lunedì 2 novembre 2009

Esercizi di stile.



Di seguito pubblichiamo uno straordinario divertissement creato da nonunacosaseria (una sorta di esercizi di stile alla Queneau) che ha immaginato come il nostro beneamato quotidiano avrebbe potuto seguire un evento di importanza mondiale come il lancio del nuovo sistema operativo della Microsoft: Windows 7, mandando a Seattle ben 5 inviati.

Microsoft ha presentato ieri l’innovativo sistema operativo Windows 7. Repubblica ha seguito l’evento da par suo con il corrispondente Angelo Aquaro, sostenuto da Carlo Bonini (che ci svela alcuni oscuri retroscena), Giuseppe D’Avanzo, Giuseppe Turani (che si sofferma sui risvolti economico-finanziari) ed Eugenio Scalfari (che scrive un editoriale dei suoi in merito).

SEATTLE – Everybody here comes from nowhere but they would just as soon forget and disguise, cantano i REM. Tutti i presenti vengono da qualche parte, ma vogliono al più presto dimenticare e camuffare. Dimenticare l’era passata che non è più, camuffare la loro inadeguatezza storica di fronte al grande evento al quale assistiamo. Nulla sarà più come prima, lasciamo pure da parte le nostre conoscenze trite e ritrite. Dice Mary Ann Quinthill, da Tukwila, 10miglia a sud di Seattle: “E’ la mia prima volta qui. E’ tutto così affascinante e io mi sento un’altra”. Stessa sensazione di James “Jimbo” Kennon, di Issaquah: “Vede questa struttura? Ho contribuito a metterla su. E non c’era tutta questa diavoleria che stanno presentando. Ma io sono certo, oh sì, che se l’avessimo avuta, i lavori avrebbero proceduto assai più speditamente”.
Il sottofondo della grande sala, nell’attesa che arrivi lui, Bill Gates, lancia a tutta bomba una canzone dei Pearl Jam, che qui a Seattle sono di casa. Le loro sonorità che richiamano gli anni Settanta contrastano nettamente con il grande evento che qui si sta celebrando. Un grande passo per l’umanità, direbbe qualcuno. Però basta un piccolo passo per spostarsi fin sul palco dove fra pochi minuti arriverà il fondatore di Microsoft.
Angelo Aquaro
p.s. – dimenticavo: l’evento di cui parlavo è che Microsoft ha presentato il sistema operativo Windows 7. Non ho capito bene di cosa si tratti e quali siano le novità rispetto alle precedenti versioni perché ero impegnato a parlare con la signora Quinthill e con il signor Kennon e poi mi hanno distratto i Pearl Jam. Penso che se avessero messo i Nirvana, forse era meglio.


MILANO – Rivoluzione in arrivo sui desktop di tutto il mondo. Di fatto, nel giro di qualche mese la scrivania elettronica di tutti noi cambierà radicalmente. I vari programmi Microsoft sono talmente diffusi che sono diventati, ormai, una specie di standard. Tutti scrivono lettere e documenti usando word, tutti fanno tabelle usando Excel, sicuri che chi riceve questi materiali dall’altra parte sarà in grado di aprirli, come si dice in gergo, e quindi di leggerci e di lavorarci sopra. Ebbene, nel giro di qualche mese tutto questo cambierà. Nel senso che è uscita la nuova versione di questa che certamente è la suite di programmi più diffusa nel mondo. Se dentro il testo scritto compare una fotografia o un disegno e se ci si sofferma su quell’immagine, immediatamente nella barra dei comandi che sta in cima alla pagina, emerge l’insieme dei comandi che consentono di lavorare sulle immagini. Ma la funzione che lascerà sbalorditi molti (perché fino a ieri si pensava che appartenesse al futuribile o al mondo dei servizi segreti) è il touchscreen. Ossia, toccando con un dito lo schermo magicamente saremo trasportati nel programma che noi desideriamo.
Ne ho parlato con l’Operatore Anziano, qui in Borsa a Milano. Lui scuote un po’ la testa, ripensa alle belle ragazze che passano da via Montenapoleone e sussurra: “I mercati hanno il fiato grosso, questa invenzione di Windows 2011 potrebbe essere la svolta per il futuro più roseo. Meno tasse per tutti, sempre che Berlusconi cada, beninteso”.
Giuseppe Turani
p.s. – cosa dite? La parte su Windows 7 l’avevo già scritta, più o meno uguale, per Windows Vista e per Office 2007? Ops, scusate, ora chiedo consulto all’Operatore Anziano.


SEATTLE – La cerimonia con la quale William III (detto Bill) Gates ha presentato il nuovo sistema operativo Windows 7 ha distratto l’attenzione dalla vera e propria spy story che ne ha messo a rischio non soltanto e non tanto la presentazione, ma addirittura l’evoluzione. Repubblica oggi è in grado di raccontarne la storia.
Il 15 febbraio 2010 John Humbercraft, senior advisor del Federal Bureau of Investigation (FBI) viene contattato da tal Gennaro Esposito, di Portici. Questi propone ad Humbercraft uno scambio, all’apparenza vantaggioso, che prevede un quintale e mezzo di uranio impoverito in cambio dei codici sorgenti dell’innovativo Windows 2011. Il senior advisor dell’FBI prende immediatamente contatto con il coroner della contea di Seattle e questi a sua volta coordina la sua indagine con il procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro. Esposito non è un nome nuovo agli inquirenti italiani: già nel 2004 aveva tentato di affibbiare (vedi documento n. 435/2004 del BFG Milano, capitolo IV punto 6.b) a controversi mediatori italo argentini la concessione di proprietà di una miniera di carbon coke nei pressi di Gand (Belgio). La procura di Milano, dunque, sta in allerta. Nel marzo 2010 sventa un tentativo di extraordinary rendition (un rapimento, in sostanza) ai danni di Omar el-Abufaqi el-Kussei, promotore finanziario di Abu Dhabi, cugino di secondo grado di un ingegnere informatico di Seattle. Tuttavia, il ministro degli interni Roberto Maroni, dopo aver informato il presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi decide che non è il caso di coinvolgere i servizi segreti italiani Per sua – e nostra – fortuna, el-Abufaki el-Kussei è già in luogo sicuro e con lui ogni possibile tentativo di desecretare i codici sorgenti di Windows 7.
Carlo Bonini
p.s.: - non ci avete capito una mazza, vero? Eh, va beh… Pazienza!


ROMA – Dunque, un truffatore napoletano di mezza tacca, una canaglia, ha tentato – come ha svelato Repubblica – di sovvertire l’ordine mondiale, con la complicità di tecnici informatici, spioni spergiuri e felloni e con l’involontario aiuto del governo italiano. L’Egoarca, troppo impegnato nei suoi affari giudiziari per comprendere la portata di tale operazione a livello mondiale, ha pensato bene di mettere la sordina (oltre che la mordacchia) a questa vicenda. Si impongono allora dieci domande, che vogliamo rivolgere a Berlusconi, sperando che almeno stavolta ci risponda. Sa lui qual è la differenza tra un pc e un Mac? Si rende conto che Windows 7 è ben diverso da Windows 95? E’ consapevole che un’operazione di extraordinary rendition in territorio italiano è illegale? Ha mai attivato i servizi segreti per operazioni unitarie con l’Fbi? E con la Cia? Può spiegare quali sono i suoi rapporti con i cittadini di Portici? Conosce Omar el-Abukafi el-Kussei? Conosce John Humbercraft? Conosce Roberto Maroni? Alla luce di tutto ciò e sulla base di quanto dichiarato anni fa dalla sua ex moglie Veronica Lario, qual è lo stato di salute di Silvio Berlusconi?
Giuseppe D’Avanzo
p.s. – il punto è che la parola “egoarca” mi piace. Per questo la infilo in ogni mio articolo, anche se poi inevitabilmente si va per una strada che ci porta lontani da quella iniziale.


Nei giorni scorsi, dalle colonne del Corriere della Sera, Ernesto Galli della Loggia ha scritto che il nuovo sistema operativo Windows 7 è valido, ma che anche il Mac non è malvagio; al tempo stesso, è vero che il Mac non è malvagio, ma anche Windows 2011 è valido. Insomma, il solito approccio cerchiobottista ai problemi dell’umanità. E’ dai tempi di Blaise Pascal che l’uomo si chiede dove potranno condurci l’elettronica e l’innovazione. Ricordo che nel 1956, insieme agli Amici del Mondo, organizzammo un convegno a ciò dedicato. Mario Pannunzio e quel grande liberale che era Ernesto Rossi affermavano che le macchine da scrivere non avevano un grande futuro e che, tempo pochi decenni, avremmo dovuto fare i conti con nuovi strepitosi macchinari. Quei tempi sono arrivati.
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Ho letto con grande interesse il dialogo sulla giustizia terrena e giustizia divina tra Giancarlo Bosetti e il cardinale Carlo Maria Martini. Io penso che un laico vero non possa prescindere da un approccio non escatologico alla questione. Nel mio pragmatismo laico (perché io sono laico, è bene ribadirlo: sì, lo so… lo ribadisco una domenica sì e una no, ma che ci volete fare? Son quelle soddisfazioni che mi piace togliermi, di tanto in tanto) penso che la giustizia vera non sia di questo mondo, ma poiché – da laico – ritengo non ci siano altri mondi oltre a questo, la giustizia vera non esiste.
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Quanto alla manovra finanziaria da 14 miliardi di euro, io ritengo sia sbagliata, perché sarebbe necessario agire sulla leva fiscale anziché sul taglio delle spese.
Eugenio Scalfari
p.s.: sì, lo so… dovevo parlare solamente di Windows 7. Ma tant’è. C’è chi la vuole cotta e chi la vuole cruda. In ogni caso, la mia omelia domenicale l’ho fatta, ite laica missa est.

E DOPO I GRANDI SUCCESSI DELLE CAMPAGNE "FARABUTTI" E "DONNE OFFESE DAL PREMIER", INVIATECI LE FOTO DEL VOSTRO NUOVO DESKTOP WINDOWS 7. LE PUBBLICHEREMO IN UNA APPOSITA GALLERIA.

nonunacosaseria

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Very amusing.

aghost ha detto...

magistrale "Giuseppe Turani" che parla di informatica :DDD

Esponja88 ha detto...

bellissimo!! un ottimo esercizio di mimetismo ma anche un'ironica dimostrazione di "affetto" nei confronti delle penne di repubblica XD davvero non so quale sia il migliore dei 5. (comunque ci sarebbe stato bene anche curzio maltese).

Fabio V. ha detto...

meraviglioso!!!

nonunacosaseria ha detto...

ringrazio dei complimenti. era una cosa nata per gioco, non pensavo potesse ottenere così credito. se ho strappato un sorriso son contento!

Enrico Maria Porro ha detto...

Nonunacosaseria, grazie a te! E' stata un'idea geniale.

Quando vuoi ripeterla noi siam qui.

Occam ha detto...

ricordo una cosa simile di serra ma mi manca il "link" ... bellissima idea, e che pazienza!!!

Bruno Ballardini ha detto...

Ma proprio bravi.