"Nuova svolta dell'amministrazione Obama: un transessuale nominato consulente".
Repubblica torna a cadere in quell'antico vizio che si credeva estirpato: Amanda Simpson, giustamente chiamata al femminile da AA per (quasi) tutto l'articoletto (p. 17), per i titolisti degli esteri è "un transessuale" di genere maschile sia nel titolo che nella didascalia.
Un pochino di colpa ce l'ha anche AA, perché si può supporre che egli crei confusione e scompiglio a Largo Fochetti quando la definisce anche "un esponente (senza apostrofo) del Centro nazionale per l'eguaglianza dei transessuali." Qui il maschile ci potrebbe anche stare, in quanto inclusivo (peraltro discutibile regola), dato che ci sono anche i transgender F2M; ma così facendo, parrebbe, si confondono le idee ai titolisti, sui quali bisogna invece vigilare continuamente.
Il pezzo su Repubblica.it di ieri (ma al momento ancora in prima pag.), non firmato ma evidentemente opera di AA, si apriva con una frase chiara ("Barack Obama ha di recente nominato una transessuale nella sua amministrazione"), e il titolo andava di conseguenza: "Obama nomina una transessuale nella sua amministrazione."
Riguardo al pezzo di "a.aq.":
1) Amanda Simpson non avrà un compito facile: "Prima di tutto perché dovrà cercare di capire che cosa la sua carica significherà mai". Peccato che in tutto l'articoletto non si dica mai quale sia questa carica. Si parla al massimo de "la sua nuova carica ai vertici del commercio."
E' come se il pezzo di oggi fosse la versione Mr Hyde di quello Dr Jekill di ieri, dove, con parole semplici e senza ammiccamenti parentetici (ne conto tre nel pezzullo), si diceva che la Simpson è stata "designata per l'incarico di consigliere capo del dipartimento al Commercio."
2) possibile che sia proprio l'inviato a New York a dire ancora "outing" invece di "coming out"?
Caterina
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