martedì 19 gennaio 2010

Leccaculaggine.



Quando si dice "essere più realisti del re". Panorama ha in allegato un libro di scritti di Craxi. E nella foga della leccaculaggine hanno pensato bene di non usare il nomignolo (Bettino) che il Cinghialone aveva sempre usato perfino quando era capo di governo, ma per la prima volta dal quando andava alle scuole medie hanno usato il nome di battesimo: Benedetto Craxi.

Ma sarà un'intestazione o un'invocazione?

Fabio P.

5 commenti:

Supersoul ha detto...

un libro? ma non era un video ? cioè il documentario realizzato da Luca Josi che era l'ex capo dei Giovani Socialisti?
Comunque tutto questo santificare Craxi mi fa vomitare, mò pure Napolitano...
(mi viene in mente una cosa di quelle politicamente scorrettissime: ma quante amanti aveva Craxi? lui a quanto ne so è sempre risultato regolarmente coniugato ma di amanti note ce ne sono almeno due (una ora milita in Forza Italia e l'altra era una velina lanciata da Boncompagni che poi divenne imprenditrice e diresse una tv locale).
Ah scusate, avevo dimenticato che ora è un Santo e coi Santi non si scherza.

aghost ha detto...

io osserverei che in quest'italia di gerontocrati, chiunque diventi presidente della repubblica diventa automaticamente un santo, e guai a chi lo critica.

Prima avevamo il sacrestano nazionale, Oscar Luigi Scalfaro, quello che in gioventù nei ristoranti schiaffeggiava le donne troppo scollacciate, e che ci faceva le prediche praticamente tutti i giorni.

Ora abbiamo Napolitano. Su di lui disse parole sacrosante, quando fu eletto, il giornalista Massimo Fini (cito a memoria): la nomina di Napolitano è molto deludente. Hanno eletto il più grigio funzionario di partito. Di lui non si ricorda un solo gesto, una presa di posizione, un discorso...

Enrico Maria Porro ha detto...

Supersoul, forse Fabio P. ha confuso libro con video.

Per aghost: grandissimo massimo fini.

aghost ha detto...

Mi piace molto Fini (massimo eh!). Belli anche i suoi libri, e le sue idee controcorrente. Io mi sono abbonato al suo "Il ribelle", una ventata di aria fresca nel mefitico panorama editoriale italiano.

Abbonatevi anche voi, ne vale la pena :)

Enrico Maria Porro ha detto...

Ho conosciuto personalmente Massimo Fini ad un premio Bancarella di qualche anno fa (mia moglie è di Pontremoli) e mi ha affascinato da matti quest'uomo unto e sgangherato, lontano dai luoghi comuni del giornalismo e dalle fiere della vanità massmediatiche.