giovedì 31 luglio 2014

Osservatorio Refusi.

Lo scorso 28 luglio ha esordito la nuova rubrica Il Restroscena di Liana Milella.

Atletica marcia: un calembour involontario.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Feticista Supremo, 
hai notato la notizia apparsa in Home page di Repubblica di oggi? Sicuramente sì. In ogni caso, ti allego l'immagine e lascio a te ogni considerazione.
Ciao, saluti da un fan di Repubblica

                                 

La televisione e il teorema Pausini.

Regalo per i pipierrini non meneghini: la rubrica estiva di Antonio Dipollina, il Dipo, che racconta a modo suo l'incidente sexy della Pausini.

Il malinconico Staino.

In quella che potrebbe essere l'ultima sua vignetta per l'Unità.

I primi segnali dell'addio di De Bortoli.

Al Corriere sono già in agitazione per la dipartita di Ferruccio De Bortoli.

Guardate l'italiano di chi ha scritto questo pezzo e di chi ha letto il pezzo stesso per poi farne un titolo.

Repubblica posseduta dal Demonio.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,
qalche giorno fa Repubblica Palermo aveva pubblicato uno scoop a proposito del presunto “inchino” davanti all'agenzia di pompe funebri di un boss nel corso di una processione religiosa a Palermo.
Adesso arriva la smentita del priore dei carmelitani con l'esplicito riferimento alla presenza del Demonio in redazione:

"Siamo certi che il diavolo si annida dentro i mafiosi, ma è altrettanto vero che fa anche breccia dentro alcuni giornalisti disposti a fare scoop a qualsiasi costo".

Ciao, Antonio LN

Sembra Il Vernacoliere, ma non lo è.

La migliore, però, è quella giù in fondo sul Calfort.

                                          

La chicca del giorno.

Ferruccio De Bortoli lascia il Corriere nella primavera del 2015.
Sai quante cose possono succedere da qui alla primavera del 2015?

                               

Marco Bracconi e l'enfasi.

Oggi Marco Bracconi sul suo (bel) blog su Repubblica ha scritto una cosa assai apprezzabile: 

"Il sistema politico italiano cambierà quando si cominceranno a chiamare le cose col loro nome. Quando una battuta d'arresto sarà una battuta d'arresto, una sconfitta una sconfitta e un suicidio un suicidio. E quando l'enfasi smetterà di essere l'arma con cui, invece di scuotere il sistema, si confondono le sue acque".

Sono assolutamente d'accordo, ma penso che il concetto sarebbe più credibile se Bracconi non scrivesse su un quotidiano che fa largo uso di enfasi e parole fuori contesto: 

"Vendola sotto shock" (20 giugno 2014), "Napoli sotto shock" (26 giugno 2014), "Nel paese sotto shock" (7 luglio 2014); "Terremoto Samp (16 luglio 2014); "Tsunami giudiziario a Venezia" (4 giugno 2014); "Stavolta lo tsunami si chiama PD" (26 maggio 2014); "Brasile 2014: dramma albiceleste, l'Argentina piange" (14 luglio 2014), "Il dramma di Neymar" (5 luglio 2014).

Ho preso soltanto i primi che ho visto facendo una rapidissima ricerca su un motore di ricerca, ma si potrebbe andare avanti per chissà quanto.

Nonunacosaseria

Bucchi di giornata.

Su Repubblica di oggi.

                                

Vittorio Sgarbi puntualizza.

Oggi nella rubrica delle Lettere.

Quei vecchietti di Arbasino e Ceronetti.

Oggi ho letto, uno dopo l'altro, Arbasino e Ceronetti sul giornale di oggi. Ricavandone l'immagine di due vecchietti sulle panchine del parco che inveiscono in modo sconclusionato e tra la perplessità degli astanti contro i giovani d'oggi e il mondo moderno, mentre ai loro tempi sì che... 

Fabio P.

                                 

                                 

Ellekappa con calembour incorporato.

Oggi su Repubblica.

                                             

Feticismi in prima.

I feticismi della centoventiquattresima prima pagina della Nuova Repubblica:

- un altro giorno a Gaza dell'inviato Fabio Scuto

- un bel racconto di Marco Ansaldo da Istanbul 

                        

mercoledì 30 luglio 2014

Il domani dell'Unità.

La prima pagina dell'Unità di domani.

                                     

Lo spazio bianco.

Non ho mai avuto tra le mani un giornale così.
Dopo la prima pagina che è più di una denuncia, alle pagine 2 e 3 ci sono l'editoriale amarissimo del direttore Luca Landò, la cronaca della giornata di ieri in redazione, il comunicato del Cdr, le dichiarazioni (tartufesche) della sinistra (sic!).
Alle pagine 4-5-6-7 lo spazio riservato alla politica, come indicato in alto. Alle pagine 8 e 9 spazio all'Italia. Alle pagine 10 e 11 spazio al mondo. Alle pagine 12 e 13 spazio all'economia. A pagina 14 spazio alla comunità. Alle pagine 15 e 16 spazio alle culture. A pagina 17 spazio alla tv. A pagina 18 e 19 spazio allo sport. Pagina 20, l'ultima, riservata alla pubblicità degli ebook sullo store dell'edizione on line. 
Tutti gli spazi sono bianchi.

Frank

Osservatorio Errori (arretrati).

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Carissimo Pazzo, 
vorrei segnalarti un errorre - direi grossolano assai - apparso su La Stampa di oggi 29 luglio 2014, che però non riesco a documentarti in quanto l'ho rilevato guardando la rassegna stampa di Rai news di stamane. In un articolo del quotidiano torinese relativo al conflitto in atto a Gaza, infatti, si indica, con tanto di supporto grafico a colori, la Turchia come paese arabo, con l'intento di delineare le diverse posizioni dei paesi "arabi", appunto, su quel conflitto.
Che bell'informazione! E vorrei sapere chi se n'è accorto nella redazione, e se domani (oggi ndPPR) qualcuno si scuserà con i lettori.

Buon lavoro, cordiali saluti
Goffredo

A Largo Fochetti c'è bisogno di vacanza.

Perché oggi, come ci segnala Federico Mello (@fedemello) su Twitter, la notizia che libro Il cardellino di Donna Tartt diventerà un film è presente sia a pag. 35 che a pag. 37.

                                              

                                   

Peppe, in memoria di un fuoriclasse.

Era il 30 luglio del 2011, 3 anni fa esatti.

Ci lasciava improvvisamente Giuseppe "Peppe" D'Avanzo, autore di inchieste giornalistiche che hanno fatto scuola. Da quella sul Rapido 904 a quelle su Gladio e la mafia in quegli anni ancora bui dei primi '90 fino a Telekom Serbia, Nigergate, scandalo Telecom Sismi e per finire alle famose "10 domande".

Ricordo ancora la curiosità prima e il piacere poi di leggere i suoi articoli sempre così precisi, quasi chirurgici. Un dote non comune di "stare sul pezzo" come si dice in gergo giornalistico. Talmente intrigante lo stile e importante l'argomento che allora, (ero studente universitario e poi medico specializzando) totalmente preso, a volte trascuravo lo studio.
E, alla fine del ciclo di studi, gli ho dedicato la tesi di specialità.

Non è retorica affermare che il suo addio ha lasciato un vuoto incolmabile nei suoi cari e nei suoi lettori, numerosissimi.

Giusto ricordare Biagi, Montanelli, Bocca come i grandissimi del giornalismo in Italia. Ma del filone investigativo, come D'Avanzo non ce n'era, e non ce n'è. Usando un paragone calcistico (anche se lui preferiva, avendolo praticato e avendone scritto, il rugby), come il "10" della Nazionale sarà sempre Roberto Baggio, il numero 1 del giornalismo di inchiesta in Italia sarà sempre Giuseppe D'Avanzo.

Noi di PPR non ti dimentichiamo. D'altronde come potremmo?

ElleElle



Fermatevi. Fermateli.



L'Amaca e l'inchino.

Michele Serra oggi su Repubblica.

Dove c'è Bucchi c'è sempre un'idea.

Su Repubblica di oggi.

                                 

Osservatorio Infografiche.

Pulita e ordinata quella di oggi a tutta pagina di Roberto Trinchieri, perfettamente in linea con le nuove regole grafiche del duo Rinaldi-Corradi.

                                       

Il feticismo del giorno.

Omero Ciai, l'americalatinista di Largo Fochetti, che torna a scrivere di Argentina una delle sue terre d'adozione.

Ciao Unità, che la terra ti sia lieve.

L'Unità non c'è più.
Che la terra le sia lieve.

                                          

La dolorosa vignetta di Ellekappa.

Sulla chiusura del suo ex giornale.

                                 

Feticismi in prima.

I feticismi della centoventitreesima prima pagina della Nuova Repubblica:

- il caso Alitalia-Etihad che si prende la fotonotizia con un commento imperdibile di Ettore Livini

- Fabio Scuto che continua, coraggiosamente, a scrivere da Gaza

                          

martedì 29 luglio 2014

Caso Pausini: repubblica.it crolla.

È durato poco meno di tre ore il silenzio di repubblica.it sulla gaffe erotica di Laura Pausini.
Del resto in un sito il numero dei clic è fondamentale e questa era una ghiotta occasione da non perdere.

                               

Home Page che non vorremmo vai vedere.

Forza Unità.

                                 

Incidente sexy della Pausini: repubblica.it tiene duro.

Mentre i siti di Corriere e Stampa ne parlano, quello di Largo Fochetti sceglie il silenzio e non pubblica sul famigerato colonnino Tette e culi, il filmato di Laura Pausini che svela involontariamente le parti intime durante un concerto a Lima.

Quanto durerà il silenzio?

In ogni caso, applausi per la scelta discreta.

Update: poco prima delle 20, anche repubblica.it è crollata.

                                               

                                          

Inviati di guerra.

Fabio Scuto di Repubblica, Davide Frattini del Corriere e Michele Giorgio del manifesto, oggi scrivono da Gaza.
Maurizio Molinari della Stampa scrive da Abasan, Striscia di Gaza.

In bocca al lupo a tutti.

Cose che si potevano evitare.

Tipo la pubblicità di oggi su La Stampa, e la relativa iniziativa editoriale, di abbinare il giornale al gioco di strategia militare Risiko. Giusto giusto nella stessa pagina in cui si parla della guerra in Ucraina, e qualche pagina dopo le cronache da Gaza.

Delusione Marione.

                                

La Stampa "passa" a 1,50 euro.

Dal 4 agosto, La Stampa costerà 1,50 euro.
La comunicazione, ma soprattutto la giustificazione, viene comunicata oggi ai lettori con una pagina sul giornale.
Con l'utilizzo del verbo "passa", Marione e soci decidono per la linea morbida.

                                 

                                 

La vita impalpabile di Gaza.

Da pelle d'oca le ultime righe del pezzo di oggi da Gaza di Fabio Scuto.

                                               

Disunità.

"l'Unità" sospende le pubblicazioni dal 1 agosto.

                                  

Un Tour di cattivi pensieri.

Vale, da solo, il prezzo del giornale di oggi l'articolo di Gianni Mura sui Cattivi Pensieri del Tour.
Gianni riesce persino a dire la sua sul caso Tavecchio.

Grazie di tutto, Gianni. E adesso riposati. Te lo meriti.
Ti aspettiamo con la palla di lardo.

                                         

                                  

Bucchi di giornata.

Su Repubblica di oggi.

                                 

Giù le mani da Mastrojack.

Nella pagina delle lettere di oggi.

                                                 

Notizie.

Oggi su Repubblica a pag. 19.

                                  

Revolución.

Il Breviario di oggi di Gianluca Luzi.

                                

Ellekappa sul caso Tavecchio.

Oggi su Repubblica.

                                 

Feticismi in prima.

I feticismi della centoventiduesima prima pagina della Nuova Repubblica:

- il ritorno a Gaza di Fabio Scuto. In bocca al lupo.

- l'arrivo in prima di Aligi Pontani sul caso Tavecchio. Evento più unico che raro.

                       

lunedì 28 luglio 2014

Lettera aperta a Gianluca Luzi, l'organizzatore dell'evento.

Caro Gianluca,
non possiamo credere che il sipario sulla "Situation Room" sia calato senza aggiungere un "arrivederci a settembre". Che potrebbe essere, quest'anno, l'8 oppure il 15.

E così restiamo a vagare nell'incertezza se andare o meno in vacanza pure noi. Senza però sfogliare la classica margherita, perché non è periodo.

Ora, poichè dobbiamo anche stilare le classifiche delle presenze-audio, parziali e finali, ci terremmo ad avere l'informazione da fonte certa. E chi meglio di te?

Certi di una risposta e nel ringraziare per il percorso compiuto assieme ringraziamo e salutiamo.

Con simpatia.
Frank


P.S. Poichè mancano due puntate alla Reunio n° 800 ci piacerebbe poterla festeggiare all'angolo del coffee break, spesso citato ma mai frequentato. E visto che accadrà a settembre ci si potrà organizzare per tempo. Noi e voi.

Prime Pagine Storiche.

Le prime giornate della Grande Guerra viste dai quotidiani dell'epoca.
Foto dall'account Twitter della Camera dei Deputati.




La frase (e le foto) del giorno.

“Le fotografie (della tragedia mediorientale) parlano più degli articoli, più degli editoriali, più delle corrispondenze. Le fotografie in prima pagina, le fotografie dentro, il bombardamento da parte d'Israele della scuola dell'Onu”. 

Il Diretùr sottolinea la macabra forza comunicativa delle immagini di una tragedia senza fine.

A tal proposito segnaliamo che sul nostro account di Twitter, sono diversi giorni che proponiamo proprio queste foto tratte da Repubblica con l'hashtag #lafotodelgiorno

Che il Diretùr legga il nostro Twitter?