lunedì 14 settembre 2009

Un dato di Fatto.

Mercoledì 23 settembre, nelle edicole di tutti i capoluoghi di Italia, si potrà acquistare al prezzo di un euro e venti, Il Fatto quotidiano. Sedici pagine, full color, lo stesso formato di Repubblica, sarà diretto da Antonio Padellaro. Conterà un numero elevato di giovani firme e altri giornalisti di varia provenienza ed estrazione. Ne cito alcuni, in ordine sparso, per raccontare l'importanza dell'avvenimento:
Marco Travaglio, Barbara Spinelli, Furio Colombo, Oliviero Beha, Antonio Tabucchi, Maurizio Clerici, Massimo Fini, Peter Gomez, Francesco Bonazzi, Marco Lillo, Stefano Citati, Luca Telese, Stefano Feltri. A questo lungo elenco altri se ne aggiungeranno, firme della società civile che commenteranno l'attualità.
Credo che il nome di molti giornalisti (Travaglio e Spinelli in particolare) che si mettono in gioco in questa nuova avventura, sia una garanzia di impegno e serietà dell'impresa. Si aggiunga il dato sorprendente della sottoscrizione, al buio, di 27000 abbonamenti.
Ora ci si chiederà che c'entri tutto questo con Repubblica. Io penso che invece Ezio Mauro, farebbe bene a preoccuparsi e a non sottovalutare il pericolo. E' possibile che Il Fatto possa diventare un secondo giornale, ma potrebbe sottrarre molte copie a Repubblica. Qualcuno fra gli addetti ai lavori parla del Fatto come de l'antiUnità. Io non sarei così certo. Sì, Padellaro e Colombo porteranno a casa molti fedeli, ma è Repubblica che corre i rischi maggiori ed è il lettorato di Repubblica il vero obiettivo. Sappiano quindi a Repubblica che un agile e battagliero vascello sta per salpare e che una "guerra" di carta è alle porte.

Con Cordialità AB

4 commenti:

Fabio V. ha detto...

Io da lettore-feticista o meno, a Repubblica non rinuncio, certo è che acquisterò il Fatto.
Anche per premiare un quotidiano che non ha editori, se non i propri lettori e senza finanziamenti pubblici!
Credo, invece, che L'Unità, per quanto sia un giornale ben scritto e diretto, avrà vita breve.

Frank57 ha detto...

Quoto Fabio V.. Pure io acquisterò "Il Fatto" e temo che per "l'Unità", con tutti gli aspetti psitivi, la vita sarà breve, anche perchè le firme sono "pesanti".
Barbara Spinelli è un'editorialista di valore assoluto, tanto per soffermarsi su un nome.
"la Repubblica" come evolverà? Dipende, anche dalla direzione. Ma non si potrà rinunciare all'oggetto dei desideri. No?

Enrico Maria Porro ha detto...

Me la state massacrando la povera dolce Concita...

Barbapapà ha detto...

Saluto, come sempre con particolare piacere, il varo di un nuovo quotidiano ed, in particolare, questo di Padellaro-Travaglio.
Sicuramente per Repubblica sarà un pungolo perchè, a parer mio, il Fatto avrà l'ambizione di portare alle luce malefatte di destra e di sinistra, senza occhi di riguardo. E Repubblica, pur non avendo mai lesinato critiche alla sinistra, soprattutto nella versione suicida dell'ultimo governo Prodi, mi pare che in tempi recenti abbia perso molto smalto nel guardare con occhio critico quanto accade nel campo di sinistra. Mi riferisco ad esempio (ripeto, è solo un esempio) all'attenzione distratta rivolta alle vicende giudiziarie baresi. Io, da uomo di sinistra, non ho avuto la percezione che il nostro quotidiano abbia avuto particolare voglia di approfondire la questione, come se vi fosse il timore che un approfondimento o una maggiore visibilità a quell'inchiesta potesse essere utilizzata dalla servitù dello psiconano (felice definizione di Grillo) per far passare il messaggio "da che pulpito vien la predica" con conseguente richiesta di armistizio generale. Rimango convinto che un quotidiano, pur dichiarando il proprio campo di appartenenza (come ha sempre voluto fare Scalfari, irridendo giustamente i sedicenti quotidiani obiettivi), debba avere il coraggio di pubblicare (o ricercare) tutte le notizie, indipendentemente dal "cui prodest" italico. In questo senso, credo che Il Fatto sarà pericoloso per Repubblica perchè potrà attrarre lettori stanchi di un approccio del nostro giornale che può a volte sembrare manicheo. Concludo (e mi scuso per la lunghezza dell'intervento) dicendo che se l'obiettivo di Travaglio e Padellaro è attrarre lettori dal campo di Repubblica o L'Unità il cimento editoriale non avrà ragion d'essere alcuna. Questo nuovo giornale giustificherà la propria esistenza solo se riuscirà a portare ad una fonte informativa fuori dal coro berlusconiano lettori che già non si abbeverino a fonti critiche del governo. Oggi più che mai, con Raitre prossima alla capitolazione, è necessario allargare la cerchia di persone informate sullo stato dello cose.