Ci mancava AA? Eccoci accontentati.
Dopo l'elogio di settimana scorsa, c'è stato un crollo della rubrica di AA, "Le critiche degli altri," e non solo perché si torna al refuso, "ambietato": che senso avrebbe dovuto avere parlare della recensione di Kingsley Amis al "Lamento di Portnoy" di Philip Roth, del 1969? Non vi può essere nessun parallelismo con l'ultimo libro di Roth perché si parla di un "giovane autore." E allora? Solo per prostitute e modelle, e per poterci ficcare dentro il nome di Tiger Woods? Quale insipido scherzo è codesto? Ma imperdonabile è AA quando dice: "L'unico a frenare è un certo Kingsley Amis (parente del grande Martin?)…": che senso ha? Dal punto di vista del 2009, tutti, ma proprio tutti, sanno che KA è il padre di MA (come AA "rivela" (!) alla fine); e chi non lo sa, non capisce neppure di cosa AA stia parlando; dal punto di vista del 1969, MA aveva vent'anni, e non era per niente "grande." E allora?
Caterina
4 commenti:
Negli ultimi sei mesi Aquaro è stato utilizzato sensatamente dal giornale una volta sola: la scorsa settimana quando, su R2 Cult, è stato inserito nella giuria che ha deciso i dieci dischi del decennio. Lì era decisamente a casa sua. (E son certo che ha votato per i Readiohead al primo posto).
Barba, chi parla dello zoppo impara a refusare: hai scritto Readiohead...
AArgh!!!
I miei voti al sondaggio Top Ten di Repubblica.it: libri: Gomorra; Le correzioni; film: Gomorra; Non è un paese per vecchi. Dischi: n.p.
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