venerdì 22 gennaio 2010

Il Venerdì del refuso.





Quando i feticisti si lamentano perchè sul nostro quotidiano preferito i titolisti scivolano su bucce di banana, pensate che certe cose capitano anche sul settimanale allegato al nostro quotidiano preferito. E su tale settimanale l'erroruccio è più grave perché uno si aspetta maggiore cura. Invece, le bucce di banana esistono anche nella redazione del Venerdì. Guarda nella foto allegata il titolo del pezzo di apertura della sezione Esteri di questa settimana: no, non hai le traveggole, c'è scritto proprio Honk Hong (sic). Cos'è, una nuova trasposizione dal cinese? Un nuovo lido? Nel pezzo, però, a onore della giornalista Paola Benvenuto, si legge correttamente Hong Kong. Insomma, stavolta il Maca(c)o è stato il titolista.

Esaù

8 commenti:

vecchio lupo ha detto...

Errori di questo genere ci sono sempre, per fretta, disattenzione o disaffezione verso il giornale. In quersti ultimi tempi la disaffezione ha avuto il sopravvento. La redazione si dice delusa di come vanno le cose. Per far digerire gli oltre 80 pensionamenti, il direttore,o chi per lui,aveva assicurato che ci sarebbero state una serie di nomine e promozioni. Tutti erano in attesa di questo lungo ordine di servizio. Finalmente è giunto nei giorni scorsi, ma i risultati sono stati deludenti. In particolare le promozioni hanno provocato una grande depressione tra i redattori: chi si attendeva la nomina a inviato si è dovuto accontentare di molto meno, chi sperava in una nuova qualifica non l'ha avuta, mentre sono stati beneficiati redattori meno esperti. Le segnalazioni dei capi ssttore sono stati in buona parte iignorate. Segno di poca stima.
Mauro, dicono tutti, ha perso la sua ultima occasione per riconciliarsi con la redazione.
Vecchio Lupo

Enrico Maria Porro ha detto...

Caspita Vecchio Lupo! Parole grosse, manna per noi feticisti. Che ci fosse maretta si era capito. Mauro è agli sgoccioli? C'è giusto pronto un bel sondaggio sul nuovo direttore...

vecchio lupo ha detto...

Del destino di Mauro e del possibile successore se ne è parlato in una cena al ristorante San Marco di Cesenatico, mezz'ora di macchina dalla Cesena della Mondardini....
Vecchio Lupo

Omero Ciai ha detto...

Io penso che vi sbagliate...Ezio Mauro è più che saldo (anche grazie al fatto di essere l'unico direttore ad aver ripreso copie. Mentre le hanno perse De Bortoli, Riotta (moltissime) e perfino l'ottimo Calabresi). Credo che lascerà la direzione quando lo deciderà lui, né prima né dopo. Riguardo alle nomine è tutto discutibile ma se sono state poche non è certo colpa di Mauro ma dell'amministrazione che, come al solito, tiene strettissimi i cordoni della borsa.
Per come la vedo io l'unica vera debolezza dell'attuale direzione è quella di non avere un progetto chiaro sull'online. Manca coordinamento tra carta e web. Riguardo all'errore del Venerdì più che disaffezione mi pare più semplicemente che qualcuno abbia bisogno di cambiare gli occhiali. In media i deskisti di Repubblica sono molto meglio pagati dei redattori e anche di alcuni inviati perché mai dovrebbero disaffezionarsi alla busta paga?

Gabriele ha detto...

E poi nessun errore, scusate. Quello sarà un ponte stradale? E sulle strade cosa ci va? le auto. E come si scrive il suono del clacson in inglese? Honk! Tutto torna!

aghost ha detto...

A me Mauro come direttore non dispiace affatto, e non vedo la necessità di cambiarlo a meno non sia lui a volersene andare. Condivido quello che dice Ciai riguardo all'online, che è una mia vecchia fissazione.

I giornali cos'hanno fatto quando è arrivata internet? La trasposizione, più o meno ben fatta, del giornale di carta sul web. Repubblica è stata la più convinta a fare questo agli inizi della rete. Credo che questa lungimiranza sia stata premiata: mi risulta infatti sia il portale più letto.

Ma ora ci vuole un altro scatto, non si può dormire sugli allori, anche perché il futuro è soprattutto sull'online, piaccia o meno. Mentre negli USA, che come al solito anticipano tempi e tendenze, molti giornali di carta chiudono per tenere aperta solo la versione web, qui da noi si dorme, e ci sono addirittura alcuni giornali, tipo L'Adige, che sul sito mettono sotto alle notizie l’avviso "maggiori approfondimenti sull'edizione cartacea", dimostrando così di non aver capito una ceppa.

Qual è dunque il cambio di passo, secondo me, assolutamente necessario? L'interazione col lettore. Quindi robusta apertura al web, ai social network, ai blog, insomma a tutti quegli strumenti che possono offrire contenuti interessanti. I milioni di persone che ormai frequentano la rete tutti i giorni, e che non leggono più i giornali e non guardano la tv, non sono entità astratte o “virtuali”, ma persone!

Il pescatore quando non piglia pesci butta l’esca da un’altra parte. Invece i giornali stanno fermi a guardare dove va il pesce.

E poi il dialogo col lettore, che deve essere continuo, direi quotidiano. Chi legge fedelmente Repubblica dovrebbe, in qualche modo, sentirsi parte attiva e propositiva del giornale, non un lettore che ha la netta percezione di non contare un cacchio.

Enrico Maria Porro ha detto...

Grazie ad Omero per averci dato il suo punto di vista.

Per Aghost, due cose:

"Il pescatore quando non piglia pesci butta l’esca da un’altra parte. Invece i giornali stanno fermi a guardare dove va il pesce."

Hai inquadrato benissimo la situazione.

"E poi il dialogo col lettore, che deve essere continuo, direi quotidiano. Chi legge fedelmente Repubblica dovrebbe, in qualche modo, sentirsi parte attiva e propositiva del giornale, non un lettore che ha la netta percezione di non contare un cacchio."

PPR questo lavoro lo svolge.

Fabio V. ha detto...

@Enrico @ Aghost: Concordo con quanto scritto da voi.
Aggiungo che mi sembra evidente che questo blog supplisca ad una mancanza del nostro amato giornale.