mercoledì 23 dicembre 2009

Cinepanettonedinteresseculturale.

Mentre noi siamo qui a discutere di uvette e canditi, c’è una notizia che merita una pausa di riflessione:

La Commissione cinema del ministero dei Beni culturali (quello del poeta Bondi, sì) ha riconosciuto l’interesse culturale del film “Natale a Beverly Hills” di Neri Parenti. Ripeto: interesse culturale.

(da gerypalazzotto.it)

6 commenti:

aghost ha detto...

per la verità ne avevo già scritto io :) La cosa più preoccupante però è che questo apre la possibilità di ottenere, se non ho capito male, il finanziamento statale o comunque sgravi fiscali.

Nel cinepanettone "Natale Beverly Hills" ci sono ben "3 figli di": Tognazzi, Gassman e De Sica, quest'ultimo figlio del grande e, purtroppo per lui, inarrivabile Vittorio.

Che, immagino, sarà ridotto a tortiglione a furia di rivoltarsi nella bara.

Geppo ha detto...

Io non mi stupisco: la cultura per Berlusconi è questa.

Enrico Maria Porro ha detto...

Aghost: scusa, non ricordavo che ne avevi già parlato tu.

Geppo! Bentornato, quanto tempo!

gpp ha detto...

Chissà come gli girano a Michele Placido, definito "leggermente schifoso" da Brunetta, quando ha trattato da "parassiti" praticamente tutti i registi italiani (tranne Neri Parenti, ovviamente).
Ma si sa, in Italia chi ha il potere prima sistema i Parenti...

Piazza Indipendenza ha detto...

Oggi un film, per ottenere il finanziamento statale, deve fare i salti mortali: la decisione di inserire Natale a Beverly Hills nella lista dei prescelti lascia di stucco anche chi, come me, si nutre di cinepanettone da 26 anni. I motivi di tale perplessita' sono essenzialmente due: il primo e' che, con tutta la buona volonta', non riesco a trovare un valido motivo che giustifichi tale elargizione (che sia lo specchio dell'Italia attuale da tramandare ai posteri?); il secondo e' che moltissime pellicole d'autore sono state scartate da quella famosa lista. Ed i registi e produttori che a suo tempo si sono lamentati per essere stati esclusi da quel magico elenco chissa' oggi quanto staranno masticando amaro

aghost ha detto...

Da qualunque parti si guardi la questione, io mi chiedo sempre perché mai lo Stato dovrebbe finanziare il cinema. Perché non allora la poesia, la narrativa, o la pittura? Insomma è semplicemente un'assurdità. Un prodotto perlopiù commerciale come è oggi il cinema deve poter camminare con le proprie gambe. A meno che non vogliamo sostenere -orrore- il cinema o l'arte di Stato, come nella vecchia URSS.

Infine la considerazione che taglia la testa al toro: non risulta nessun film memorabile finanziato dallo Stato.