lunedì 14 dicembre 2009
La partita speciale di Gianni Mura.
Grande sorpresa oggi in redazione sfogliando le pagine sportive di Repubblica. Chi si aspettava che Gianni Mura dedicasse la sua nuova rubrica "la partita di Mura" alla sfida di San Siro tra Milan e Palermo è rimasto spiazzato. Gianni ha infatto stupito tutti andando a Sant'Anna, paesino nascosto tra Verona e Trento per raccontarci una partita davvero speciale: quella del grande Damiano Tommasi, ex centrocampista di Roma e Nazionale che ha deciso di tornare in Italia dopo varie esperienze all'estero accettando di giocare in una squadra di seconda categoria.
Bellissimo gesto, quello di Tommasi, giocatore che ci ha abituato a queste cose. E bel gesto anche quello di Mura (e di Repubblica) che per una volta se ne frega di sponsor e pay-tv e ci racconta una partita normale. Anzi speciale.
Giusto per la cronaca: Maurizio Crosetti si è ripreso il "punto" sul campionato e il "gol più bello", di cui parleremo più avanti.
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22 commenti:
Già solo (solo?) questo potrebbe garantire a Mura la segnalazione per PPR+, a cui aggiungo la bruciante testimonianza sul razzismo idiota e italiano di PAP KHOUMA pubblicata il 12 dicembre e già citata da Caterina.
Ti straquoto.
Mura è il migliore, e stramerita la vittoria in PPR+.
Riguardo all'articolo veramente "bruciante" (Frank) di Pap Khouma, sarebbe IMPORTANTE che adesso Repubblica pubblicasse anche un altro articolo che denunciasse (citando l'incipit di Pap Khouma) "cosa significhi NON essere italiano e avere la pelle nera proprio nell'Italia del 2009."
I comportamenti miserabili, vili, ripugnanti denunciati da Pap Khouma in modo memorabile non sono meno gravi se riguardano una persona che italiana non è. Non è che l'extracomunario si merita di essere trattato come una merda. NESSUNO deve essere trattato come una merda. La gente la deve smettere di usare ogni briciola del suo miserabile "potere" per angheriare gli altri. Bastardi.
Scusate se sono scaduta nel qualunquismo.
Concordo anch'io con Frank e voi tutti sulla candidatura del Mura odierno al PPR+ di dicembre.
Aggiungo che la Partita di Mura, a parer mio, ha molto senso in questi termini. Ovvero, come scandaglio di quanto di interessante (perché c'è, questo è il punto) avviene nel calcio, fuori dal circuito totalizzante e condizionante della serie A.
Le pagine calcistiche di Repubblica hanno da tempo immemorabile preso una piega molto convenzionale, da Bar dello Sport, in cui si parla di Juve, Inter, Milan e qualche spruzzata di Roma e Lazio, giusto per non innervosire i romani. Non mancano naturalmente la doverosa attenzione e la necessaria riprovazione delle degenerazioni del calcio moderno.
Quel che manca piuttosto è il racconto di un calcio diverso, quello di dimensione più locale, che spesso conferma quanto l'esempio deteriore del calcio professionistico condizioni negativamente i circuiti inferiori e che ogni tanto testimonia invece l’esistenza di zone di resistenza a questo calpestamento generale di valori di civiltà. Le uniche testimonianze del genere riusciamo ad averle solo da Mura con la rubrica domenicale in cui recupera, sempre da altri giornali, angolature diverse, solo apparentemente episodiche.
Ecco, a Repubblica bisognerebbe ripensare, in parte, l'approccio allo sport per ridargli anche la missione di raccontare, per altre vie ma non meno significative, cosa avviene nel nostro paese. Volenti o nolenti, il calcio rimane uno strumento educativo in quanto propone, amplificato dai mezzi di comunicazione, modelli di comportamento, anche se per la maggior parte negativi.
L'articolo odierno di Mura ci ricorda che si può osare uno sguardo diverso e si possono proporre esempi differenti, civili, sani di intendere il calcio. Altrimenti, diventa difficile distinguere le nostre pagine sportive da quella della Gazzetta.
"Spettatori 54, contati di persona, più due cavalli (uno bianco, uno pezzato marrone) e cinque vacche, su un prato lì vicino". Sublime.
Sarà un bel match a dicembre per il PPR+ tra Gianni Mura e Pap Khouma...
Trascinato dalla passione che nutro per Mura, ho dimenticato l'altro rilevantissimo tema.
La straordinaria, e nello stesso tempo orribile, testimonianza di Pap Khouma. Andrebbe letta nelle scuole di tutti i gradi per far capire oggi ai giovani, come ha scritto Caterina: "cosa significhi NON essere italiano e avere la pelle nera proprio nell'Italia del 2009". E come si possa testimoniare la propria rabbia e indignazione con una dignità sconosciuta agli orgogliosi italiani bianchi, che per molto meno berciano sguaiatamente contro presunti diritti vilipesi.
Questi sono i temi su cui il nostro giornale deve mantenere alta nel tempo la tensione. Ovvero fuori dall'imposizione forzata degli eventi di cronaca. Come ha fatto recentemente con l'articolo sugli annunci immobiliari riservati solo ad italiani.
Non dobbiamo deflettere da questa necessaria narrazione della ripugnante Italia odierna.
Gli eventi di cronaca più eclatanti tendono ad essere trattati solo come episodi eccezionali, e non come la spia di un razzismo molto più diffuso e pervasivo di quanto si pensi. Per questo bisogna insistere nel racconto quotidiano. Solo così possiamo sconfiggere il virus dell'assuefazione, il principale alleato del razzismo.
Grande Barba.
Grazie Barbapapà per i tuoi interventi sempre illuminanti.
Due piccole precisazioni: volevo dire che Gianni Mura è il migliore e si stramerita la vittoria in PPR+ di novembre (e io alla fine l'ho votato, dopo varie esitazioni, perché erano tutti meritevoli); per PPR+ di dicembre, a mio parere, Pap Khouma non può avere rivali: il contenuto; la forma; l'impatto. Primo Pap Khouma, secondo Mura: non credo che a Mura dispiacerà.
E poi: mi sono espressa male: "citando" l'incipit di PK, "cosa significhi NON essere italiano e avere la pelle nera proprio nell'Italia del 2009," il "NON" ce l'ho aggiunto io, volendo significare che le angherie ripugnanti a cui PK è stato sottoposto non sarebbero meno gravi se egli fosse stato effettivamente extracomunitario, invece che cittadino italiano.
(Quando dico "è stato," fosse stato"… magari!)
Cate, non vale fare campagna elettorale... :)
A proposito di campagna elettorale, e primarie, c'era un pezzullo del noto dietologo prof. Edmondo Berselli che ci aggiornava sulle ultime novità in fatto di alimentazione... avevo pensato nel leggerlo – che non sarebbe stato male tenere in conto per PPR-...
Tra l'altro, mi pare che EB si dicesse convinto che la dieta mediterranea facesse male; ma non riesco a ritrovare il pezzo nell'archivio; trovo invece questo ai primi due posti: "Per abbattere le emissioni bisogna passare alla dieta mediterranea..."; "La dieta mediterranea è molto più salutare e può essere un modello"; ma niente dieta-Berselli.
Ti assicuro, cara Caterina, che avevo inteso correttamente quanto avevi scritto sul PPR+ per Mura e sul "NON essere italiano" (ci sono persone che sanno essere sintetiche e chiare allo stesso tempo!).
Spero perdoniate la franchezza, ma da purista (quindi, un po' ottuso) fatico ad accettare l'idea che l'articolo di Khouma sia candidato al PPR+ di dicembre perché il sondaggio è nato con l'obiettivo di valorizzare i contributi dei giornalisti, non dei collaboratori (o comunque si voglia qualificare Khouma). Tanto che il tuttologo Berselli è stato candidato a novembre solo in quanto accoppiato (giornalisticamente parlando...) con Franceschini.
Ciò premesso, capisco che ogni regola richieda, e anzi sia rafforzata, da una eccezione e che il furor di popolo possa travolgere ogni tentativo di porre paletti. E sia, quindi, per la candidatura di Khouma!
Per finire, si può fare campagna elettorale!
"Il noto dietologo prof. Berselli".
Fantastico! Ma non candidabile...
ma volevo chiedere al sig. Mura come mai ha sbagliato a scrivere il cognome dell'arbitro che da KUMARA della sezione di verona in TREMATORE.....pur avendolo chiesto al direttore di gara prima dell'inizio.......
Quotando il contributo di Barba su quello che deve distinguere Repubblica dagli altri giornali,
"Questi sono i temi su cui il nostro giornale deve mantenere alta nel tempo la tensione,"
non credo si possa passare sotto silenzio che oggi (lunedì) su Repubblica, e solo su Repubblica, abbiamo potuto leggere Roberto Saviano, "Spartacus, verdetto finale per il caln dei Casalesi."
Mentre lo scrivevo, mi domandavo in effetti se Pap Khouma fosse candidabile a PPR+, non essendo un giornalista di Rep. Ma come al solito la saggezza di Barbapapà interviene a risolvere i problemi. Mi sembra semplicemente giusto che Pap Khouma sia candidato a furor di popolo.
E con Saviano come la mettiamo? Se candidiamo lui, allora non c'è più storia, possiamo chiudere baracca e burattini… Quindi non avanzo altre candidature in qualità di popolo infuriato. Però si doveva dire che oggi su Repubblica c'era un grande articolo.
Esimio Barbapapà, ma davvero Berselli non si può considerare un giornalista di Repubblica? Anche Wikipedia lo qualifica come "editorialista di Repubblica"; tiene riquadri e boxetti. Devo rinunciare a considerami Pazza Per l'Autore di Liù. Biografia morale di un cane (Mondadori 2009)?
Cate, tu non ci crederai ma il post su Saviano era in programma. Volevo farlo oggi ma non ho avuto tempo.
Adesso lo faccio.
E voi che dite tanto, ce l'avete una cosa così nel vostro curriculum?
"Nel 2005 ha pubblicato nel volume collettivo Mai dire mai a un Martini dry un divertissement storico che ha per protagonista James Bond a Campogalliano" (Wikipedia s.v. E.B.).
F.to: Pazza Per Berselli.
(Ma sarà vero?)
Ci credo, Sommo Enrico, ci credo.
Quoto Caterina: anche secondo me Berselli può partecipare alla competizione.
Carissimi, la domanda su Berselli è legittima.
E' talmente pervasiva la sua presenza in ogni dove del giornale che si può essere ingannati e ritenerlo un giornalista, e non un collaboratore.
Il discrimine, a parer mio, è proprio questo: giornalista o collaboratore? Secondo me, collaboratore. E quindi non candidabile.
Mi rendo però conto che, per questa via, molte altre firme potrebbero in realtà passare sotto la seconda categoria ed essere depennate.
Il vero problema è che sono talmente infastidito dalla improbabile ubiquità di Berselli in ogni branca del sapere umano che lo vorrei vedere candidato al PPR- ogni mese. Come Aquaro.
(Il che però comporterebbe due candidature assegnate d'ufficio ogni mese sulle cinque disponibili).
Stante l'ambiguità del tema, risolverei la questione così: se siamo a corto di candidature nel mese, Berselli farà da tappabuchi. Scrive talmente tanto che non sarà difficile trovare un suo articolo degno di candidatura...
Che ne dite?
Per chiudere, concordo con voi sull'importanza dell'articolo di Saviano di ieri. L'ultimo capoverso, sulla necessità di dover raccontare il crimine con i rischi che questo può comportare, andrebbe scolpito sul marmo. E, metaforicamente (giusto per evitare di essere fraintesi di questi tempi...), nella testa di chi ritiene che questa forma di attenzione sia nociva per l'immagine del nostro Paese nel mondo.
Come si potrebbe non essere d'accordo col Sommo Barba? Per me va bene lasciare Berselli di riserva, salvo stravaganze insolite e crudeli.
Ok anche per me per berselli tappabuchi.
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