venerdì 9 ottobre 2009

Adesso ci si mette pure Gianni Riotta.



A coprire le info sotto la testata del Sole 24 Ore. E oggi lo fa fare addirittura dal ministro Gelmini.

I grafici del Corriere saranno gelosi.

6 commenti:

Barbapapà ha detto...

Parliamo pure di Gianni Riotta. Appartiene a quella categoria di giornalisti che, una volta entrati nel rango dei direttori, devono poi sempre fare a vita, non si sa bene perchè, i direttori.
Riotta è stato un mediocre direttore del TG1 che, come tutti i suoi predecessori, ha messo in posizione prona rispetto al Vaticano (ma a che serve fare il giornalista di stile anglosassone se poi devi replicare i vizi italici?) e non ha portato nessun reale cambiamento. A parte la rubrichetta di libri (mi pare già cassata da servo Minzulinho) e quell'odioso vezzo della camicia bianca.
Poi, qualcuno "illuminato" ha ritenuto fosse in grado di dirigere il Sole 24 Ore, nonostante non abbia competenze economiche (gli unici pezzi che scrive sono editorialucci di varia umanità, come quello celebrativo sull'11 settembre).
Sta cercando di modificare il giornale, ma al momento ne sta venendo fuori un ibrido confuso col rischio di fargli perdere la propria identità. Pare abbia il mandato di modificare il formato per rendere il giornale più attraente ed allargare la platea di lettori.
Secondo me dovrebbe tornare a fare il corrispondente e a scrivere libri: il primo, Cambio di stagione, era a parer mio molto interessante.

aghost ha detto...

io non capisco, appena uno diventa direttore si mette in testa di cambiare il formato del giornale... ma perché?

Secondo me segna un vuoto pneumatico di idee, e per non farlo vedere si ingegna nell'unica cosa che conta pochissimo ma che si vede di piu: il cambio del formato. Mah...

Frank57 ha detto...

Barbapapà, ma lo hai letto "Principe delle nuvole"?. L'ho trovato geniale e delizioso.

Barbapapà ha detto...

Così è, Aghost. Cambiare l'impostazione di un giornale è opera faticosa e di lungo termine che mal si concilia con i tempi brevi del conto economico (oggi sanguinante per qualunque impresa editoriale nel campo dei quotidiani). E bisogna avere soprattutto un'idea di giornalismo, che manca. Invece, si sceglie la strada più breve, quella grafica, pensando che un direttore possa lasciare da subito la sua impronta solo in questa maniera e nuova gente essere attirata per quest'unica via al giornale.
Per quanto riguarda il Principe delle Nuvole, caro Frank, non l'ho letto perchè nutro diffidenza verso Riotta da molto tempo. Ma potrei anche metter da parte il mio pregiudizio, visto il tuo apprezzamento.

Frank57 ha detto...

Barbapapà, è per questo che ne sono rimasto sorpreso.

aghost ha detto...

gianni riotta, a mio modo di vedere, fa il paio con Beppe Severgnini, ovvero con quella lunga genìa di giornalisti che personalmente trovo insopportabile. Riotta pensa che basti la camicia per fare "giornalismo americano", mentre Severgnini col suo format "italians" spremuto ormai in modo indecoroso (libri, tv, giornali e pure un forum su internet) , ha stomacato.

Tornando a Riotta et similia, non potrò mai ammirare uno che fa il direttore del Tg1. Salvo che per lo stomaco.