mercoledì 29 maggio 2019

In memoria di Vittorio Zucconi (parte terza).

Siamo entrati nell'archivio di Pazzo per Repubblica e in 13 anni di blog abbiamo trovato una serie di post curiosi che riguardano il caro Vittorio Zucconi.

C'è di tutto un po': refusi, scarabocchi, errori, elogi e chi più ne ha più ne metta.

Lui sarebbe contento di rileggerli.

Li leggerà. Ovunque egli sia.

Questa è la terza parte. La prima la trovate qui, la seconda qui.

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In rigoroso ordine di apparizione:

31 marzo 2011

Vittorio Zucconi in gran spolvero.

L’immagine di Berlusconi che smanetta in solitudine come un ragazzino che cerchi il porno di nascosto, curvo al suo tavolinetto di lavoro sul computerino (Apple? Window? Unix? Lettix? Verdinow?) cercando con le parole chiave “Lampedusa+case+vendita” su Gògol (ipse dixit) e trova la villetta da due milioni di Euro da comperare sull’unghia, in contanti, il mattino dopo, raggiunge, per chi è tanto fesso da credere a una balla dopo l’altra, livelli di puro surrealismo e da psicoanalisi. Hanno ragione coloro che dicono che ci mancherà. Un comico così non lo troveremo mai più. Speriamo.

Dal blog di Vittorio Zucconi su Repubblica.it


3 maggio 2011

Vita di redazione (102). La prima reunio di Frank nel giorno della morte di Osama Bin Laden: non poteva scegliere giorno migliore per morire.

Tavolo al limite della capienza per celebrare il grande giorno della morte di Bin Laden che verrà celebrato dai due tenori. Perché alla destra del Diretùr assiso sta Vittorio Zucconi (ma ha preso l'aereo di notte?): saranno i protagonisti assoluti monologando e dialogando.

La versione integrale della prima Reunio recensita da Frank la trovate qui



5 maggio 2011

Zucconi cinefilo creativo.

Visto sulla prima pagina di Repubblica.



5 maggio 2011

Aggettivamente.

L'incipit del pezzo di oggi in prima pagina dello zio d'America Vittorio Zucconi.



16 maggio 2011

L'imprimatur di Zucconi.

Eccheccazzo!



2 giugno 2011

Senza rete.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo,
solo per capire. Secondo te, l'ottimo Vittorio Zucconi perché resta in fondo così scettico circa le potenzialità della Rete?

Ci ho fatto un post (ino) sul suo.

Ciao. Luca


6 giugno 2011

Onoratissimi.

Di ricevere questo commento di Vittorio Zucconi ad un post che lo chiamava direttamente in causa:

No, non sono affatto scettico sulle "potenzialità" della Rete, dove mi tuffai insieme con il mio caro omonimo VZ, el Zambardino, decenni or sono quando a Rep ci davano dei matti e i modem andavano a carbonella. Mi domando quale sia l'impatto "attuale" sull'opinione pubblica e sulla polis e se noi, bloggari, aggregatori, facciabookisti, ecc tendiamo a sopravvalutarci e sopravvalutarlo. La sindrome del "predicare ai convertiti" è sempre in agguato. Quante opinioni cambia un blog? Quante opinioni del bloggaro sono cambiate dai commenti che riceve? Quanti di noi scrivono banalità virulente - penso a Grillo - soltanto per avere l'ovazione in piedi del proprio pubblico (e qualche soldino) o per autoconvalidarsi con l'atrocità del "ve l'avevo detto"?

VZ

20 giugno 2011

D, a grande richiesta, ripubblica un pezzo di Vittorio Zucconi.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao "pazzo",
hai notato o avete notato che su D di sabato è stato ripubblicato un articolo di Vittorio Zucconi di qualche settimana fa?
Stesso articolo, stesso posto...calura estiva? effetto eccesso piogge?
Notte.
Alessandra

Cara Alessandra, grazie per la segnalazione. Ci era sfuggita. FS


28 giugno 2011

Quel diavolo di Zucconi.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo,
dì al pur bravissimo Vittorio Zucconi che non c'è alcun bisogno di aspettare «prossimamente» per vedere realizzato un «'Inferno 1.0', The Game» (Repubblica di oggi, p. 19), ossia una rilettura in chiave ultraviolenta della prima delle tre cantiche della Divina Commedia. L'Electronic Arts ci ha già pensato lo scorso anno, anche se - come prevedibile - non si tratta di una rilettura fedele. Ma se si tratta di «falciare diavoli» direi che ci siamo.

Fabio Chiusi

Ps: Aggiungo, più in generale, che nel 2011 sarebbe ora di finirla con il moralismo da quattro soldi sulla violenza nei videogiochi. Non trovi?



2 settembre 2011

I cani (e gli zebedei) dell'11 settembre.

A proposito del recente pezzo di Vittorio Zucconi sui cani di Ground Zero (già commentato dal nostro Fabio P.), sentite cosa scrive Christian Rocca:

Vittorio Zucconi, si sa, è il più bravo di tutti sia quando sostiene una cosa sia quando sostiene l’esatto contrario.
Il 3 dicembre 2002 scrisse un lungo e appassionato articolo dal titolo catastrofico e apocalittico come solo Repubblica sa fare «Ground Zero, la strage dei cani».
Raccontava (e a me puzzava già allora) di cani morti da eroi per arresti cardiaci, per tumori, per sostanze cancerogene respirate a Ground Zero e pronte a diffondersi tra pompieri, operai, gente comune: «Sono stati talmente tanti i cani dell’11 settembre uccisi da malattie pochi mesi più tardi, che la facoltà di Veterinaria della University of Pennsylvania a Filadelfia e il centro radiologico diagnostico per animali di Vienna, in Virginia, hanno deciso di studiare a fondo la strage dei cani e vedere se la loro mortalità sia sporporzionatamente alta rispetto ai loro simili negli stessi gruppi di età».
Oggi, sempre su Repubblica, Zuc dedica due pagine ai cani eroi di Ground Zero, ma questa volta non c’è alcun cenno a stragi, cancri, nemmeno cimurri.
Nove anni dopo i cani sono vivi e vegeti, in posa per il fotografo. Il titolo di Repubblica, stavolta, è questo «Gli angeli con la cosa nell’inferno di Ground Zero».
Il sommario sintetizza: «L’11 settembre arrivarono in 300 da ogni parte del paese… solo uno di loro non tornò a casa».


8 settembre 2011

Vittorio Zucconi risponde a Filippo Facci.

Vittorio Zucconi prende le difese di Largo Fochetti nella polemica innescata qualche giorno fa da Filippo Facci di Libero relativa alla colonnina Tette&Culi di repubblica.it
Ecco cosa scrive il nostro Zuk sul suo blog:

Lo so, lo so, spreco tempo e spazio a occuparmene, ma ci sono occasioni irresistibili per ridere dei tromboni e trombocini pizzicati, come i leggendari pifferi di montagna che andarono per suonare eccetera. Su “Libero”, il giornale dal quale i direttori della Scuderia Arcore salgono e scendono come da un taxi, ma facendosi pagare lautamente per la corsa (invidia, pura invidia la mia), un commento di prima pagina martedì 6 settembre accusava con dolente e pensoso tono la nostra repubblica.it di solleticare i bassi istinti voyeuristici dei lettori, con video clip e notiziole pruriginose. il giorno dopo, oggi 7, ta-da!, sulla stessa prima pagina vediamo in dettaglio e in grande fotocolor i seni scoperti di una signora, credo un “first”, una primizia voyeuristica in Italia per la carta stampata, esibiti perché servono a creare imbarazzo a uno dei più cari nemici di Silvio, il finiano Italo Bocchino. Più pruriti per tutti?



25 settembre 2011

Un mese senza Zucconi?

Nella sua consueta rubrica su D di Repubblica, Vittorio Zucconi racconta di essere stato selezionato per fare il giurato a un processo. Per un mese sarà ostaggio di avvocati e giudici e dovrà alzarsi alle sei del mattino per raggiungere il tribunale. Come scrive lui: "una colossale rottura di palle mi attende per un mese".

Vuoi vedere che siamo riusciti a togliercelo dai piedi per un mese?

Giorgio P.


27 settembre 2011


Zucconi copia Riotta. O viceversa?

Dopo Vittorio Zucconi, anche Gianni Riotta è stato selezionato per fare il giurato.

(ringraziamo il redivivo Aghost per la segnalazione)


17 novembre 2011

Di Diretùr ce n'è uno e tutti gli altri son nessuno.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,
ti racconto una curiosità. L'altra sera tornando a casa dal lavoro in macchina, stavo ascoltando Radio Capital , per la precisione la trasmissione TigiZero, e il conduttore Edoardo Buffoni ha così introdotto Vittorio Zucconi: "Ed ecco a voi il Diretùr".
Buffo, vero?

Buon lavoro e auguri per il blog.

Gianmario di Empoli 

Caro Gianmario, vuoi dire che anche Buffoni legge PPR? 

FS

24 novembre 2011


Pubblicizzare nel piatto dove si mangia.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo
è bello scoprire che anche Vittorio Zucconi trova la pubblicità sul web troppo invasiva.
Peccato che anche repubblica faccia uso di queste "tecniche"

Ciao, Alessandro


10 gennaio 2012

Un classico errore.

A proposito di studi classici. Vittorio Zucconi, lo sappiamo tutti, ha frequentato il Liceo classico Parini di Milano. E lì avrebbe dovuto imparare la differenza tra un "castro" (castrum-castrorum, accampamento fortificato romano) e un "cardo" (cardo-cardinis, uno dei due assi, insieme al decumano, in cui erano articolate le città romane e gli stessi accampamenti). Invece oggi, parlando della pianificazione di New York, si inventa un'organizzazione attraverso "il castro e il decumano". Finale alle Striscia la notizia: "Castro? Che castroneria!" (risate registrate).

Fabio P.

10 febbraio 2012

Sconfitto Zucconi.

Sul sito Giornalettismo, pensano di aver sconfitto Vittorio Zucconi:

Perfetto rappresentante del popolo saputello, complessato e opportunista che legge il suo giornale, l’editorialista di Repubblica si chiede e ci chiede cosa mai penserà il grande Obama, l’americano Obama, il civile Obama, il progredito Obama, del contrasto inesplicabile tra quel pagliaccio alto un metro e mezzo di prima, e l’alto, un po’ rigido, compostissimo signore cui sta stringendo la mano adesso. Chi saranno mai gli italiani se a rappresentarli sono due esemplari antropologicamente agli antipodi? Che fortuna che Obama sia finalmente di fronte a questo dilemma! Il popolo di Repubblica potrà stringersigli attorno, tirarlo per la giacchetta, e spifferargli in un orecchio quanto disgraziato sarebbe il nostro paese se non ci fossero loro, e quelli come loro, e quelli come Zucconi, che grazie a Dio non sono come gli altri.

Pensano.

15 febbraio 2012


Osservatorio Markette Apple.

Ormai si viaggia alla media di una marketta al giorno. Oggi è il turno di Vittorio Zucconi in apertura di R2.



23 febbraio 2012

Zucconi su Formigli.

Un bullo chiamato Fiat

In un altro Paese, nel quale non vivranno mai gli italiani, se un giornalista fa un servizio che vuole mettere in cattiva luce un prodotto commerciale come un’automobile, il giornalista stesso avrebbe dovuto chiedere e ottenere una replica dell’azienda stessa a difesa del prodotto, nel programma stesso. Nel Paese nel quale viviamo, l’azienda offesa ricorre subito alla magistratura e ottiene un mostruoso risarcimento punitivo di 7 milioni di euro, qualcosa che stroncherebbe le gambe a qualsiasi programma o giornale che non fosse fortissimo e inevitabilmente passa non per giustizia, ma per vendetta prepotente. Corrado Formigli avrebbe dovuto essere meno frettoloso nello stroncare l”Alfa Romeo soltanto perché pare vada un poco più piano di Citroen e di Mini, perché la velocità e lo scatto non sono gli unici criteri assoluti di giudizio su un’auto. Ma la Fiat si è comportata da bullo nel cortile della scuola elementare e i bulli, quali che siano le loro ragioni, sono sempre odiosi, anche se fabbricassero le migliori auto del mondo. Per un’azienda che è ormai a corto di simpatia (eufemismo) presso l’opinione pubblica italiana, quello scatto di nervi è stato un orrendo spot pubblicitario, una cretinata anche peggiore dello spot fasullo sulla 500. Chi si occupa delle p.r. e della “immagine Fiat” o chi ha voluto quella ritorsione, dovrebbe essere licenziato. Non si pretende più stile, da chi produsse la Stilo, ma almeno intelligenza.

Vittorio Zucconi - 23 feb 2012


23 febbraio 2012

Osservatorio Banner Placement.

Gnocco fritto Zucconi. Gli scherzi del Banner Placement.



10 marzo 2012

Postilla a Zucconi.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Enrico,
mi sono permesso di scrivere una postilla a Zucconi in margine a questo suo post apparso sul blog che tiene sul sito di Repubblica.

Se ti può interessare, la trovi qui.

A presto, Luca Massaro

Ciao Luca, certo che mi interessa. Grazie. FS

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Qui trovate la prima parte e qui la seconda.

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