sabato 14 novembre 2009

Omero Ciai è in Brasile: uno a zero per Pazzo Per Repubblica.



Una decina di giorni fa ci scriveva Luca lamentando la mancata presenza di un inviato di Repubblica in Sudamerica. Nel pezzo si parlava dell'assenza ormai cronica dell'unico americolatinista di Repubblica, Omero Ciai, dal continente sudamericano. E' con piacevole sorpresa, quindi, che ieri scopriamo che Omero è a Brasilia per seguire la decisione dei giudici sull'estradizione di Cesare Battisti.

7 commenti:

aghost ha detto...

continuo pero' a chiedermi il senso di questi inviati. Avete idea di quanto costa un inviato in Brasile che viaggia, mangia e beve a spese nostre? (e che magari la sera vuol pure divertirsi)

Non sarebbe meglio avere uno straccio di corrispondente? Un cococo' del posto che tra l'altro, presumibilmente, conosce la realtà del paese meglio di qualunque inviato catapultato a 10.000 km dall'italia?
Sarà un mio limite ma fatico a capire il senso di spedire un inviato in sudamerica, per l'estradizione di Battisiti poi! A quanti italiani interessa un fatto simile?

O forse anche Ciai era lì in vacanza per i fatti suoi?

Barbapapà ha detto...

Condivido pienamente quanto scritto da Aghost.
Ignorare il continente sudamericano salvo inviarci qualcuno per coprire vicende di esclusivo interesse italiano è ridicolo. Se Ciai non approfitta dell'affaire Battisti per redigere un resoconto di quanto avviene in Brasile saranno solo soldi buttati dalla finestra.

La settimana scorsa il giornale ha avuto anche un'occasione per occuparsi dell'America Latina: la Confindustria si è infatti presentata in pompa magna (missione di sistema, la chiamano)in America Latina per rafforzare la cooperazione economica con Brasile e Cile.
Il Corriere ha inviato un giornalista, Repubblica poteva fare altrettanto e approfittarne per ampliare l'analisi alla situazione del continente, o almeno del Brasile.
Ma, forse perchè era sotto l'egida del Ministero dello Sviluppo Economico, l'evento non è stato ritenuto di rilievo da Repubblica. E' vero che di queste spedizioni di puro business Confindustria ne organizza tante, ma possono essere una buona scusa per un giornale di informazione per coprire zone del mondo altrimenti ignorate.
Correggerei il titolo, Feticista Supremo. Non abbiamo ancora segnato un vero goal...

aghost ha detto...

barba, io penso che se si vuole coprire un continente in modo decente (il sudamerica poi!) bisogna avere un corrispondente. Se non hai i sodi per stipendiarne uno, e mi sta bene, ti pigli un collaboratore, un free lance. Ce ne sarà anche laggiù no? Che ci vuole? Quando c'è qualcosa di interessante, o quando il corrispondente ritiene ci sia qualcosa di inteessante da proporre, allora si pubblica. Non è una cosa cosi diffcile no?

Mandare qualcuno apposta è vergognoso, doppiamente vergognoso poi per una vicenda come quella di Battisti, che non frega niente a nessuno, e che somiglia piuttosto a un regolamento di conti politico tra qualcuno, o un espediente per distrarre l'opinione pubblica da problemi ben più seri.

Idem per le velinate dei giornalisti al seguito delle iniziative confidustriali. Ci possono anche stare, ma non è quello il modo, una tantum, per seguire seriamente un continente importante come il sudamerica. Ugh ho detto.

Barbapapà ha detto...

Chiarisco meglio quanto avevo scritto prima.

Strategicamente la questione si risolve come hai indicato tu, Aghost. La mia condivisione era riferita a questo punto.
Poi, nella situazione contingente attuale (assenza di copertura strutturale del continente), male fa Repubblica se invia un giornalista in Brasile per una vicenda italiana di scarso interesse generale. Se lo si fa, almeno si approfitti della sua presenza per fargli scrivere qualcosa sulla situazione del paese.
Oppure, si approfitti della missione della Confindustria (che so bene non interessa alla popolazione), si mandi un inviato al seguito ma gli si dia anche l'obiettivo di approfondire la situazione del paese. Tutto qui.

aghost ha detto...

Se ci fosse un sondaggio per l'incipit più gaglioffo proporrei senz'altro quello di Omero Ciai:

"BRASILIA - Il sorriso beffardo di Cesare Battisti s'è spento sulle sue labbra come una nuvoletta spazzata dal vento"

Dai cristo, e noi mandiamo un inviato in Brasile, con quello che costa, per leggere 'sta sbobba? E io pago!

Enrico Maria Porro ha detto...

Aghsot, a me l'incipit piace.

Comunque ne ho fatto un post.

Grazie.

Anonimo ha detto...

concordo con gli interventi sotto riportati in primis quello di barbapapà. L'america latina per Repubblica non esiste, si occupa solo di Battisti perchè riguarda un ex terrorista italiano.
tra un po' ci saranno le elezioni in Bolivia, sono curioso di vedere come Repubblica si occuperà del caso.
Saluti
Luca