mercoledì 12 dicembre 2007
A proposito di Sofri su Luttazzi. Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Abbiamo ricevuto una lettera anonima a commento del pezzo di Adriano Sofri apparso ieri su Repubblica relativo alla decisione di La7 di licenziare il comico satirico Daniele Luttazzi.
Ve la proponiamo più che volentieri. Eccola:
Le posizioni di Sofri, sono ambigue come al solito: eloquio di prima grandezza e concetti labili e impalpabili come polvere. Il richiamo a Calvino nello specchio di fondo pagina è, poi, una macroscopica minchiata! In questi giorni, del resto, a proposito del caso Luttazzi, a sinistra è in atto una gara di cerchiobottismo: si stigmatizza ma si perdona; si richiamano in causa i pilastri della democrazia moderna ma ci si dissocia; si mostra benevolenza ma anche distanza; libertà ma "la comicità di Luttazzi non mi piace granchè". Niente da obbiettare: Luttazzi non lo puoi difendere se i tuoi principi sottendeno ad un veterocentrismo, cattocomunismo, post socio/demo/cristianoliberale (del cazzo, aggiungo io!). Luttazzi o lo ami o lo odi ed i commenti che si sono sprecati in merito alla faccenda lo dimostrano: "Luttazzi è osceno/Luttazzi è un Dio". La verità è che, aldilà della battuta, quella di Luttazzi è una mente finissima, di cultura superiore, d'intelligenza rara e preziosa, che ti costringe a rimettere continuamente in discussione i tuoi parametri morali. Il suo è un cinismo anarchico e liberatorio che ti obbliga ad un ragionamento continuo, a spostare il grado delle tue considerazioni sullo scibile umano sempre di una tacca in più. Non è conciliante, Luttazzi; non è un comico da Zelig. Non fa ridere? Parlate per voi: io alle battute di Luttazzi rido di gusto, anche, magari, dopo un attimo di spiazzamento. E'un ex punk fattosi adulto e si vede. Chi lo conosce, sa bene che quella su Ferrara è una bazzecola se confrontata con altre delle sue. La scusa del direttore di La7 non convince nessuno, neanche i peggiori detrattori (tipo Facci su Il Giornale). C'è dell'altro. O anche no. Chi lo sa. Ma in tal caso i metodi dei dirigenti di La7 hanno del mafioso: "Parlasti male della famigghia, fitusu!".E tutto questo l'articolo di Sofri non lo dice. Della posizione di un ex Lotta Continua su concetti di libertà d'espressione, volgarità, ecc., francamente si può fare a meno... ed anche, anzi soprattutto, delle mie.
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1 commento:
amen
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