Ci scrivono dalla redazione di Repubblica.it:
Caro Pazzo,
solo per segnalarti l'exploit della squadra multimediale di Repubblica.it - RepubblicaTv - Kataweb in occasione dell'aggressione a Berlusconi di ieri.
Rispetto all'avversario storico, Corriere.it, abbiamo messo online, in homepage, la foto e video dell'incidente con almeno 15 minuti di anticipo (tanti, proprio tanti, per il web). E il video ha fatto registrare 60mila accessi nel giro di 10 minuti: una cosa mai vista. Ad ora, i video relativi all'incidente, messi insieme, fanno quasi un milione di accessi. Insomma, un grande risultato.
Ogni tanto, fateci anche pavoneggiare.
Carissimi di Repubblica.it: che dire? Complimentoni! Continuate così.
7 commenti:
va bene, bravi ad essere i primi a pubblicare la foto di berlusconi col volto insanguinato, ma sul resto non mi esalterei troppo. Sarebbe stato lo stesso se Berlusconi avesse dato una sberla a Obama, o meglio ancora a La Russa :)
I milioni di accesi li preferirei di gran lunga per uno scoop, per una notizia che altri non hanno, per un'inchiesta. Essere i primi a pubblicare una foto 15 minuti prima della concorrenza, a che serve realmente?
aghost,
è l'equivalente internetico di uno scoop.
torna con la mente a quindici anni fa (neanche tanti...). il corriere scrive che berlusconi è raggiunto da un avviso di garanzia. gli altri quotidiani ne potranno parlare solamente il giorno dopo.
con lo sviluppo del web e delle nuove fonti di accesso all'informazione, i tempi si sono velocizzati a dismisura. e la partita si gioca su più fronti. se repubblica (o il corriere) pubblicano una notizia on line che altri non hanno, se questa è vera verrà ripresa nell'arco di pochi minuti da tutti.
ecco l'importanza di avere una foto 15 minuti prima della concorrenza.
certo, a volte questa corsa gioca brutti scherzi: per esempio, il balletto delle cifre ogni volta che c'è una tragedia (es.: "viareggio, 15 morti", poi dopo due ore: "viareggio, 13 morti").
Sul balletto di cifre di viareggio avevamo fatto anche diversi post qui su PPR, ricordate?
E' vero, nonunacosaseria, che la pubblicazione del video in questione in anticipo sulla concorrenza può essere equiparato allo scoop su carta.
Però questa rapidità d’azione non equivale alla sostanza di uno scoop vero, non ne ha la medesima forza e quindi non garantisce nel tempo credibilità ad una testata. In questo senso, ha ragione aghost, quando ritiene effimera la vittoria di ieri. Gli scoop che bruciano la concorrenza, non solo sul tempo, e rimangono impressi nella memoria non sono questi. Sono quelli che riportano notizie in esclusiva (vedi il caso da te citato, del ’94 del Corsera) o effettuano inchieste vere (mi viene in mente Maltese e la Vaticano Spa). E' lì che si gioca la partita della credibilità e della capacità di un giornale.
Tutto questo senza voler togliere il giusto merito a Repubblica.it per aver bruciato la concorrenza nel caso in esame. E senza voler mancare di rispetto alla loro esultanza, perché la metrica di giudizio del giornalismo on-line è, per alcuni versi (vedi tempestività nel dare le notizie), necessariamente diversa quella cartacea.
barbapapà,
quel che dici è giustissimo. però qui si va a esplorare il ruolo dell'edizione online di un quotidiano cartaceo.
che: o è uguale per contenuti a quella cartacea (magari con in più i commenti agli articoli e qualche notizia di agenzia) oppure offre contenuti diversi, a volte anche in maniera sostanziale (così su due piedi, mi vengono in mente le partite di calcio, i cui articoli sono spesso divergenti - e magari le pagelle in modo assai evidente - da quello che si ritroverà il giorno successivo sul cartaceo).
in ogni caso, molto raramente lo scoop troverà spazio nell'edizione on line. non foss'altro che l'accesso è gratuito e non conviene farsi un culo così, spendere soldi e montare tutto un ambaradan senza poterlo sfruttare il giorno dopo in edicola. e quindi, lo scoop per un'edizione online del corriere o di repubblica si risolve in queste cose. effimere, come giustamente ha notato barbapapà, ma pur sempre scoop.
del resto, cos'è che porta un'inserzionista pubblicitario a fare la sua pubblicità su repubblica.it anziché su corriere.it? il numero di visitatori e di pagine visualizzate.
Hai toccato due questioni centrali, nonunacosaseria.
1) L’identità dell’edizione on-line di un giornale tradizionale. Veicolare i soli contenuti dell’edizione cartacea non avrebbe senso, a parte la questione economica, perché significherebbe ignorare l’enorme potenziale del web. L’edizione on-line deve trovare una forma specifica, come mi pare tu suggerisca, che la possa rendere complementare (non alternativa) all’edizione cartacea. In tal senso, l’interattività con gli utenti, che aghost sostiene da tempo, è un tema che andrebbe esplorato di più e declinato in una maniera diversa dal solito proliferare di blog o dai sondaggetti sul tema del giorno.
2) Lo sfruttamento economico on-line di contenuti giornalistici di qualità. La difficoltà/incapacità degli editori a farsi remunerare via internet il lavoro giornalistico è ciò che impedisce, come giustamente osservi, la pubblicazione on-line di uno scoop. E' la battaglia che sta combattendo Murdoch. E che, da vecchio cultore del giornalismo, ritengo condivisibile.
Il tutto sta però nella capacità dei giornali di generare contenuti di reale qualità, che siano quindi ritenuti meritevoli di esser acquistati. Non tanto da quei pochi che ancora oggi si ostinano, per una passione inguaribile, ad avere in mano la vecchia, cara copia cartacea, quanto da tutti coloro, e son sempre di più, che ormai rifiutano il giornalismo stampato e si abbeverano gratuitamente ad internet come fonte primaria di informazione.
Vedremo cosa succederà. Certo, da Repubblica che è sempre stata all’avanguardia in termini di innovazione, mi aspetto uno scatto in avanti in termini di ripensamento del rapporto giornale su carta-edizione on line.
E vorrei pure sottolineare la consacrazione di PPR come osservatore ufficiale di cui tiene conto Repubblica.
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