La luce che entra dai vetri della stanza del direttore di Repubblica non restituisce l’idea del covo dei mandanti morali. Come il discorso composto, pacato per via delle radici, fermo per via della convinzione. Eppure Ezio Mauro dovrebbe essere uno dei capi del network dell’odio, evocato da Fabrizio Cicchitto nell’aula di Montecitorio.
E' l'introduzione all'intervista di Silvia Truzzi al direttore di Repubblica Ezio Mauro, apparsa oggi su Il Fatto.
1 commento:
C'è da dire che Mauro è sempre ammirevole. Misurato, preciso, fermo nelle sue posizioni senza fare sconti e senza farsi tentare dagli slogan e dal facile estremismo. Mi è piaciuto il suo specificare che non siamo in un regime, ma in una "democrazia che sta degradando", e ho trovato molto corretta la solidarietà a Travaglio.
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