lunedì 19 ottobre 2009
Essere Citati due volte di seguito.
E' evidente che Citati legge PPR – strano, a pensarci, poiché pare che non ha un buon rapporto con le nuove teconologie; credo che detti i suoi pezzi a un amanuense; eppure è chiaro che, dopo l'exploit di ieri, ci vuole lusingare, donandoci non solo un incipit, ma anche (e soprattutto!) un explicit da veri amatori:
"Come ogni anno, quest'estate ho conversato spesso con Carlo Fruttero" (17/10, p. 1).
(Impagabile il successivo accenno alla loro "stessa pineta". Le conversazioni vanno immaginate di mattina, poiché nel pomeriggio il Citati già sappiamo che guardava i film di Chaplin.)
Ed explicit glorioso:
"Fruttero si arrestò. Forse si vergognava di aver parlato tanto, e di aver alzato la voce, come un padre della patria. Si sedette. E cominciammo a parlare delle lettere che Flaubert aveva scritto per anni a Louise Colet, al tempo di Madame Bovary" (p. 37).
E che palle, però! E lettere di Flaubert di qua, e lettere di Flaubert di là: anche ai bagni miei: tutti a parlare di 'ste lettere di Flaubert alla Colet: e vabbè, lo sappiamo, le lettere della Colet non ce le abbiamo, dice, l'hanno distrutte – e allora? "Lui" chi se lo legge più? A declamare "Les Cœurs brisés" saremo stati in tre o quattro in tutta la spiaggia (in pineta non so). E Citati, su, ma figlio mio bello, devi stare sempre nel gregge pure tu! E datti un contegno! Sei un intellettuale o no? Dacci un segno, no?, faccelo capire!
Caterina (for President)
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