
(Il motivo è semplice, ed è una questione visiva: il lato sinistro del testo è allineato, mentre quello destro no, e l’occhio percepisce in modo naturale una linea verticale (che in realtà non esiste), e quello che c’è a sinistra in qualche modo viene “associato” con la parte di destra. Elementare Watson, e così non c’è nemmeno bisogno del “filetto” tipografico).
L’illusione è durata però ben poco: a pag. 25, la testata di R2 è approssimativa e pasticciata come sempre, con due testi e una solo foto in mezzo ma per l’effetto di cui sopra sembra più verso destra, così porta istintivamente a pensare ad un improbabile Monet in versione pistolero (foto qui sotto).

Evidentemente non è lo stesso grafico che prepara le pagine, e quello di R2 è decisamente “de coccio”.
Ma chi la dura la vince…
GPP
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