lunedì 27 luglio 2009

Chiude Metropoli, l'inserto di Repubblica sull'Italia multietnica.



Il giornale nato nel 2006 non riprenderà dopo la chiusura estiva. L'idea ora sarebbe quella di potenziare il sito web, ma attualmente si tratta soltanto di un progetto.

Metropoli, l’inserto dell’Italia multietnica della Repubblica, chiude i battenti. La notizia, non ancora ufficiale, circola già da alcuni giorni. Fonti ben informate sostengono che i giochi sono già fatti e che il numero di domenica 19 luglio è stato l’ultimo: dopo la chiusura estiva, infatti, il giornale che dal 2006 racconta l’Italia alle comunità immigrate e le comunità immigrate agli italiani, non riprenderà la pubblicazione a settembre. Da diversi mesi Metropoli era diventato difficile da trovare, dimezzando la tiratura dei tempi migliori pari a circa 300mila copie. Ora l’idea sarebbe quella di potenziare il sito web, ma attualmente si tratta soltanto di un progetto. Il problema, secondo la fonte ascoltata da Redattore sociale, è che l’inserto di Repubblica ha perso i due “padrini” d’eccezione che avevano creduto e investito nel progetto: Carlo Carracciolo, presidente onorario del Gruppo editoriale l’Espresso, scomparso alla fine dello scorso anno e Marco Benedetto, che nel settembre 2008 ha lasciato la guida del Gruppo.

Non conferma né smentisce il direttore di Metropoli, Gennaro Schettino, che afferma: “Non esiste una visione definitiva, ci sono solo alcune valutazioni che l’editore sta facendo”. Secondo Schettino, infatti, la vicenda rientra in “una crisi generale della pubblicità” che colpisce “vari prodotti” e su cui l’editore starebbe prendendo una decisione. Quella di Metropoli costituisce un’esperienza unica, o quasi, in Italia anche perché a scrivere dai diversi territori sono stati in questi anni decine di corrispondenti provenienti dalle principali comunità residenti in Italia. Metropoli rappresenta “un atto di fiducia nel dialogo, nella convivenza civile e nell’arricchimento delle reciproche esperienze, nella possibilità di una crescita comune, in un’Italia che sarà naturalmente diversa da quella che abbiamo conosciuto fini qui”, scriveva il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, nell’editoriale del primo numero. “È la prima volta – proseguiva Mauro – che nasce un settimanale di impianto nazionale interamente pensato e dedicato agli stranieri che vivono in Italia. Ed è la prima volta che un grande quotidiano nazionale decide di rivolgersi direttamente a questo tipo di pubblico specifico, individuando nel mondo dell’immigrazione non soltanto un nuovo mercato di lettori, ma un deposito – in gran parte sconosciuto alla stampa italiana – di esperienze, culture, tradizioni, interessi, valori ed esigenze che meritano di essere scoperti giornalisticamente e valorizzati, portandoli dentro la discussione quotidiana della nostra società”.

Fonte: www.affaritaliani.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono una extracomunitaria. L'ho seguito dal primo copie, nel anno in qui, col decreto flussi 2006, ho riuscito a convertire il mio permesso per studio per quello per lavoro subordinato. Ogni domenica mattina mi alzavo presto e uscivo per cercare il Metropoli. L'Italia sta diventando, negli ultimi tempi, sempre più un paese chiuso, sempre meno cosmopolita. Sopravvento dell'intolleranza e gli spiriti vigliacchi.. le paure verso i diversi. Vedono ovunque i nemici. Momento difficile come oggi, per superarlo, occorrerebbero una mentalità aperta e corraggiosa per unire e lavorare insieme con i diversi.. Non siete d'accordo?

Enrico Maria Porro ha detto...

ciao e benvenuta sul nostro blog. siamo più che d'accordo con te. abbiamo riportato la tua lettera sul blog.
mi raccomando, continua a seguirci.