mercoledì 14 ottobre 2009
Il ricordo di Corrado nelle parole di Gianni Mura.
Inevitabile la scelta di affidare a Gianni Mura il ricordo di uno straordinario collega. Ecco l'inizio del pezzo (in attesa di trovare il link alla versione integrale):
Non bastasse il dolore, a rileggerlo vengono i brividi. È Corrado che parla col medico. Gli ha appena comunicato la diagnosi: mieloma multiplo. È il dicembre 2006. «Qui non c’è pareggio. O si vince o si perde», dice il medico. La cura comincia quello stesso giorno. «Voglio aghi nelle vene appena possibile. La autorizzo a ferirmi, a entrarmi nel corpo in ogni momento e modo lei ritenga necessario, a invadermi con sostanze chimiche o strumenti nelle dosi più potenti che la terapia richiede, con le ferite più profonde che le analisi impongono. Nulla mi dev’essere risparmiato. Mi tormenti, mi sgretoli, mi frantumi. Raccolga da me il siero, l’osso, il sangue. Mi nutra delle più devastanti molecole che la scienza abbia inventato. Io voglio dentro di me queste molecole e ho fiducia in questa scienza. Ma questa battaglia devo vincerla ».
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