domenica 3 febbraio 2008

Zucconi e il pezzo su Microsoft-Yahoo: un disastro totale!

Una volta giornali e giornalisti avevano archivi e materiali per le documentazioni. Oggi si fa prima ad andare su Internet e riprendere il lavoro già fatto da altri (sperando che abbiano fatto un buon lavoro) oppure i siti ufficiali. E poi tradurre. Cercando di farlo bene. Con il risultato che oggi nella doppia pagina sull’affare Yahoo!-Microsoft Repubblica scrive che Windows è stato “rilasciato” nel 1995. Era in prigione? No, è stato tradotto alla cavolo il verbo “released”, che viene usato anche per i film e indica quando un film (o un sistema operativo, in questo caso) “esce”. Per non parlare dei corrispondenti dall’America che, causa fuso orario e impossibilità di essere esperti di qualsiasi cosa, da sempre copiano in bello stile i giornali americani (e ora i siti Internet). Ma c’è sempre il problema della traduzione. Vittorio Zucconi, per esempio, si dimentica di tradurre i nomi delle città. Cosicchè nella stessa doppia pagina la capitale della Cina non viene chiamata Pechino come in italiano ma Bejing, quasi (c’è il refuso: sarebbe Beijing) come in inglese. Il grande Zucconi ieri doveva essere in bambola (quasi come chi gli ha passato il pezzo): ha scritto che il nome Yahoo “era già stato appropriato da una salsa” (uso spericolato del verbo appropriare: in quel modo in italiano proprio non esiste), e dice anche che la bolla di Internet “implose”. Una cosa implode quando la materia va verso l’interno (succede alle nebulose quando diventano stelle, per esempio): le bolle a casa mia scoppiano, quindi esplodono.

Fabio P.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fino a qualche anno fa' l' attuale Beijing si chiamava Pecking in inglese e Pechino in italiano. Ora si chiama Beijing in entrambe le lingue.