sabato 16 gennaio 2010

Inviati a Port-au-Prince.



A Port-au-Prince arriviamo alle ultime luci del pomeriggio, c'è silenzio nel centro della città. Migliaia di persone sono per strada, sembrano camminare senza meta, gli spazi sono accampamenti all'aperto, senza tende, senza riparo. Chi è seduto guarda nel vuoto. Qualcuno veglia il morto. Una madre pettina la sua bambina.

Paolo Valentino - Corriere della Sera - Leggete qui l'intero reportage





Da Port-au-Prince al resto del paese è un cimitero di corpi piccini. A Jecmel una scuola è crollata con tutti i bambini dentro. Quelli che si salvano mendicano per le vie dei morti. Teneteli almeno lontano da Canape Vert: teneteli lontano dalla fogna della città. "Puzza di cadaveri, puzza di rifiuti, puzza di esseri umani".

Angelo Aquaro - La Repubblica - Leggete qui l'intero reportage





Chi ha un machete lo usa per impossessarsi di ciò che serve o vale: acqua, cibo, carburante, televisori, sedie e danaro. Le gang sono composte di gruppi di sei-otto giovani, tutti adolescenti, con il viso coperto da fazzoletti per proteggersi dall'odore dei cadaveri e dalla polvere delle macerie.

Maurizio Molinari - La Stampa - Leggete qui l'intero reportage

Foto: blogs.denverpost.com

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