Tratto da Dagospia e riportato anche dai cugini di "Visto si Stampa": "In attesa della firma ministeriale del decreto che aprirà formalmente lo stato di crisi, la Stampa di Torino congela il progetto di aggiornare con un restyling grafico la veste del quotidiano diretto da Mario Calabresi. Progetto che rimane comunque valido, nella sua intenzione di impostare la versione cartacea della testata secondo un'ottica più vicina a quella del web."
Capito ? "secondo un'ottica più vicina a quella del web". Inquietante. Per ora, i maiali da appartamento ce li spupazzavamo solo noi malati di Internet. Fra un po', se li troveranno in edicola anche le "madamin" e i "monsù" della mia Torino.
e dàghela col restyling grafico... ma cosa pensano di risolvere? Davvero credono di vendere più copie? Qualcuna forse all'inzio, ma se oltre alla cosmetica non c'è nulla ed è in realtà tutto come prima, hai voglia...
POi qualcuno dovrebbe spiegare cos'è l'ottica web adattata al giornale di carta... in ogni caso, non ditemelo
e dàghela col restyling grafico... ma cosa pensano di risolvere? Davvero credono di vendere più copie? Qualcuna forse all'inzio, ma se oltre alla cosmetica non c'è nulla ed è in realtà tutto come prima, hai voglia...
POi qualcuno dovrebbe spiegare cos'è l'ottica web adattata al giornale di carta... in ogni caso, non ditemelo
Mah, aghost, forse si metteranno i link in rilievo, tipo alfabeto braille, oppure le pagine assomiglieranno ad un monitor: tutto vagamente inquietante. E poi se manca la polpa diventa solo polvere di stelle.
Il tema del restyling grafico è tipicamente la fisima di ogni nuovo direttore di giornale, che pensa di poter dare così il segno tangibile del cambiamento del foglio che gli è stato affidato. In realtà appaga solo il proprio ego. Pensate a tutti i cambi di direttore degli ultimi anni nel mondo editoriale italiano: non ce n'è stato uno che non si sia sottratto a questa regola. Il prossimo pare che sia l'augusto Sole 24 Ore ove all'anglosassone Riotta prudono le mani per ridurre il formato e aumentare l'appeal del foglio. Figuriamoci! Servirà solo a ridurre i costi di stampa e forse a far perdere autorevolezza al giornale...
Il restyling è il cambiamento più semplice (anche se più costoso) che si possa fare, mentre invece intervenire sulla fattura del giornale, sull'impianto giornalistico, sulla linea editoriale è sempre più complesso: richiede idee, coraggio e tempi lunghi. E questi ultimi non li ha nessuno. Oggi men che mai.
Per quanto riguarda l'integrazione web-carta i dubbi di aghost sono anche i miei. Più probabile si risolva nel nulla descritto da Frank.
Ora, io sono un distrattone ma mi pare che nel panorama giornalistico italiano solo "Il Fatto" e, perlomeno nelle intenzioni, "Il Ribelle", di Massimo Fini, abbiano fatto un reale apertura a internet. Tutti gli altri sono asserragliati nel fortino.
Eppure, io mi chiedo: se la rete guadagna a scapito della stampa, è questo è un trend inarrestabile, la stampa dove dovrebbe andare e pescare vecchi e nuovi pesci?
Ma in rete è ovvio, mi pare così banale che mi vergogno quasi a dirlo. Eppure nessuno lo fa seriamente. Perfino la nostra amata Repubblica fa in pratica due giornali, quello stampato e quello on line. Sembrano quasi due giornali diversi, sono due compartimenti stagni che non comunicano. A me pare assurdo. Ma perché?
Anche l'impostazione è piuttosto rigida, non c'è un vero scambio giornale/lettore, che in rete sarebbe facilissimo. Tutto cala dall'alto, come al solito. Eppure a suo tempo Repubblica era stata lungimirante a buttarsi in rete, diventando la testata italiana on line più consultata. Ma ora pare tutto fermo. Forse, anche in questo caso, dipende dall'età media dei direttori: non parliano di Scalfari ultraottuagenario, ma anche il suo successore Mauro ha passato la sessantina. Mah.
repubblica non demorde col suo colonnino tette&culi&cazzate&multimedia: dopo il colpo basso della Stampa di ieri su Bifi e Carazza maiali d'appartamento, Repubblica oggi ribatte da par suo sparando la bordata con le foto dell'orango Nonja (nel senso che le foto le fa l'orango)
11 commenti:
"Tutti glabri siamo inglesi
è il boom della depilazione"
SEIDIMODA / LE IMMAGINI
cos'è? E' uno dei nuovi demenziali "servizi" nella colonnina TTC (tette-culi-cazzate).
Pensavo fosse difficile far peggio de La Stampa, ma mi devo ricredere :(
refuso, era ovviamente TCC, una variante web delle immmortali "CCC" di stampo televisivo (canzoni-cosce-cazzate)
Scusa Aghost, ma con "Bifi e Carazza, maiali da appartamento" La Stampa è sempre più avanti, in questo campo. Non c'è gara.
essì, la stampa resta sempre un osso duro. Ma non dispero, ultimamente anche rep ci sta dando dentro :))
Tratto da Dagospia e riportato anche dai cugini di "Visto si Stampa":
"In attesa della firma ministeriale del decreto che aprirà formalmente lo stato di crisi, la Stampa di Torino congela il progetto di aggiornare con un restyling grafico la veste del quotidiano diretto da Mario Calabresi. Progetto che rimane comunque valido, nella sua intenzione di impostare la versione cartacea della testata secondo un'ottica più vicina a quella del web."
Capito ? "secondo un'ottica più vicina a quella del web".
Inquietante. Per ora, i maiali da appartamento ce li spupazzavamo solo noi malati di Internet. Fra un po', se li troveranno in edicola anche le "madamin" e i "monsù" della mia Torino.
e dàghela col restyling grafico... ma cosa pensano di risolvere? Davvero credono di vendere più copie? Qualcuna forse all'inzio, ma se oltre alla cosmetica non c'è nulla ed è in realtà tutto come prima, hai voglia...
POi qualcuno dovrebbe spiegare cos'è l'ottica web adattata al giornale di carta... in ogni caso, non ditemelo
e dàghela col restyling grafico... ma cosa pensano di risolvere? Davvero credono di vendere più copie? Qualcuna forse all'inzio, ma se oltre alla cosmetica non c'è nulla ed è in realtà tutto come prima, hai voglia...
POi qualcuno dovrebbe spiegare cos'è l'ottica web adattata al giornale di carta... in ogni caso, non ditemelo
Mah, aghost, forse si metteranno i link in rilievo, tipo alfabeto braille, oppure le pagine assomiglieranno ad un monitor: tutto vagamente inquietante. E poi se manca la polpa diventa solo polvere di stelle.
Il tema del restyling grafico è tipicamente la fisima di ogni nuovo direttore di giornale, che pensa di poter dare così il segno tangibile del cambiamento del foglio che gli è stato affidato. In realtà appaga solo il proprio ego.
Pensate a tutti i cambi di direttore degli ultimi anni nel mondo editoriale italiano: non ce n'è stato uno che non si sia sottratto a questa regola.
Il prossimo pare che sia l'augusto Sole 24 Ore ove all'anglosassone Riotta prudono le mani per ridurre il formato e aumentare l'appeal del foglio. Figuriamoci! Servirà solo a ridurre i costi di stampa e forse a far perdere autorevolezza al giornale...
Il restyling è il cambiamento più semplice (anche se più costoso) che si possa fare, mentre invece intervenire sulla fattura del giornale, sull'impianto giornalistico, sulla linea editoriale è sempre più complesso: richiede idee, coraggio e tempi lunghi. E questi ultimi non li ha nessuno. Oggi men che mai.
Per quanto riguarda l'integrazione web-carta i dubbi di aghost sono anche i miei. Più probabile si risolva nel nulla descritto da Frank.
Ora, io sono un distrattone ma mi pare che nel panorama giornalistico italiano solo "Il Fatto" e, perlomeno nelle intenzioni, "Il Ribelle", di Massimo Fini, abbiano fatto un reale apertura a internet. Tutti gli altri sono asserragliati nel fortino.
Eppure, io mi chiedo: se la rete guadagna a scapito della stampa, è questo è un trend inarrestabile, la stampa dove dovrebbe andare e pescare vecchi e nuovi pesci?
Ma in rete è ovvio, mi pare così banale che mi vergogno quasi a dirlo. Eppure nessuno lo fa seriamente. Perfino la nostra amata Repubblica fa in pratica due giornali, quello stampato e quello on line. Sembrano quasi due giornali diversi, sono due compartimenti stagni che non comunicano. A me pare assurdo. Ma perché?
Anche l'impostazione è piuttosto rigida, non c'è un vero scambio giornale/lettore, che in rete sarebbe facilissimo. Tutto cala dall'alto, come al solito. Eppure a suo tempo Repubblica era stata lungimirante a buttarsi in rete, diventando la testata italiana on line più consultata. Ma ora pare tutto fermo. Forse, anche in questo caso, dipende dall'età media dei direttori: non parliano di Scalfari ultraottuagenario, ma anche il suo successore Mauro ha passato la sessantina. Mah.
repubblica non demorde col suo colonnino tette&culi&cazzate&multimedia: dopo il colpo basso della Stampa di ieri su Bifi e Carazza maiali d'appartamento, Repubblica oggi ribatte da par suo sparando la bordata con le foto dell'orango Nonja (nel senso che le foto le fa l'orango)
http://www.repubblica.it/interstitial/interstitial1802148.html
Marobbadamatti (repubblica, non l'orango)
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