venerdì 20 luglio 2007

Leopoli, Ucraina: la nuba killer ha soffocato anche Renato Caprile.


Renato Caprile, l'inviato de guera di Repubblica, lascia il suo graffio sulla tragedia di Leopoli, Ucraina, dove da un treno è fuoriuscita una velenosissima nube di fosforo giallo.

Ecco l'incipit del pezzo di Caprile:

"A migliaia in fila per qualche bottiglia d'acqua, la bocca coperta da una mascherina. Leopoli, il "giorno dopo", sembra una città che si prepara alla guerra. Alla più subdola delle guerre. Quella contro un nemico silenzioso e invisibile, un veleno, che ti può fare secco mentre stai facendo la cosa più naturale del mondo: respirare."

Il reportage completo lo trovate qui.

1 commento:

Roma Meeting ha detto...

Allarme rosso in Ucraina: a meno di 100 giorni dalle elezioni parlamentari che vedono contrapposte le regioni occidentali dell’Ucraina, filo-europee e quelle orientali filo-russe, deraglia un treno carico del temibile fosforo giallo liquido, nel cuore dell’Ucraina nazionalista e politicamente d’ispirazione filo-occindentale. Tutto è accaduto lunedì. Le autorità hanno allontanato 800 abitanti dalle loro case. Il treno, di proprietà russa che viaggiava dal Kazakistan verso la Polonia, trasportava fosforo giallo, una sostanza altamente infiammabile, utilizzata per la produzione di fertilizzanti, pesticidi, ma anche esplosivi, molto tossica se inalata o a contatto con la pelle. Probabile l’ipotesi del sabotaggio. Ancora una volta ignoti attenterebbero alla convivenza pacifica tra la comunità filo russa e quella filo occidentale del Paese disseminando dolore e morte. La lunga serie di fatti noti comincia a ritroso dal 1932 quando per sedare le rivolte dei gulaki Stalin affamava con la “fame artificiale” del 1932-1933 l’intera Ucraina allora in dominio sovietico, la strage ancora rimasta impunita costò la vita a più di 7 milioni di ucraini. Sempre dall’errore russo la tremenda catastrofe nucleare di Chernobyl in Ucraina nella notte del 26 aprile 1986 che disseminò terrore, morte ed inquinamento infiniti tanto che ancora oggi non solo non si conoscono le proporzioni del danno di allora, ma si sconta l’imperizia dei funzionari inviati da Mosca a comando della centrale, in malattie genetiche ed inquinamento ecologico esteso in tutta Europa. La commissione d’inchiesta sulle cause del disastro non riuscì mai a giungere a definire responsabilità precise per l’ordine dato da Mosca di effettuare nel sito nucleare ucraino di Chernobyl esperimenti scientifici ritenuti in seguito “inopportuni” da esperti internazionali, per la struttura antiquata della centrale. Per tornare al fatto attuale, c’è da dire che la proprietà dei vagoni del treno deragliato lunedì è russa: un elemento costante quello “russo” negli eventi che negli ultimi 100 anni hanno disseminato dolore, inquinamento e morte nella regione ucraina in genere. Tuttavia nel caso di questi gioni, la regione ad essere devastata è quella di Leopoli, cuore dei sostenitori politici di Victor Yuchshnko e di Yulya Timoshenko, gli acerrimi nemici politici dei nuovi progetti di una Russia espansionista e sempre meno democratica Ignoti, nel tempo hanno minato l’amicizia pacifica tra comunità ucraina e comunità russa vivente in Ucraina, con attentati a singoli personaggi di valore impegnati nella crescita democratica e nel dialogo con il vicino moscovita. Il compianto Chernovyl, capo del Partito Democratico Nazionale Ucraino, ebbe una fine simile a quella dello statista italiano Giacomo Matteotti, barbaramente ucciso dalle squadracce fasciste. Il giornalista Gongaze trucidato in un prato poco fuori di Kiev, era il caporedattore della gazzetta telematica www.pravda.com.ua (La Verità): il processo penale a carico delle coinvolte autorità del destituito regime ucraino filo-russo si è arenato nonostante le richieste esplicite della competente commissione del Consiglio d’Europa e della moglie del coraggioso giornalista. Da ultimo il caso dell’avvelenamento dello stesso Victor Yushchenko attuale presidente della Repubblica Ucraina, alcune settimane prima dell’evento elettorale che poi lo vide eletto e che ha cambiato i destini del Paese sottraendolo alle scelte dettate dalla politica espansionista russa, che mira alla costituzione di una federazione di cinque repubbliche dell’ex Urss, tra cui l’Ucraina con a capo Mosca. Giusto appunto dall’esito delle elezioni del prossimo 26 settembre 2007 con la scelta da parte del popolo e con il probabile ritorno a Premier della favorita filo-occidentale Yulia Thymochenko poteva arrivare il NO definitivo del popolo ucraino all’entrata dell’Ucraina nella nuova Unione voluta da Mosca. Da due giorni intanto 15 vagoni di veleno infiammabile si sono rovesciati e poi hanno preso fuoco. Un portavoce del ministero della Difesa ha paragonato l'incidente alla "catastrofe di Chernobyl", "un evento incredibile, di cui è impossibile prevedere le conseguenze". "E' successo un disastro", ha ammesso, "stiamo affrontando una vicenda che può costituire una minaccia seria per gli abitanti". Alla popolazione rimasta nei villaggi e agli abitanti di Leopoli è stato consigliato di rimanere chiusi in casa e di non mangiare verdura e animali prodotti localmente. Tuttavia la stragrande maggioranza della popolazione teme che all’origine del disastro vi sia stato un sabotaggio da parte di militanti del Partito delle Regioni, forza politica diretta da Victor Yanukovich, acerrimo nemico dell’Europa e fautore delle politiche di Mosca. Era stato l’antagonista di Yuchshenko durante le elezioni presidenziali dell’inverno 2004, esce dalla legislatura come capo del governo. Timore e Certezza da parte di molti nasce dal fatto che testimoniano di aver visto bande armate inneggianti al Partito filo-russo: da tempo agirebbero uccidendo imprenditori illuminati e intimidendo prelati, nella regione di Leopoli. Il convoglio, assicurato da una compagnia straniera “russa”, secondo Itar-Tass, appartiene a imprenditori kazaki. Il fosforo giallo, utilizzato per la fertilizzazione e le bombe, è ritenuto una sostanza tossica di prima categoria e può avere effetti letali in una concentrazione di un decimo di grammo. La sostanza, che si incendia facilmente producendo un gas tossico, intacca le ossa umane e il cervello e può produrre necrosi del fegato. Il Kazakistan, luogo di provenienza del treno distrutto, ha già firmato l’accordo con la Russia accettando di far parte della nuova Unione.