mercoledì 7 ottobre 2009

Perchè Mastrogiacomo non ha preso il Paiolo d'Oro.

Ce lo spiega Barbapapà:

Sarebbe ora di rivedere questo approccio stantìo di Repubblica per cui allo scoppiare di una tragedia si sente comunque in obbligo di mandare l'inviato di nome che ti fa un paio di articoli gonfi di dolore, lacrime e varia umanità e poi sparisce. Nel caso di Messina, abbiamo assistito all'imperioso arrivo di Mastrogiacomo (non a caso da te soprannominato l'inviato del dolore) che ha vergato due articoli strazianti e poi s'è dileguato (troppo fango e nessun albergo di livello nei paraggi ove rincasare la sera, immagino).
Oltretutto, in questi casi devi sempre faticare a capire cosa è successo. Il primo resoconto di Mastrogiacomo, ad esempio, non dava conto alcuno della dinamica dell'evento, ma entrava direttamente in azione con l'immagine del pompiere distrutto dalla fatica e affranto di dolore... Ergo, mandiamo direttamente, soprattutto nelle vicende di casa nostra, gente del luogo (di qualità, va da sè) che sappia come muoversi e come raccontare queste penose vicende senza appesantirci la lettura con racconti teatrali.
Viviano e Ziniti mi paiono assolutamente un bell'esempio al riguardo.

2 commenti:

aghost ha detto...

ma cos'è il paiuolo d'oro? Devo essermi distratto...

Enrico Maria Porro ha detto...

aghost, frequenti il blog da troppo poco tempo...il paiolo d'oro (senza la u) è un premio che ci siamo inventati per quei cronisti che vengono spediti da qualche parte a farsi un culo così...da qui ecco il premio paiolo d'oro (senza la u).