In merito al post di ieri relativo al pezzo di Paolo Berizzi da Cali, Colombia, riportiamo questa interessante considerazione di Barbapapà:
Berizzi era già stato avvistato poco più di un mese fa sempre in Colombia sulle tracce delle foto di Zappadu a Villa Certosa. E già all'epoca il Feticista Supremo stigmatizzò la presenza, risoltasi in un assoluto nulla di fatto e in un solo inutile articolo.
O Berizzi l'ha scritto un mese fa e se l'è tenuto nel cassetto o è tornato da quelle parti con l'obiettivo di scovare qualche foto piccante inedita sui festini berlusconiani. Speriamo nella prima (remotissima) ipotesi, altrimenti sono altri soldi buttati a mare.
Sempre per la medesima rubrica dedicata agli sprechi, oggi è la volta di Donatella Chiappini inviata fino al Cairo per raccontarci, sull'essenziale inserto Viaggi, come trascorrere lì una giornata (una sola, mi raccomando!) da turista.
Attendiamo speranzosi un intervento del buon Rastignac che ci risolva l'amletico dubbio: la Chiappini era in ferie in Egitto, come la Laurenzi a Samarcanda, ed ha redatto generosamente le sue memorie di viaggio per i lettori al rientro a Roma? Oppure il giornale l'ha inviata appositamente lì?
Giusto per capire se dobbiamo arrabbiarci ancora una volta per l'uso discutibile delle risorse.
Barbapapà
Update: come previsto, il buon Rastignac ha subito risposto:
La Chiappini era al Cairo "di suo". E' invalso l'uso, visti i tempi di magra, di chiedere ai giornalisti tutti, inviati e non, se possono scrivere una pagina "una giornata a.." quando sono in luoghi mimimamente appetibili e comunque se sono già in trasferta per il giornale. I famosi due piccioni....
Quanto a mandare un inviato a Brasilia, se ne può discutere, però il diritto di cronaca non è che è valido solo nei confini del territorio nazionale. Forse non serve ad Aghost, ma volendo cercare la notizia si trova sempre.
Alla prossima, Rastignac
4 commenti:
io non capisco, e probabilmente non la capirò mai, la logica di mandare gli inviati in certi posti.
O forse sì, e la osservo nella mia piccola realtà regionale: si chiama autoreferenzialità.
Insomma mandare un inviato a Brasilia fa fico, anche se non serve a nulla :)
Secondo voi?
Rispondo a Barbapapà: la Chiappini era al Cairo "di suo". E' invalso l'uso, visti i tempi di magra, di chiedere ai giornalisti tutti, inviati e non, se possono scrivere una pagina "una giornata a.." quando sono in luoghi mimimamente appetibili e comunque se sono già in trasferta per il giornale. I famosi due piccioni....
Quanto a mandare un inviato a Brasilia, se ne può discutere, però il diritto di cronaca non è che è valido solo nei confini del territorio nazionale. Forse non serve ad Aghost, ma volendo cercare la notizia si trova sempre.
Alla prossima, Rastignac
Grazie per la confortante precisazione, Rastignac. Sempre prezioso il tuo contributo.
Continuo a non capire perchè si insista a porre la falsa dicitura "dal nostro inviato". Lo capirei solo se i giornalisti fossero retribuiti a cottimo...
Vero che il diritto di cronaca non può essere limitato all'Italia, caro Rastignac, però certe bizzarre apparizioni di inviati in giro per il mondo per pseudo-inchieste di modesto respiro lascia francamente un po' perplessi. Come, ad esempio, il Berizzi di ieri in Colombia. O era in vacanza anche lui, lì?!
ps Hai espresso le tue preferenze al sondaggio mensile?
il diritto di cronaca è un'altra cosa. La domanda vera è: per chi viene fatto il giornale?
Se la risposta è "per i lettori", forse bisognerebbe ragionare sul quel che interessa veramente ai lettori.
Magari sbaglio, ma dubito molto che ai lettori di Repubblica, e agli italiani in genere, le sorti di Battisti interessino più di tanto.
Per esempio, alcuni giorni fa c'era ls notizia, sepolta a pag. 37 (treantesette) della mega truffa dei contatori del gas (repubblica 27 novembre).
Dodici avvisi di garanzia a manager di Eni e di Snam Rete Gas, la controllata del colosso petrolifero che si occupa della distribuzione del metano in Italia. Le società e i loro manager avrebbero sottratto al pagamento delle accise un miliardo e mezzo di metri cubi di gas, pari a 260 milioni di euro, e all’ accertamento qualcosa come 20 miliardi di euro. 20 miliardi di euro signori!
Io sta roba l'avrei sbattuta in prima pagina, e chi se ne frega di Battisti. Invece la mega truffa allo Stato, quindi a tutti, era in un un trafiletto a pagina 37.
Ovviamente ho torto io: che non capisco che il giornalismo risponde spesso a logiche che sono diverse dagli interessi dei lettori.
E infatti la stampa, sarà un caso, gode di una credibiità prossima allo zero.
Se in italia si leggono così poco i giornali, sarà davvero tutta colpa degli italiani?
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