Oggi però sfogliando il giornale scopriamo che la rubrica di GR da quest'anno si chiama Parola d'ordine e anche se i temi trattati saranno gli stessi, l'esordio è apprezzabile e, forse, da PPR+. Sarà la novità, sarà l'argomento trattato (piaciuto molto al FS), ci sembra un buon ritorno al mondo calcistico di Gabriele dopo l'abbuffata olimpica.

Un nuovo dibattito a Largo Fochetti.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Enrico,
non c’è proprio pace in questi giorni a Largo Fochetti. Il dibattito si è ora spostato sulla  “democrazia rappresentativa”. Il via lo ha dato ieri Diamanti con una riflessione a conclusione di un lungo ragionamento sulla riforma elettorale.
“…è in gioco il fondamento normativo (e di valore) della democrazia rappresentativa.
Una questione critica e altamente rischiosa per tutti. Perché mai come oggi la democrazia rappresentativa è sembrata parola tanto svuotata di senso.
E le sue istituzioni, i suoi attori: tanto svuotati.”
 Oggi però la Urbinati ci scrive sopra un pezzo chiudendo così:
“Ad alcuni, sembra di leggere tra le righe, si può adattare meglio un dispotismo illuminato, cioè, in fondo, un governo dei tecnici che può in prospettiva diventare un governo di esperti confermati per plebiscito, purché non scelti nella lotta dei partiti, attori di un’opinione politica non saggia, di un mercato elettorale confuso, incerto, poco coraggioso, e molto prospero a portare acqua al proprio mulino. La democrazia dei confermati per plebiscito può diventare la forma moderna del dispotismo illuminato. […]Un pericolo da sfuggire a tutti i costi.”
Parole di fuoco. Si attende risposta di Scalfari e del Diretùr.
Ciao, Ilaria.

C'è grossa crisi.

Addio carta? Sono sempre più le edicole che boccheggiano, come dimostra questa foto scattata dall'amico Gianluca Diegoli.


E poi internet morde ogni giorno di più e fa male con i dentini affilatissimi dei tablet. Anche se Maurizio Crosetti, sul suo blog, non la pensa esattamente così:
E chi l’ha detto che la carta è morta? Solo tablet nel futuro? Mah. In Cina hanno appena inventato una macchina che trasforma la carta in lapis (c’è un senso di ritorno in tutto questo: la carta per le matite che disegnano la carta, sembra la fiera dell’est), e io ho appena usato vecchi giornali (di ieri) per sistemare vocabolari ancora più vecchi. Col tablet, esaurito l’uso, potremo affettare la cipolla e pareggiare le gambe del tavolo, così poi non balla più.

Republicones rimpianti.

Questo post è dedicato a tutti i pipierrini che non hanno più la possibilità di leggere su Repubblica il grande Fabrizio Ravelli, a meno che non si ha la fortuna di abitare in provincia di Milano e poter acquistare il dorso meneghino sul quale Fabrizio scrive ogni tanto. Oggi, per esempio, ha scritto questa cosa per la sua rubrica 20 righe:
Estate addio, buoni motivi per ricominciare. Nascosti (ma non tutti) dietro un’ abbronzatura, i milanesi affrontano quello che è il vero Capodanno. E si chiedono, mentre comincia una stagione di luce calante, dove stiano le vere motivazioni per ricominciare. Ognuno magari troverà le sue, del tutto personali. Ma si può anche generalizzare un po’. Ci si guarda intorno, nella città ripopolata, si ritrovano gli ostacoli di sempre, e si cerca quello spunto nuovo che non ci faccia ripiombare in un anno uguale a tutti gli altri. Motivare le persone è o dovrebbe essere materia di gestione aziendale, quasi sempre accantonata. Visto che si basa sui premi, e che quattrini ne girano pochi, si preferisce far finta di niente.
Motivare i cittadini potrebbe essere compito degli amministratori: fornire una città migliore, più gradevole, meno ostica, con qualche aiuto in più. Roba concreta: servizi più efficienti, manutenzione dei parchi, occasioni per madri e bambini. Ma non solo. Così come ciascuno cerca una spinta personale (l’amore per sé e per gli altri, la cura del corpo, lo studio e il lavoro), allo stesso modo chi governa la città dovrebbe riuscire a darci il senso di una comunità solidale, la speranza in un anno migliore, il gusto della cultura aperta. Insomma, la fiducia che vivere in città abbia ancora un senso. E buon anno nuovo a tutti.

Dovere di cronaca.

Per dovere di cronaca riportiamo quanto scrive Paolo Attivissimo sul suo sito:
La morte di Neil Armstrong sta scatenando una pioggia di articoli contenenti castronerie. Spiccano quella della NBC, che aveva inizialmente annunciato la morte di Neil Young, e quella di Repubblica, che è ben più di una castroneria: ha spudoratamente copiato da Wikipedia e poi ci ha anche appiccicato sopra la dicitura “Riproduzione riservata” in un articolo spettacolarmente infarcito di errori. Uno per tutti: la doppia “più alta onorificenza civile”. No, dilettanti copioni di Repubblica, non vi farò il favore di dire quali sono gli altri errori. Arrangiatevi, oppure fate una donazione all'Astronaut Scholarship Foundation e ne riparliamo.

Inviati (republicones e non) a Tampa.

Christian Rocca su Camillo abbozza una lista degli inviati italiani alla convention repubblicana di Tampa, Florida, una delle tante tappe propedeutiche allo Zebe-Day.

lunedì 27 agosto 2012

Feticismi del 27 agosto 2012.

In prima pagina, già detto del pezzo della dolce Concita, segnaliamo il ritorno di Prezzemolo Saviano (reazioni agrodolci sui social network) e quello di Gianni Mura. A proposito di Mura, il tifoso blucerchiato medio potrebbe protestare leggendo che la vittoria della Sampdoria a San Siro viene catalogata come una "sorpresa negativa".


Tra le poche note positive del recente fiorire di eventi politici e convegni in Emilia-Romagna, vedi il Meeting di Rimini e la festa del PD a Reggio Emilia, c'è il ritorno alla scrittura di un beniamino di PPR, quel Marco Marozzi che divenne famoso su questo blog con il soprannome di Il prode prodiano per il suo lavoro certosino al seguito di Romano Prodi.

Anche oggi su Repubblica si parla dello Zebe-Day: a pagina 15 scopriamo che sono addirittura due gli inviati republicones a Tampa, Florida, per la Convention repubblicana: Aquaro e Rampini. Il nostro caro Angelo, però, parla più dell'uragano Isaac che della Convention, e si prodiga con la nuova rubrichetta Convenshow. A proposito di AA, chi ancora non conoscesse la sua voce, la può ascoltare qui.

Torna il campionato di calcio e riecco l'inserto RepubblicaSPORT. Perché allora non chiamarlo direttamente RepubblicaCALCIO? Più che inserto quello di oggi è un insertucolo di dieci pagine, del resto siamo ancora ad agosto, che voi scrive? direbbero a Roma. Detto di Bolognini a Bergamo, l'unica altra curiosità sugli inviati di calcio è Francesco Saverio Intorcia che a Pescara strappa l'Inter dalle mani di Andrea Sorrentino (la cosa migliore di Intorcia sono le pagelle). Infine segnaliamo il paginone della nuova signora dello sport Alessandra Retico sulle Paralimpiadi.

Osservatorio Errori.

A Largo Fochetti hanno le idee molto chiare su Pd e sinistra.
Attualmente online sulla Home Page, ore 21.44. Ringraziamo Emanuele C. per l'assist.
Update: alle ore 21.54 hanno corretto.

Osservatorio Titoli.

Dal sito della Gazzetta del Mezzogiorno.
Via NLQB.

Il mio amico Walter e la marketta amichevole.

Cosa fare quando si riceve una mail cosí? Si clicca sul Mi piace, anche perché Walter Veltroni è uno che scrive bene e L'isola e le rose è un bel titolo per un libro.

Osservatorio Titoli Horror.

Da qualche ora sugli implacabili Social Network non si fa che parlare di questo titolo apparso su largofochetti.it

Osservatorio Calembour.

Segnaliamo oggi quello dell'onnivoro Luigi Bolognini inviato ieri a Bergamo per Atalanta-Lazio.
ps: e se Maxi avesse giocato male? Niente calembour? O si sarebbe scritto: "Maxi fa il Mini?".

La dolce fuoriclasse.

Stavamo per scrivere un post sul bel reportage di Concita De Gregorio oggi da Taranto, ma il suo collega Maurizio Crosetti, via Twitter, ci ha anticipato.

Osservatorio Calembour.

Dalla prima pagina di oggi della Gazzetta dello Sport.

Osservatorio Prime Pagine.

La prima pagina di oggi di Liberation che fa un parallelo tra Neil Armstrong e Mitt Romney.

Non vedrete mai scorrere il sangue tra Fundadòr e Diretùr.

Tutto è bene quel che finisce bene, caro Feticista Supremo.

La grande famiglia di Repubblica si mostra compatta al mondo esterno, deludendo i tanti che speravano, illusi!, di veder scorrere il sangue tra Mauro e Scalfari.

Il nostro amato Diretùr ha messo la parola fine alla vicenda con il bellissimo editoriale di venerdì scorso. Bellissimo e, aggiungo, intelligente. Perché Ezio Mauro in realtà ha evitato abilmente di prender parte alla disputa giuridica tra Scalfari e Zagrebelsky per concentrarsi sulla lettura politica dei recenti avvenimenti.

Sul conflitto di attribuzione sollevato da Napolitano: Mauro lo ha definito legittimo, anche se non opportuno, allineandosi quindi a Zagrebelsky. Ma non ha detto se lo ritenga anche fondato, come sostiene Scalfari. E sul tema delle intercettazioni ha evitato l’altra questione sollevata da Napolitano, e ripresa con vigore da Scalfari, ovvero se quelle in mano alla Procura di Palermo debbano essere o meno distrutte, preferendo invece soffermarsi sulla questione della loro divulgabilità. Passaggio quest’ultimo che è sembrato soprattutto una risposta al Fatto.

Io credo che Mauro abbia fatto bene a prendere questa strada perché sa bene che su questi punti si stanno confrontando/scontrando da settimane fior di costituzionalisti, sa bene che il suo parere non avrebbe di certo posto la parola fine alla querelle, ma avrebbe piuttosto continuato ad alimentare le polemiche intorno al giornale, facendo il gioco degli avversari, e sa infine molto bene che solo la Corte Costituzionale potrà avere l’ultima parola al riguardo. Per questo il Diretùr ha indirizzato il proprio ragionamento sull’aspetto cruciale di tutta la vicenda, quello politico, ovvero la manovra contro Napolitano, contrastata fermamente da Repubblica. E questo per noi lettori è ciò che conta di più.

Curiosamente, nel suo fluviale articolo di sabato, Travaglio si è impegnato a rettificare puntigliosamente tutti gli elementi di fatto che Mauro ha elencato in merito alla vicenda, anziché stanare il Diretùr sui punti citati per vedere fino a che punto arrivi l’allineamento con Scalfari. Per un polemista come lui senz’altro un’occasione persa.

Considerata la stizzosa risposta odierna di Padellaro, mi chiedo se non abbia avuto ragione Pansa a ricordare nel suo articolo di ieri su Libero un precetto dello Scalfari direttore: “Non si deve mai aprire una polemica con un giornale minore, bisogna attaccare soltanto chi è più forte di te”.

Barbapapà

Fundadòreide. il quotidiano di Largo Fochetti ha cambiato la sua mappa cromosomica, da giustizialista in liberal.

Lo sostiene Michele Fusco in un pezzo apparso sul sito Linkiesta di cui riportiamo la parte iniziale:
In un batter di ciglia, il tempo di una polemica pur straordinaria come quella su Napolitano,  La storia di questi anni però corre in soccorso: per abbattere il Mostro, cioè il Cavaliere, Ezio Mauro ha esercitato anche sui giornali concorrenti un'autentica pressione morale, attribuendo a Repubblica una funzione salvifica che avrebbe dovuto mondare il Paese dalle sue colpe. Ha elevato il giustizialismo a forma di riscatto sociale, impresa perfettamente riuscita. Ma ora per diventare liberal non vi è attitudine né sentimento, né sembra spuntare il germoglio.
Qui il seguito.

Osservatorio Errori degli Altri.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,
non lamentarti troppo dei titolacci di Ruttosport, i sottotitoli della Gazza sono ben peggio. Ti allego quello che è on-line adesso (ore 21.45): secondo il titolo il Genoa perde con la Lazio. Per tutto il resto del mondo sta vincendo contro il Cagliari.
See ya, Alberto

Osservatorio Errori.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,
ti segalo questa infografica di repubblica.it secondo cui l'Atalanta, ieri, ha giocato 4 partite in contemporanea. Vedere i simboli delle squadre.
Ciao, Dipegi.

domenica 26 agosto 2012

Fermate i titolisti di Tuttosport.

Già alla prima giornata di campionato toccano il fondo coi soliti forzatissimi calembour. Fermateli.
ps: per chi non riuscisse a decriptarlo, CIRO Ferrara è l'allenatore della Sampdoria che ha espugnato San Siro battendo il Milan.

Mai più.

Il nostro caro Angelo si è scottato cosí tanto con la storia di Neil Gaiman, che oggi nella doppia pagina tutta dedicata a Batman non lo nomina neanche una volta.

Osservatorio Errori.

La domanda è: è Diana Krall che ha le traveggole o Giuseppe Videtti che si inventa le cose? Il secondo oggi intervista la prima, ed ecco che lei racconta di quando guardò Harry Connick recitare in "Harry ti presento Sally" e rimase folgorata. Folgorata da chi, non si sa, visto che Connick per quel film ha registrato un paio di canzoni ma non vi recitava proprio, tanto che la sua carriera di attore è cominciata solo l'anno dopo in "Memphis Belle". Ma forse è Videtti che ha capito male.

Fabio P.

Tornano i Cattivi Pensieri di Gianni Mura e subito ci deliziano con un gran calembour.

Fundadòreide. Scalfari sta con Mauro. Che vi aspettavate?

Laconica la risposta del Fundadòr alla nota vicenda che arriva come post scriptum del domenicale di oggi. Per lui l'argomento è chiuso.
Qui invece trovate la velenosissima replica di Antonio Padellaro, direttore del Fatto, al pezzo di venerdì di Ezio Mauro.

sabato 25 agosto 2012

I due Armstrong che si arrendono.

Curioso che il giorno dopo in cui Lance Armstrong si arrende alla giustizia sportiva, il suo omonimo Neil Armstrong si arrende alla vita.

Che la terra gli sia lieve. Anzi, come suggerisce Gabriele nei commenti, che la luna gli sia lieve.

Feticismi del 25 agosto 2012.

Assolutamente da leggere il commento di Gianni Mura sul caso Armstrong. Chi meglio di lui poteva scrivere su questa storia complicata che mina ulteriormente la credibilità del ciclismo?

Zucconi e Aquaro (con incipit cinematografico) si smazzano la sparatoria avvenuta davanti all'Empire State Building di New York. A corredo, segnaliamo la ricostruzione dei fatti che ci regala la penna del disegnatore Giuliano Granati.

Parecchio anche lo spazio dedicato al verdetto sulla stragi di Oslo e Utoya per le quali Anders Breivik è stato condannato a 21 anni di carcere. In sostanza si è beccato circa 100 giorni di carcere per ogni persona che ha ucciso. A Oslo, per il verdetto, c'era l'inviato/collaboratore Pietro Veronese. Mentre il commento è affidato ad Adriano Sofri, nuovo amico di PPR.

Apple e Facebook sono le due markette di oggi della sezione Economia (foto).

Osservatorio Infografiche.

Segnaliamo il lavoro di Giuliano Granati che ci schizza la ricostruzione della sparatoria avvenuta ieri davanti all'Empire State Building a New York.

Fundadòreide. E se anche Altan avesse voluto dire la sua?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Fantascienza, fantapolitica (o fantaRepubblica): in questo clima da caccia alle streghe, con gente che si schiera o tarda a schierarsi, la vignetta di Altan di qualche giorno fa non vi è sembrata un po' strana? La polemica tra Bce e Bundesbank non mi sembrava un argomento così  forte da meritare l'attenzione di Francesco Tullio, non è per caso che il vignettista intedesse dire la sua su Scalfari e Zagrebelsky?

Piazza Indipendenza

Giovanni Cocconi scrive su Europa ma è un perfetto feticista di Repubblica.

Perché si è accorto che in una scena del nuovo Batman, il protagonista Michael Caine legge Repubblica:
Cosa ci fa una copia della Repubblica nel finale del nuovo Batman? Ok, la sequenza si svolge a Firenze e Hollywood, si sa, ama inserire qualche elemento “regionale”, altro che made in Italy. Ok, il protagonista della scena è Alfred, cioè Michael Caine, cioè il fido maggiordomo di Bruce Wayne, cioè Batman quando non è Batman (pensa se Batman avesse letto la Repubblica...). Ok, nemmeno Caine legge la Repubblica, ha altro da fare, per esempio cercare di capire se Batman è morto davvero oppure si è rifatto una vita, magari con Catwoman, seduti a quel caffè in una qualsiasi piazza italiana che per gli americani è a Firenze (che se lo scopre Matteo Renzi ci scrive sopra un altro libro). Però, certo, resta un mistero il perché ci sia quella copia della Repubblica, appoggiata lì, sul tavolino di Alfred in un caffè fiorentino nel finale più atteso del film più atteso della stagione.
In realtà la chiave c’è, e quando la scopre Ezio Mauro vedrai come scatena Repubblica.it. 
Il seguito qui

Osservatorio Incipit con citazione cinematografica.

Nell'apertura del suo pezzo di oggi sulla sparatoria all'Empire State Building, il nostro caro Angelo si è prodotto in questo doppio tuffo carpiato con avvitamento.

Fundadòreide. Le reazioni al pezzo del Diretúr (parte quarta).

Segnaliamo due interessanti contributi apparsi su Europa Quotidiano. Il primo è un'intervista a Michele Serra che vi invitiamo a leggere e di cui anticipiamo questo passo:
«Se si parla di Di Pietro sono d’accordo con l’analisi di Mauro – spiega a Europa Michele Serra, firma di punta di Repubblica –. Meno se si parla di Grillo e del suo movimento, che di sinistra non si sono mai definiti e anzi rivendicano una molto improbabile estraneità a tutto quanto il mondo politico ha prodotto negli ultimi cinque-sei mila anni, dai Sumeri ai giorni nostri. In genere chi dice di non essere né di destra né di sinistra è di destra. Apprezzo Marco Travaglio anche perché rivendica una matrice culturale e politica di destra».
Interessante anche questa riflessione che il direttore di Europa Quotidiano fa all'interno del suo editoriale di oggi:
Naturalmente si può dire (perché è vero) che Mauro innanzi tutto reagisce a una minaccia che per Repubblica s’è fatta insostenibile. Il versante editoriale di questa contesa è cruciale: il Fatto ha promosso un’Opa dichiaratamente ostile per conquistare lettori e influenza ai danni diRepubblica in un periodo di crisi generale. Una mossa insidiosa, alla quale però fino all’altroieri largo Fochetti aveva reagito sullo stesso terreno dello sfidante. Se si eccettua la polemica di Giuseppe D’Avanzo con Travaglio su stile e contenuto della cronaca giudiziaria, fin quando Berlusconi è rimasto il nemico numero uno Repubblica ha attinto, con classe maggiore, alla stessa strumentazione dei suoi giovani concorrenti: spazio esorbitante alle inchieste dei pm, intercettazioni a valanga, appelli e raccolte di firme a ripetizione.
La leadership dell’antiberlusconismo è rimasta indiscussa. Ma a che prezzo, per un grande giornale d’informazione.

Feticismi del 24 agosto 2012.

Osservatorio Inviati 1: Ettore Livini firma la (sua) terza puntata della rubrica Emergenza Europa spostandosi dalla Spagna alla Grecia (Atene).

Osservatorio Inviati 2: in attesa che Pietro Del Re torni in Siria, gustiamoci il reportage da Aleppo dello storico inviato dell'Independent Robert Fisk. Ma la volete sapere una curiosità? Fisk tiene un blog sulle pagine del Nuovo Nemico.

Osservatorio Inviati 3: il pezzo di pag.15 è datato Oslo, ma non leggiamo dal nostro invato, il che ci fa pensare che Pietro Veronese sia ormai solo un collaboratore di Largo Fochetti.

In una pubblicità nelle pagine interne scopriamo che il 31 agosto Gustavo Zagrebelsky sarà ospite al Festival della Mente di Sarzana. Giusto per chi volesse digliene quattro.

Molto bella l'intervista del vice-Diretúr Dario Cresto-Dina a Valentina Cortese. Vale per il PPR+?

Osservatorio Inviati 4: nello Sport riecco nostra signora dello Sport inviata al meeting di atletica di Losanna mentre, come avvertito nei feticismi di ieri, nessun republicone è stato mandato in RomaniaSlovenia al seguito di InterLazio.

FS

venerdì 24 agosto 2012

Nella cassetta delle lettere di Adriano Sofri.

L'amico Luigi Castaldi ci segnala che oggi siamo finiti nella Piccola posta di Adriano Sofri, su Il Foglio, per via di questo post.
Grazie di cuore ad entrambi.

Fundadòreide. Le reazioni al pezzo del Diretúr (parte terza).

Piero Sansonetti attacca il Diretúr sul sito de Gli Altri:
Caro Mauro, non è che uno può essere forcaiolo tutta la vita e poi ripensarci perché i forcaioli se la sono presa con Napolitano: non ti pare? Oppure può anche ripensarci, però allora non deve prendersela con Travaglio ma semplicemente deve dire: porca miseria che cantonata che ho preso per vent’anni!
Io non dico che tu devi fare questo o quello. Difendi Napolitano, che è un tuo diritto, resta forcaiolo se vuoi (e anche montiano; e anche il montismo, ammetterai, è di destra anzichennò…) ma non fare questa pantomima che te la prendi con Travaglio perché è forcaiolo: proprio non regge.
Paola Alagia, sul sito Lettera43, anticipa le reazioni di Marco Travaglio, bersaglio numero uno del fondo del Diretúr:
E adesso, dopo le esternazioni di Ezio Mauro c’è da scommettere che Travaglio non se ne rimarrà con le mani in mano. Anzi. «La mia risposta arriverà dalle pagine del mio giornale», ha confermato a Lettera43.it. Nessuna anticipazione, se non una sottolineatura: «Io lavoravo con Indro Montanelli e non per il Borghese».Per il resto Travaglio continua per la sua strada. «Il solco è sempre lo stesso», ha aggiunto, «e cioè la via della verità». L’editoriale di Mauro, insomma, non l’ha toccato più di tanto. «Mica mi hanno colto con le mani nel sacco?», ha sottolineato ironico. «Per carità quelle di Mauro sono valutazioni legittime, molte delle quali non condivido, ma questo è il bello della democrazia».

Fundadòreide. Le reazioni al pezzo del Diretúr (parte seconda).

Sintetico il commento di Claudio Cerasa sul suo blog all'interno di ilfoglio.it:
E così Ezio Mauro dice, nel suo fondone di oggi (ovviamente da leggere), che Marco Travaglio, Beppe Grillo e Antonio Di Pietro sono uomini sostanzialmente di destra. Se ne deduce, dunque, che il direttore di Repubblica si è accorto che, nell’ottica di un uomo di sinistra con la testa sulle spalle, se c’è una cosa molto di destra, nel senso di una cosa molto lontana dalla cultura di sinistra, quella cosa, in un certo modo, corrisponde a quel mondo di persone, opinionisti, commentatori e politici che in questi anni ha brandito come fosse una clava il giustizialismo sfrenato (compreso, evidentemente, immaginiamo, anche un certo anti berlusconismo sfrenato, con il coltello tra i denti). Ovvio che poi a qualcuno oggi saranno fischiate le orecchie, diciamo.
Decisamente piú velenoso quello di Christian Rocca sul suo Camillo:
Ezio Mauro non dice che Zagrebelskyne Ingroia sbagliano, non può anche perché dovrebbe cancellare dalle emeroteche alcune annate del suo giornale, ma riconosce che a causa di Berlusconi (la colpa è sempre di Berlusconi) la sinistra è stata invasa da una cultura giustizialista, becera ed eversiva di destra. Da Travaglio, insomma. Ovvero dall’editorialista principe dell’Espresso che è anche il giornalista assunto a Repubblica proprio da Ezio Mauro, per quanto poi confinato per la vergogna anni alla cronaca di Torino in modo da limitare i danni. O forse la sinistra è stata invasa dalla cultura giustizialista di Paolo Flores, ovvero dall’editorialista di Repubblica che è anche direttore di Micromega, bimestrale fratello di Repubblica. Si potrebbe continuare all’infinito con gli esempi, e comunque bastano le pagine sportive di Rep. di queste settimane.

Fundadòreide. Le reazioni al pezzo del Diretúr (parte prima).

Lucida l'analisi che Francesco Costa propone sul suo blog:
Chi legge questo blog da un po’ di tempo sa che ho alcune idee che mi stanno molto a cuore, sulla politica e sul giornalismo in Italia. Penso e ho scritto più volte, qui, che vent’anni di berlusconismo abbiano comportato un significativo slittamento a destra di tutto l’elettorato, e che pure a sinistra si sia deciso da tempo di combattere Berlusconi usando il suo stesso stile, i suoi stessi comportamenti. Penso che per pigrizia o per opportunismo larga parte della sinistra istituzionale – nei partiti, nei giornali – abbia dato colpevolmente spazio a questo tipo di fenomeni, cavalcandoli a scopo di ottenere piccole vittorie nel breve periodo, ma permettendo loro di costruire una pericolosaegemonia culturale populista, complottista, giustizialista e verbalmente violenta. Penso che il punto di riferimento di questa area culturale tossica sia da tempo Marco Travaglio, con la sua khomeinista cultura del sospetto (cit), con le sue tonnellate di imprecisioni e facilonerie, con i suoi nomignoli e le prese in giro dei difetti fisici degli avversari politici.
Oggi tutto questo, tutto tutto, arriva in un editoriale di prima pagina di Ezio Mauro, suRepubblica. Con dieci anni di ritardo, ma va bene comunque. È una buona giornata.
Pier Ferdinando Casini, nella sua consueta rassegna stampa sul suo sito, segnala il pezzo del F.:
Da non perdere oggi uno degli editoriali più attesi dell’ultima settimana: quello in cui il direttore Ezio Mauro dice la sua sullo scontro Colle-Procure e sulla contrapposizione interna al suo giornale da Scalfari e Zagrebelsky (pezzo interessante e pure condivisibile, se non fosse per quella catalogazione di “oggettiva destra” per gli autori della campagna contro Napolitano: che c’azzecca la destra, scusate?).

Cronache dallo Zebe-Day.

Anche oggi Repubblica celebra lo Zebe-Day a cui viene dedicata l'apertura di R2 con pezzi di Vittorio Zucconi, Federico Rampini e (un boxino) del nostro caro Angelo.

Fundadòreide. Ezio Mauro rimette insieme i cocci e difende Scalfari (tanto) e Zagrebelsky (poco).

Incalzato da piú parti avverse, alla fine il Diretúr ha detto la sua sulla Fundadòreide. Unico ferito grave: Marco Travaglio, di cui ora si attende replica.

Osservatorio Prime Pagine con Errore.

Esilarante la prima pagina della Gazza di oggi con un furioso Antonio Conte che oscura il titolo.

Ringraziamo Barbapapà per l'assist.

Nella replica di Zagrebelsky sembra di intravedere la sagoma del Diretúr.

L'articolo odierno di Zagrebelsky sembra effettivamente segnalare una ricomposizione della frattura creatasi in seno al giornale. Non sul merito, evidentemente, perché Z. ha confermato la sua tesi e rettificato con garbo alcune affermazioni che Scalfari gli aveva attribuito, quanto sulla natura della discussione. E' un giornale libero, Repubblica, e può quindi ospitare opinioni differenti. "Dunque, affrontiamo gli argomenti, in spirito discorsivo. Qui c'è la forza e la ricchezza del nostro giornale", scrive Z. ma pare di intravedere in controluce la sagoma di Ezio Mauro. 
A conferma della volontà del giornale di ricondurre la questione nell'alveo di un dibattito, sia pure con la linea editoriale definita (a parer mio) dai commenti di Scalfari, c'è il posizionamento dell'articolo sotto la testatina "Le idee" e in apertura del giornale. 
Spero vivamente che, dopo la scontata replica domenicale di Scalfari, si posino infine le penne e si attenda con serenità il giudizio della Consulta. 
Per finire, la divergenza di valutazioni di tanti giuristi in merito alla questione sollevata da Napolitano con il suo ricorso conferma, a mio modesto parere, la necessità di un pronunciamento della Corte Costituzionale. 

Barbapapà

giovedì 23 agosto 2012

Feticismi del 23 agosto 2012.

Megaraccontone di Francesco Merlo (pagg. 16 e 17) sul degrado della città di Roma. PPR+? Vogliamo che sia qualcun altro a segnalarlo, altrimenti ci accusano di favoritismo.

Ci voleva il duplice assassinio di Lignano Sabbiadoro per rivedere all'opera, a pag.19, Piero Colaprico nella materia che piú gli piace: il giallo d'estate. Colaprico però commette un errore che potrebbe portare alla risoluzione del giallo: scrive che la villa del delitto è situata in via Assia, ma il nome esatto è Annia. 

Per l'Osservatorio Inviati, segnaliamo che nessuno è andato a Braga al seguito dell'Udinese in Champions e, visto l'andazzo di oggi, nessuno andrà a seguire Inter e Lazio per l'Europa League. In compenso c'è il secondo reportage di Ettore Livini che da Malaga firma la seconda puntata della serie Emergenza Europa.

L'onnivora Agnese Ananasso, omologa di Luigi Bolognini, oggi scrive di atletica nello Sport.

Segnaliamo infine a pag. 32, un bello scambio di battute tra una lettrice e la coppia Lugli-Vincenzi a proposito del pezzo di ieri sullo stupro di Roma.

Fundadòreide. Primi segnali di disgelo.

Qualcosa comincia a smuoversi in casa Fochetti: per esempio un Serra da incorniciare che parla a nuora affinché suocera intenda (in questo caso suocero).

Inoltre nella replica di oggi di Gustavo Zagrebelsky, abbiamo trovato interessante l'espressione "il nostro giornale" che GZ rimarca ben 2 volte (al quarto e all'ultimo rigo), quasi a rivendicare un'appartenenza che forse sente minata.


Dagospia, invece, definisce "sbrodolatissima articolessa" la replica di GZ.

Fundadòreide. Il Foglio fa il verso a Largo Fochetti.

Il giornale di Giuliano Ferrara pubblica una domanda al Diretúr nello stile di quella che Repubblica rivolge da mesi a Roberto Formigoni.

Festicismi. I telegrammi dalla Festa delle Idee.

A richiesta pubblichiamo i telegrammi (tweet) che il vostro Feticista Supremo ha scritto durante l'epica giornata bolognese. Una sorta di WikiLeaks feticisti dalla Festa (festicisti).

I telegrammi/tweet sono pubblicati in ordine inverso di pubblicazione.
O in disordine di pubblicazione, se preferite. Quindi il consiglio è di partire dal fondo :-)


Michele Serra sta andando in piazza.

Ecco Serra e altan. Due grandi.

E adesso l'ultima fatica: michele serra. Ma sarà dura.

Volete sapere qual è l'apoteosi? È Vittorio Zucconi.

Cesare Cremonini canta Il Comico. E Buffoni: la dedichiamo a Monti?

Guest star del tg zero, Cesare Cremonini

Ho stretto la mano anche a Edoardo buffoni. Mi manca zucconi.

Tg zero gente mille

Ecco lo zio Vittorio

È arrivato Edoardo Buffoni.

Alla libreria Ambasciatori in attesa del TGZerondi Zucconi e Buffoni.

La ciliegina sulla torta: Annalisa Cuzzocrea. Et voilà

È arrivata Caterina Pasolini. Wow.

Quello del Trio Medusa di questa mattina è Gabriele.

Il workshop di Bucchi è terminato

Il più bel giorno della mia vita. Ma non ditelo a mia moglie.: Guardate qui, è tutto vero

Folla per Monti

Dimenticavo. Mastrojack mi ha detto: sei tu quello di "dove c'è casino c'è Daniele?

La custodia dell'iPad di Luca Fraioli

C'è anche Mastrojack tra i republicones che sui divanetti seguono Monti dal maxi schermo.

È partita le mega intervista di fundador e Diretúr a Mario Monti. Tito modera. 

Unico neo di giornata, Annalisa cuzzocrea è tornata a Roma per un imprevisto. Accidenti!

Ormai mi hanno adottato...

Incredibile, mi tocca da dietro una ragazza e mi dice: Enrico? Volevo farti i complimenti per il blog.

In un monitor della redazione allestita alla festa, stanno leggendo Pazzo per Repubblica

I republicones che chiedono l'autografo al FS. Il mondo si è proprio capovolto.

Sold out per sentire l'intervista a Monti. E così la proiettano nel salone del podestà.

Sala colma per Bucchi. Introduce Luca Fraioli.

È arrivato Massimo Bucchi

Signore e signori ho stretto la mano con la quale elleKappa disegna le sue vignette.

In attesa del mito Massimo Bucchi

Ecco Federico Rampini

Salutato al volo Claudio Tito

Ho appena salutato Gino Castaldo

Ho appena fatto una bella chicchierata con Daniele Mastrojack . Brividi. Gli ho raccontato la storia dell'inviato col lutto.

Intervista a Mastrojack

Ecco Aldo Balzanelli

In attesa del workshop di Massimo Bucchi sulla vignetta.

Ho fermato per strada Nouriel Roubini e gli ho chiesto della Grecia. Lui dice che a breve escono dall'euro.

C'è uno che mi ha appena fermato in strada dicendomi: ciao feticista supremo. Son soddisfazioni.

Salutato il vice Diretúr che rispondeva alle mail. Gli ho portato il saluto di tutte le pipierrine.

Parlato a lungo con Alberto Custodero, un grande

Vado da Giannini e torno.

Quello del Trio Medusa è nientemeno che il marito di Laura Pertici. Questo sí che è un feticismo cotto e servito

Ho appena parlato con uno del Trio Medusa, ma non so chi sia dei tre...

Appena incrociato Dario Olivero, che (scherzando?) mi ha detto di stargli lontano...

La notizia non e' Roubini, ma le centinaia di persone non sono riuscite ad entrare e lo seguono da piccoli monitor.

Da roubini c'è il tutto esaurito. Io lo sto ascoltando da fuori.

Ho appena salutato Massimo Vincenzi e gli ho chiesto se lo scooter sta bene...

Il giorno più bello della mia vita. Ma non ditelo a mia moglie...

Mi hanno intervistato e messo sul sito 

Mario Pirani immerso nella lettura

Eccomi con Paolo Samarelli. Non aggiungo altro

Il Fs con Michele Smargiassi

Il Diretúr dialoga con Roma e parla dell'impegno fatto sul giornale di oggi. In sostanza è partito il pistolotto

Il Diretúr ha finito coi lettori e sta facendo le prove di collegamento con Roma

Quelli a Largo Fochetti sembrano i minatori stacanovisti

Ecco il collegamento con Largo Fochetti

Tra poco, la riunione di redazione con il direttore

È arrivato Claudio Tito con le sue virgolette

Scenografie feticiste

Il Diretúr sta parlando con i lettori

Arrivato Fabio Bogo.

Attilio Bolzoni e Mauro Piccolo al tavolo che conta.

È arrivata Valentina De Salvo

Per me è come portare un bambino a Disneyland.

Il Diretúr concentrato prima della Reunio.

Luca fraioli, un mito.

Un sogno che si avvera: ho stretto la mano al Diretúr. Con la gentile collaborazione di DarioCresto-Dina.

La gente che non è riuscita ad entrare a sentire l'evento con Pirani e Franceschini.

Sono qui con Attilio Bolzoni il mito per ció che concerne la mafia a Repubblica

Sono qui con Mauro Piccoli

Dedicato alla Brigata Di Lellis

Parla SDL

Stanno presentando Mastro e SDL

Sono a Palazzo ReEnzo dalla Di Lellis e da Mastrojack.

Le Reunio? A posto.

Con quella pubblicata alcuni secondi fa, abbiamo concluso la redazione delle Reunio quotidiane di Largo Fochetti. E' stato un lavoraccio ma ce l'abbiamo fatta e ci siamo finalmente rimessi in pari.
Adesso aspettiamo che riprendano le consuete Vite di Redazione (3settembre?) per poterle commentare.

Ringraziamo nuovamente Frank per i testi e tutti i republicones che si sono prestati a far parte del gioco.

(Arretrati di) Vita di Redazione sprint 366.
Pillole del 27 luglio alias l'ultima Reunio della stagione.

VITA DI REDAZIONE-Pillole del 27 luglio 2012.
Durata 8'24”.

Squilla il telefono, risponde Pietro Visconti (00'26”).


00'38”. Anche da certi particolari, come il colletto della camicia abbondantemente slacciato del vice-diretùr, facente funzioni, Dario Cresto-Dina, si capisce che si tratta dell'ultima Reunio della stagione.


Poco dopo DCD dirà: “Questo lo scrive nel commento Massimo Riva, lo spiega nei retroscena Andrea Bonanni”. 5'36”.

Mentre Emilio Marrese sta parlando, entra in azione la suoneria del cellulare di Antonio Maida (5'40”).


7'39”. Sollecitato da DCD, Giuseppe Smorto illustra l'impostazione internettiana per Londra 2012.


Visto, si stampi e, per chi può, buone vacanze.
Avrebbero dovuto dirlo in coda alla Reunio, ma lo facciamo noi.
Frank