martedì 10 novembre 2009

Il complesso di Dipo.



Ne avrà più d'uno, di complessi, il buon Antonio Dipollina (ribattezzato Dipo dagli amici di PPR) dopo il trattamento agrodolce, più agro che dolce, che i nostri lettori gli hanno riservato un paio di giorni fa.

Vogliamo però ricordare un paio di rubriche di Dipo che secondo noi meritano una menzione particolare e che, nella maggior parte dei casi, lasciano il segno: le Schermaglie del lunedì, una sorta di blob della domenica sportiva alla tivù, e la rubrica del martedì Cuore Nerazzurro (solo nel dorso milanese) nella quale, da buon tifoso dell'Inter, racconta ironicamente pregi e difetti della squadra di Mourinho. Gli fa da contraltare nella stessa pagina Cuore Rossonero di Vittorio Zucconi, milanista doc.

Ah, nella foto c'è proprio lui: il Dipo.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

"Il complesso di Dipo" è fantastico. Urrà per il Feticista Supremo!

Dipo scrive anche occasionalmente (con fotina) sul "Lavoro", cioè le pagine genovesi di Rep. Però non saprei dire di più, al momento.

Geppo ha detto...

Confermo: le Schermaglie del lunedì sono da incorniciare. Per quanto mi riguarda, la rubrica è un appuntamento fisso e spesso mi ritrovo, leggendola, a ridere da solo come un cretino.

Enrico Maria Porro ha detto...

Grazie Cate.

Io da grande volevo fare il copywriter e invece mi ritrovo a fare l'art director...

Fabio V. ha detto...

Anche io mi complimento con il F.S. per "Il complesso di Dipo".
E aggiungo che il lunedì mattina le Schermaglie sono un appuntamento fisso, le leggo anche ad alta voce in ufficio.

Anonimo ha detto...

"Schermaglie" appuntamento imperdibile. Dipollina era comunque bravissimo allo sport. Allievo di Gianni Mura, non a caso (apprendo da un intervista in rete). Un po' di trattamento dolce, ci vuole.

E non vada interpretata come trattamento "agro", questa osservazione su un fenomeno che caratterizza assai spesso il rapporto allievo-maestro (o ammiratore-modello): a) lo stile Dipollina è lo stile di Gianni Mura portato ad estreme conseguenze estranee al Maestro dei Cattivi Pensieri; b) più o meno lo stesso vale per l'Aquaro e lo Zucconi, trascinato in territori musicali.

Detto malissimo, ma il concetto più o meno è questo.

Per altro, ieri Dr Aquakill e Mr Aquahide nei due suoi pezzi. Il principale era di inappuntabile sobrietà. Il secondo di nuovo colore rovesciato dal bidone (ma alla Jackson Pollock, dài, ma non si vuole mica essere cattivi, qui! almeno io.)

Anonimo ha detto...

Parzialmente OT (ma sempre di lodi si tratta), vorrei ringraziare pubblicamente il grande Carlo Bonini per avere scritto un articolo, quello di oggi, in cui non solo non ha scritto "il trans", maschile, per alcune delle persone transessuali M2F coinvolte nello scandalo Marrazzo – un uso offensivo sia dal punto di vista della correttezza politica che da quello della grammatica italiana, nonché pesantemente classista, e in una parola transfobico – ma non ha usato affatto questa etichetta; solo nomi propri; se fossero donne "vere", non credo infatto che ci sarebbe questa pioggia di "prostitute" (e "trans" vale più "puttana" che "prostituta"; cf. l'orrendo "andare a trans"). Grazie.
Peccato che i suoi colleghi nelle stesse pagine non facciano altrettanto.

sherpa ha detto...

Ah, ma allora non è lo stesso che appena il 24 ottobre, nel breve volgere di un solo articolo ( http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/10/24/il-tesserino-la-cocaina-gli-assegni-ecco.html ) scriveva ripetutamente "un transessuale", ricordava che "I due carabinieri sostengono di aver identificato i due uomini" (ovvero Marrazzo e la trans), sottolineava infine con delicata espressione che il famoso video "Ritrae Marrazzo e il suo compagno"...

Anonimo ha detto...

@sherpa: Sarcasmo fuori luogo; è lo stesso Bonini; infatti, lo ringrazio per avere, per ora lui e soltanto lui, e per ora nell'articolo di ieri, *smesso* di usare il maschile, nonostante la precisa scelta in contrario di Rep.