Strepitoso oggi Francesco Merlo sulla questione Giovanardi-Cucchi:
Perché la verità, caro Giovanardi, è che gli zombie e le larve non sono i drogati, ma i poliziotti che non l’hanno protetto, i medici che non l’hanno curato, e ora i politici come lei che sputano sulla sua memoria. I veri poliziotti sono pagati sì per arrestare anche quelli come Stefano, ma hanno imparato che ci vuole pazienza e comprensione nell’esercizio di un mestiere duro e al tempo stesso delicato. È da zombie non vedere nei poveracci come Cucchi la terribile versione moderna dei “ladri di biciclette”. Davvero essere di destra significa non capire l’infinito di umiliazione che schiaccia un giovane drogato arrestato e maltrattato? Lei, onorevole (si fa per dire) Giovanardi, non usa categorie politiche, ma “sniffa” astio. Come lei erano gli “sciacalli” che in passato venivano passati alla forca per essersi avventati sulle rovine dei terremoti, dei cataclismi sociali o naturali.
Da un assist di Lorenzo Cairoli.
7 commenti:
Grande pezzo di invettiva da parte di Merlo, comunque.
vero buon pezzo, ma con uno come giovanardi si gioca facile :)
Devo dire che per una volta mi hanno sorpreso i commenti online dei lettori del "Giornale": questa cosa di Giovanardi era troppo anche per loro… (Ma guarda dove vado a ravanare; più in giù, il lavoro veramente sporco, quello lo fa solo la Longo… La Padania… Ma a chi è che non piace la Longo? qualcuno l'ha detto o l'ho solo sognato?)
Cate, qualcuno mi ha chiesto se mi piace la longo nei commenti di questo post sulla Santanchè:
http://pazzoperrepubblica.blogspot.com/2009/11/de-noantri.html
mi sembra che una settimana fa si parlava di merlo in ben altri termini...
Occam
–– da pastrengo (scherzo!!!)
Ammetto che quel trombone di Merlo ultimamente mi stupisce sempre di più in positivo. (Poi è verissimo quando si parla di gente come Giovanardi e Brunetta è arduo sbagliare...)
Merlo mi era sempre parso, sin dal suo arrivo, un corpo estraneo rispetto al resto del giornale. Nel confort nel suo buen retiro parigino vergava quegli articoli colti e di ottima fattura, ma un po' freddi, distaccati, poco coinvolgenti.
Saranno i tempi cupi che stiamo vivendo, ma finalmente la sua prosa è diventata più calda e appassionata. Oserei dire che è diventato più organico al giornale. Bene così.
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