mercoledì 5 settembre 2007
Muraglia cinese e Lawrence Olivier: due cappellate di Rampini e Dipollina.
E' tornato dalle vacanze anche il nostro collaboratore Fabio P. da Bergamo, che ci segnala quanto segue:
Giovedì Rampini scrive un pezzo sulla Grande Muraglia cinese che si
sbriciola. E tra le altre cose cita tra l'altro la storica Via della
Seta, spiegando che era stata usata anche dai romani quando andavano in
Oriente e utilizzata da Marco Polo per raggiungere la Cina. Il
redattore che passa la pagina invece capisce (e scrive in un sommario)
che ad essere stata usata dai romani e da Marco Polo per andare in Cina
è stata proprio la Muraglia, come se fosse una strada invece che un
sistema difensivo. Oltretutto Marco Polo nel suo "Milione" non cita mai
nemmeno una volta la Muraglia: questo è infatti uno degli argomenti
principali di coloro i quali sostengono che il veneziano in Cina non
c'è mai stato e si è inventato tutto.
Venerdì: a pagina 17 titolo "Scuole private, crollano gli iscritti",
nelle pagine di Milano "Scuole private, iscritti in aumento".
Mettetevi d'accordo.
Sabato Antonio Dipollina scrive la sua colonna di "Schermaglie"
dedicata alle trasmissioni televisive che si occupano nella Mostra del
cinema di Venezia. E prende in giro Teresa Marchesi del Tg3, che
parlando di Laurence Olivier lo pronuncia "Oliviè" (e lo sberleffo
viene messo anche nel titolo). Senonchè è proprio in quel modo, alla
francese, che (per motivi peraltro ignoti ai più) gli inglesi lo
pronunciano. Dipollina, informati prima di fare lo spiritoso.
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