martedì 15 dicembre 2009

Ultimora: giornalista di Repubblica rischia di ricevere una miniatura del Duomo in pieno volto. Illeso.



Si chiama Rodolfo Sala ed è un miracolato. L'oggetto gli è passato ad una spanna dal viso ed ha colpito un'altra persona poco più in là.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel pezzo di Sala ricompare, per Tartaglia, il "sorriso beffardo" già caratteristico di Cesare Battisti secondo Omero Ciai. Ma come ha fatto Rodolfo Sala a vedere il "sorriso beffardo" di Tartaglia? Cos'è, per caso lo stava guardando già prima che tirasse il Duomo? Andiamo, su, se l'è inventato.

Peraltro, la ricerca di "sorriso beffardo" nell'archivio di Rep.it produce 134 risultati; direi che ora di riporla in soffitta, questa gloriosa iunctura.

Anonimo ha detto...

Chi era quel pistola basso e pelato vicino a Rodolfo Sala?

Anonimo ha detto...

Per non parlare del fatto che Sala per tutto il pezzo chiama Berlusconi "Silvio" e solo una volta per cognome. Non è che siete diventati amiconi e succede come con quello di Repubblica che seguiva Berlusconi negli anni Novanta (Vittorio Testa) che alla fine è stato assunto ai gradi alti del Tg5?

Enrico Maria Porro ha detto...

Sentirò direttamente Rodolfo Sala...

in effetti nello scrivere questo post mi sono ispirato alla mitica barzelletta di tavolazzi: chi è quell'omino bianco e vecchio sedutom vicino a tavolazzi?