Avevo tenuto da parte l'articolo, per leggero con calma. l'ho tirato fuori ora, sollecitato dal commento di Bordone. Beh...Beh: dalla lunghezza del commento parrebbe che Rumiz ha scritto 15 mila battute sul blog di Bordone, mentre in realtà c'è un veloce cenno con una citazione impropria, forse "concentrata" per limiti di spazio. Rimango comunque, a prescindere, pro Rumiz. quello che invece mi è piaciuto meno del pezzo è proprio l'approccio. Secondo me sarebbe stato meglio rivoltare il tema e dedicare tutto lo spazio a quello a cui Rumiz dedica invece solo le ultime righe. Il filosemitismo d'ordinanza, la confusione tra antisemitismo e anti-israelismo (che differisce ancora dall'anti-sionismo). ho il piacere di conoscere Paolo e so con quanta attenzione ascolta le persone che incontra in treno. ma la mia domanda, neppure troppo provocatoria, è: se il tema fosse stato "la donna d'oggi" o "gli immigrati" o "i sindacalisti" o "gli impiegati in banca" o "i giornalisti", avrebbe avuto risposte meno qualunquiste, generiche, imprecise, farcite di luoghi comuni, ripiene di violenza sotterranea ma non troppo? io non credo. ascolto i discorsi "da mensa" che escono dal chiostro dei denti senza sollecitazioni né particolari motivi di pressione momentenea e rimango allibito. la famosa - famigerata - maggioranza silenziosa ha perso da tempo qualsiasi remora a confessare le peggiori sicurezze che cova dentro. Bei tempi (ma ironizzo) quando almeno se le teneva per sé. e se sui mezzi pubblici venisse introdotto il divieto di parlare? leggendo si fa molti meno danni che parlando. credo.
Saul Stucchi
1 commento:
in tema di refusi...alla prima riga c'è "leggero" per "leggerlo"...
più che refuso, ero fuso.
ciao; Saul
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