E' bello quando uno scrittore ha uno stile inimitabile, una voce sempre riconoscibile anche nel più piccolo scritto che susciti le stesse sensazioni nei suoi lettori. Oggi ho letto il breve testo di Alberto Arbasino pubblicato tra le Lettere a Repubblica.
E anche oggi dopo averlo letto due volte mi sono chiesto: "Cioè?"
Fabio P.
9 commenti:
è li' il bello. Non c'è nessun cioè. E' un'arb-asinata :)
E il bello è che tutti si scervellano per capire cosa volesse dire, e lui magari se la ride :)
ce n'è anche una sul foglio (ultima pagina, seconda lettera). verifico se è la stessa
PS: anzi no, tanto non gliene frega niente a nessuno
;)
Intanto, però, abbiamo scoperto che leggi Il Foglio...:)
solo il sabato; ottimo inserto culturale... altro che R2! e poi attuo la rotazione settimanale (un secondo quotidiano al giorno da abbinare SEMPRE alla "Bibbia")
ricordo un'intervista rilasciata da Ezio Mauro non ricordo bene a chi e dove, subito dopo il suo insediamento a Repubblica, quattordici anni fa. Disse che la rubrichina - un pensiero o poco più - di Guido Ceronetti sulla Stampa avrebbe voluto farla anche a Repubblica. Solo che, indisponibile Ceronetti, c'era da ricorrere a un altro intellettuale. E quell'intellettuale fu individuato in Alberto Arbasino. Infatti, la rubrichina non vide mai la luce... Oh, un motivo ci sarà!
beh, su Rep la rubrichina c'è (Village) e poi c'è il reportage arbasiniano in forma lenzuolo sull'offerta culturale omnicomprensiva, anzi direi ecumenica. certo il ceronetti dell'altro giorno sull'involuzione dell'italiano (Nemico,pagina culturale) ricordava molto l'AA (non Aquaro, che avete capito?!) dell'anno scorso sui Bastimenti, poi assorbito nel gustoso pamphlet A vita bassa (Adelphi)
Ceronetti è fantastico :)
(avercene).
Mauro potrebbe dare uan rubrica a Silvano Agosti, altro bel cervello che mi piace molto, purtroppo non ha spazi sui giornali (forse sarà proprio per quello)
aghost che parla di agosti...uhm...qui ci vuole bartezzaghi.
Posta un commento