mercoledì 11 marzo 2009

A Repubblica certi articoli puzzano di colla. La colla del copia-incolla.



Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

"Bisogna innanzitutto eliminare quel bordo bianco (è veramente brutto, per la miseria).
Come seconda cosa, sarebbe utile, e anche in questo caso sono d'accordo, dare a R2 un taglio più serio, ridurlo, e lasciare la cultura, gli spettacoli e lo sport da soli.
Terzo, bisognerebbe dare più spazio alle notizie internazionali, e magari non così tanto ai commentini dei politici di turno.
Quarto, mi auguro che "Repubblica" torni a un serio giornalismo d'inchiesta, è da un pò di tempo che se ne vedono poche.
Quinto, attenzione però a dimenticare i lettori che preferiscono anche notizie più "leggere". Non è il mio caso, ma, non si deve passare dalla serietà allo snobismo.
Detto questo, suvvia, su! Abbiamo Scalfari, D'Avanzo, Cordero, Rodotà, Sofri, Mauro, Valli, Bocca, Mura, Zucconi, Serra, Prosperi, Mancuso, Augias, Crosetti, Rampini, Bolzoni, Politi, i collaboratori stranieri, i collaboratori itaiani, un ottimo gruppo di corrispodenti dagli Usa, e tanti altri giornalisti della nuova guardia. Voglio vedere chi ha una rosa così ampia di giornalisti di valore. Anche se, è vero, alcuni articoli puzzano di colla. La colla del copia-incolla.
Per ultimo, però, vorrei esprimere i miei personali complimenti per il blog. Lo leggo da pochi giorni, ma già ne sono assiduo lettore. Complimenti!"


Lettore anonimo

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve, sono l'autore del commento "A Repubblica certi articoli puzzano di colla. La colla del copia-incolla". Vorrei precisare che, nonostante le critiche da me espresse, e la frase sul copia-incolla, ritengo lo stesso che "Repubblica" sia un grande giornale. Forse il migliore d'Italia. Ma a Via Cristoforo Colombo, tuttavia c'è qualcosa che non va, e bisogna perciò dirlo.

Anonimo ha detto...

scusate se insisto ma, oltre allo stuolo di editorialisti passati, presenti e futuri, un po' di spazio ai lettori sul giornale, glielo vogliamo dare o no?

Mettete il naso fuori dalla redazione ogni tanto, c'è vita là fuori! In rete ci sono milioni di articoli interessanti... basta cercarli, e non sono necessarimanete articoli scritti da giornalisti...

Basta aver voglia di aprirsi alla rete, dove ci sono le risorse migliori e a portata di mano, invece che chiudersi nel fortino...

Anonimo ha detto...

Aghost ha anche ragione, ma non ha senso rinnegare il passato del giornale. Altrimenti, senza quel passato, non esisterebbero siti di "feticisti" come questo. E' giusto cambiare, certo. Però, non buttiamo a mare quel che già di buono c'è.

Anonimo ha detto...

e chi dice che bisogna buttare tutto? Ma non si può stare inchiodati alle rotative in eterno... negli Usa certi giornali hanno buttato a mare l'edizione di carta per passare armi e bagagli all'online. Io non sono così radicale, ma di certo una bella via di mezzo ci starebbe proprio bene.

In fondo, è la vecchia parolaccia: sinergia...

Anonimo ha detto...

e dopo le (sacrosante critiche) dico una cosa che mi piace molto: Repubblica TV.

La programmazione è ancora esigua ma la strada è quella giusta. Ottima tra l'altro l'accoppiata Garimberti con il giovine (e bravo) Edoardo Buffoni.

E mi raccomando: sempre e comunque interazione col pubblico!

Anonimo ha detto...

Su questo le ragione, il sito di "Repubblica" è troppo poco valorizzato. Comunque, dal mio commento non si evinceva certo una "chiusura nel fortino", o almeno, si poteva capire che io stessi parlando dei difetti del giornale IN EDIZIONE CARTACEA, non del futuro dell'informazione. In quel caso andremmo pure d'accordo, sa?

Anonimo ha detto...

Salve sono l'autore del commento " che Italia sarebbe senza Repubblica" Leggo questo blog sporadicamente da qualche mese quindi per prima cosa faccio i mie complimenti a chi lo cura, mi ha fatto molto piacere vedere che il mio commento ha avuto diciamo una eco significativa (passatemi il termine) Sono un ragazzo di 23 anni e credo di essere anche uno dei pochissimi 20 enni italiani che al giorno d'oggi compra ancora un quotidiano ogni giorno e spera rche la carta stampata contiui a vivere per almeno altri 100 anni se non di più. Leggo Rep. praticamente da sempre mio padre ha iniziato a comprarla nel lontano 1992 all'epoca della guerra di segrate e non ha più smesso quindi mi ha prticamente fatto amare questo giornale di cui so tutto o quasi dalla sua nascita ad oggi. Soono un feticista di Repubblica per eccellenza uno dei più accaniti d'Italia, il mio intervento precedente difatti è scaturito propio da questo affettio che mi lega al quotidiano. Ho visto che alcuni lettori hanno voluto precisare che le loro critiche nascono perchè apunto amano Repubblica, di questo ne sono consapevole, e non l'ho metto in dubbio le critiche servono a migliorare il giornale, dico sempliemente che magari bisogna essere meno duri e trovare di tanto in tanto anche le cose psitive che ci sono a Rep e sono tante. Con questo intendo dire che anch'io da attento lettore da anni come ho già detto mi accorgo che Repu ha perso smalto e mi spiace per questo e anch'io spero e premo che torni presto ad essere il giornale forte che era qualche anno fa. Ma per far si che questo accada bisogna per prima cosa apportare dei cambiamenti molti dei quali gli ho esperessi nel mio commento di qualche giorno fa, ma anche e sopratttto bisogna che noi affezzionati spingiamo affinchè la nosta voce arrivi ai diretti interessati i n modo da direzionarli verso una soluzione del problema. Mi trovo infine d'accordo con chi sostine che bisogna assolutamente integrare sempre di più l'edizione online a quella cartacea. Poi che dire mi auuro che Repubbblica ritrovi il suo ruolo di innovatore per la stampa italiana ruoo che è sempre stao suo, e che quindi co la forza che la contraddistingue trovi delle soluzioni alla crisi dell'editoria, tornando presto all'avanguardia rapprsentando un modello da sguire e rtrovando la leaderschip delle vendite, che non è secondo me un fatto trascurabile. Per concludre sono in totale dissaccordo con chi sostiene che La Stampa abbia in un eìcerto qual modo superato Rep per eccellenza giornalistica, voglio dire La Stampa è un quotidiano di tutto rispetto ma è anni luce lontano dal prestigio di Rep per non dire che lo trovo estremamente provinciale. Chiudo ancora con Che Italia sarebbe senza Repubblica? la risposta è semplice e scontata un Italia certamente più triste di quanto già non lo è oggi!