giovedì 12 marzo 2009

Un altro (giovane) feticista di Repubblica.



Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

"Salve sono l'autore del commento "che Italia sarebbe senza Repubblica". Leggo questo blog sporadicamente da qualche mese quindi per prima cosa faccio i miei complimenti a chi lo cura, mi ha fatto molto piacere vedere che il mio commento ha avuto diciamo una eco significativa (passatemi il termine). Sono un ragazzo di 23 anni e credo di essere anche uno dei pochissimi ventenni italiani che al giorno d'oggi compra ancora un quotidiano ogni giorno e spera che la carta stampata continui a vivere per almeno altri 100 anni se non di più. Leggo Rep. praticamente da sempre, mio padre ha iniziato a comprarla nel lontano 1992 all'epoca della guerra di Segrate e non ha più smesso, quindi mi ha praticamente fatto amare questo giornale di cui so tutto o quasi dalla sua nascita ad oggi. Sono un feticista di Repubblica per eccellenza, uno dei più accaniti d'Italia, il mio intervento precedente difatti è scaturito proprio da questo affetto che mi lega al quotidiano. Ho visto che alcuni lettori hanno voluto precisare che le loro critiche nascono perchè appunto amano Repubblica, di questo ne sono consapevole, e non lo metto in dubbio le critiche servono a migliorare il giornale, dico semplicemente che magari bisogna essere meno duri e trovare di tanto in tanto anche le cose positive che ci sono a Rep e sono tante. Con questo intendo dire che anch'io da attento lettore da anni come ho già detto mi accorgo che Rep ha perso smalto e mi spiace per questo e anch'io spero e premo che torni presto ad essere il giornale forte che era qualche anno fa. Ma per far si che questo accada bisogna per prima cosa apportare dei cambiamenti molti dei quali li ho espressi nel mio commento di qualche giorno fa, ma anche e soprattutto bisogna che noi affezionati lettori spingiamo affinchè la nostra voce arrivi ai diretti interessati in modo da direzionarli verso una soluzione del problema. Mi trovo infine d'accordo con chi sostiene che bisogna assolutamente integrare sempre di più l'edizione online a quella cartacea. Poi che dire mi auguro che Repubbblica ritrovi il suo ruolo di innovatore per la stampa italiana ruolo che è sempre stato suo, e che quindi co la forza che la contraddistingue trovi delle soluzioni alla crisi dell'editoria, tornando presto all'avanguardia rappresentando un modello da seguire e ritrovando la leaderschip delle vendite, che non è secondo me un fatto trascurabile. Per concludere sono in totale dissaccordo con chi sostiene che La Stampa abbia in un certo qual modo superato Rep per eccellenza giornalistica, voglio dire La Stampa è un quotidiano di tutto rispetto ma è anni luce lontano dal prestigio di Rep per non dire che lo trovo estremamente provinciale. Chiudo ancora con "Che Italia sarebbe senza Repubblica?" la risposta è semplice e scontata: un Italia certamente più triste di quanto già non lo è oggi!"

Un giovane anonimo feticista di Repubblica.

Foto da: www.icsbellano.org

2 commenti:

Anonimo ha detto...

In virtù del fatto che ho il feed rss mi sento in dovere di lasciare un primo commento. Io ho 22 anni e ho iniziato a leggere la repubblica a 15 anni, mi è sempre piaciuta, ma poi sono successe due cose brutte che mi hanno portato alla drastica e sofferta decisione di non sborsare mai più un solo euro per questo giornale.
Il primo motivo fu la totale oscurazione, ("come tutti gli altri giornali" non è una buona scusa per il migliore) della ecclatante manifestazione del vday, giusta o sbagliata che fosse. La seconda, molto più grave fu la nauseante disparità di trattamento tra due sequestri di persona, quello di Daniele Mastrogiacomo loro giornalista(marzo 20079) e quello dei due tecnici in Nigeria, negli stessi giorni. Per me, che credo fermamente nella uguaglianza sociale, formale e sostanziale questa disparità di trattamento fu la dimostrazione lampante di un classismo verticale di riminescenza fascista(addirittura...). Umanamente si capisce chiaramente il motivo di ciò, eticamente è stato uno schifo. Io non ci sto.

Anonimo ha detto...

Beh, allora se la Stampa è provinciale, Repubblica è troppo romanocentrica, e che palle i palazzoni della politica! :)