domenica 10 gennaio 2010
L'eleganza del refuso.
Clamoroso refuso oggi all'interno di R2Cult (tanto per cambiare) nella pagine delle recensioni cinematografiche. A margine della recensione di Curzio Maltese (sì, ancora lui, non ce lo toglieremo più dai piedi da questa rubrica) del film Il riccio, il grafico scrive come titolo del film quello del libro da cui il film è ispirato.
Cose che capitano. Del resto immaginiamo che il grafico si sarà chiesto (come noi) perchè diavolo i distributori italiani abbiano cambiato il titolo del film, dato che il libro ha avuto un incredibile successo con un altro titolo.
Update: Supersoul ci scrive precisandoci che a un certo punto Maltese cita una frase che la portinaia nel film pronuncia per descrivere la propria goffaggine. La portinaia dice di avere "le cipolle ai PIEDI" e non (come riporta Maltese) "le cipolle alle GINOCCHIA". Grazie Supersoul.
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8 commenti:
mi scappa da ridere, e sapete perchè?
stavo proprio pensando ad aprire un topic apposito, ma dopo aver notato un ALTRO errore di Maltese (errore che Nepoti non avrebbe fatto nemmeno dopo essersi fumato sette canne). A un certo punto Maltese cita una frase che la portinaia nel film pronuncia per descrivere la propria goffaggine. La portinaia dice di avere "le cipolle ai PIEDI" e non (come riporta Maltese) "le cipolle alle GINOCCHIA".
Refuso? o, piu' correttamente, errore?
ciao
Alessandro
Ah ah, verrebbe da chiedere a Maltese che sono le cipolle alle ginocchia.
Per una volta i responsabili del cambiamento del titolo — che in questo caso sarebbe stato un cambiamento a dir poco suicida — non sono i distributori italiani de "Il riccio."
Anzitutto, il film si intitola "Il riccio," come in francese "Le Hérisson," invece di "L'Élégance du hérisson."
Infatti, secondo Repubblica, Il tradimento del riccio, del 5 gennaio, è stata la stessa autrice del libro, Muriel Barbery, nel disconoscere il film, a pretendere che il titolo non fosse lo stesso del suo libro.
Così, del resto, afferma, nella stessa pagina, tra virgolette, l'amministratore delegato della Eagle Pictures, la società che distribuisce il film in Italia, reagendo a una nota polemica resa pubblica dalla Barbery tramite il suo editore e/o:
«Pertanto non si comprendono le ragioni delle improvvise proteste dell'autrice, alla quale, senza averne l'obbligo, avevamo già concesso il fatto di intitolare il film semplicemente Il riccio, come nei suoi desideri».
Ma non c'è nulla di strano a non sapere perché il titolo del film sia diverso da quello del libro, visto la stessa regista del film, Mona Achache, lei stessa sembra ignorarlo, se in una intervista a Lucilla Grasselli di movieplayer.it si legge:
«Come mai avete cambiato il titolo rispetto al romanzo? Avete fatto questa scelta anche in Francia?
Mona Achache: Il titolo è lo stesso per tutti i paesi. Durante le riprese lo abbiamo sempre chiamato "Il riccio", e il soprannome poi è diventato titolo.»
Impeccabile come al solito, Caterina. E, con lei, ce ne sono altri di collaboratori di PPR che non sfigurerebbero affatto tra i desk di Repubblica. Visto che ci leggono prendano nota, per favore. Grazie.
Non capisco, poi, perche' Maltese debba prodursi, en passant, anche nella recensione del libro.
A proposito di errori, nell'intervista di Claudio Tito a Berlusconi, pubblicata ieri, in una delle domande si leggeva un bel qual e' con l'apostrofo...
Grazie, Frank.
Grazie a tutti per i dettagli sopraffini. Soprattutto a Caterina e Supersoul.
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