mercoledì 6 gennaio 2010
Libero di copiare.
Un lettore anonimo ci segnala questa cosa inquietante:
Libero: Belpietro prepara L2
Libero e moltiplicato per due. Maurizio Belpietro, direttore del quotidiano di proprietà della famiglia Angelucci, starebbe soppesando un piatto ricco di sorprese editoriali per l'anno nuovo. A partire proprio da un sdoppiamento del giornale. Il modello è quello i R2 di Repubblica. In modo simile, L1 (o come si chiamerà il primo sfoglio di Libero) sarà dedicato in buona parte alla politica e all'economia. Nel secondo, confluiranno invece le sezioni Cultura, Spettacolo, Costume e Sport. Per entrambe le maxi sezioni ci sarò un caporedattore responsabile. (...)
fonte: MEDIA di Enrica Roddolo / il Mondo pag 32 del 31 dic 2009
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12 commenti:
anche se facesse L3 o L4, giornale di m***a è e giornale di m***a resterà sempre.
Può darsi, comunque mi pare un fenomeno preoccupante. Con tv e giornali, Berlusconi ha prodotto una sorta di mutamento antropologico degli italiani, solitamente democristiani, nel corso di un quindicennio.
Dài oggi e dài domani, ha fatto diventare "popolari" idee e concetti fino ad allora poco usuali: l'ultraliberismo, privato è è bello (e s'è visto), magistratura rossa, il pericolo comunista, avanti tutta con tav e nucleare, craxi martire eccetera. Il fatto che a fianco dello strapotere mediatico si aggiunga anche un potere forte nella stampa, dalle riviste di gossip fino ai quotidiani, aggrava un quadro già preoccupante per la fragile democrazia italiana. L'unico giornale di peso che contrasta apertamente Berlusconi è Repubblica. Non è un po' poco?
Aghost, direi che il "mutamento antropologico" prodotto dal Cav. debba essere retrodatato al 1980 quando il compare di Craxi avviò le trasmissioni di Canale 5. E' negli anni Ottanta, tra televisioni, Milan e la mitologia imprenditoriale di un sedicente liberista, che Berlusconi ha plasmato il cervello della maggior parte del Paese.
Ma poi, siamo certi che di mutamento antropologico si tratti, o non piuttosto della emersione del reale tratto di questo popolo?
Ancor più vero poi quanto affermi, cioè che l'aspetto più agghiacciante è vedere come concetti "eretici" per un'Italia nata dalla Resistenza abbiano trovato libera circolazione con la medesima dignità, o quantomeno visibilità, riservata ai valori condivisi da tutti nei quarant'anni precedenti.
Che tutto ciò sia contrastato solo da Repubblica e pochi altri mezzi di informazione significa che è una battaglia che non potremo vincere.
La difesa della Costituzione rimane l'ultima diga prima di veder completamente stravolto il Paese nato dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale ed affermato il progetto della P2.
Lì vedremo cosa sapranno fare Bersani e tutta l'opposizione.
A proposito di L2, non capisco la smania di copiare una iniziativa che si è rivelata un flop totale.
R2, tra l'altro, non esiste come dorso che ingloba anche Cultura, Spettacoli e Sport. R2 sono solo quelle 5-6 paginette in cui si avvicendano in sequenza confusa e con superficialità sovrana gli argomenti più disparati. Le altre sezioni - cultura, spettacoli e sport - sono rimaste inalterate. Non hanno cioè subìto alcun mutamento dall'avvento di R2.
Ed anche prima dell'avvento del modesto R2, era facilmente distinguibile il primo sfoglio dedicato all'attualità politica, economica, internazionale ed italiana dalle sezioni dedicate al resto.
Che Belpietro ritenga R2 un elemento da copiare la dice tutta sulla riuscita di questa iniziativa...
Barba, io continuo a sostenere che non è possibile confrontarsi seriamente con un candidato che ha un simile potere mediatico. La cosa sconvolgente è che ormai del conflitto di interesse se ne fregano tutti, alzando le spalle come fosse una cosa normale, anzi ineluttabile.
Ma in altri paesi più seri del nostro uno come Berlusconi non sarebbe mai arrivato al governo, perlomeno non con questi spaventosi conflitti di interesse.
Il gioco è truccato in partenza, lo vogliamo capire o no?
Non potremo mai vincere i 100 metri se il nostro concorrente parte avanti di 40 metri! Ma è cosi difficile da capire? Ho sentito quel mona di Fassino dire che lui non considerava prioritario il conflitto di interesse perché non produce posti di lavoro. Roba da far cascare le braccia.
Quanti ne abbiamo guadagnati con la politica berlusconiana?
Aghost, non credo ai miei occhi: con due soli post non solo sei riuscito a fotografare mirabilmente la situazione politico-sociale odierna, ma sei riuscito a dare forma scritta ai miei pensieri che mi ronzano in testa da anni. Credo che pochi giornalisti sarebbero riusciti a sintetizzare in così poche righe l'epopea berlusconiana e i suoi effetti.
Cazzo, sono davvero capitato in un blog di belle teste, lucide e pensanti.
Barbapapà: stesso discorso anche per i tuoi, di post: ça va sans dire...
(per trovare la cediglia sulla tastiera ci ho messo dieci minuti :o)
supersoul così però mi fai arrossire :)
Barba, sicuramente il successo berlusconiano riflette in parte il carattere tendenzialmene anarcoide dell'italiano medio. Insofferenza alle regole, scarso senso civico, indotti probabilmente da troppe dominazioni straniere, e da un'unità d'italia imposta dall'alto ma non sentita. Del resto fu Mussolini, che tra i tanti difetti aveva però acume a sufficienza, a dire: "Governare gli italiani non è difficile. E' inutile". Se poi vediamo l'esempio che ci viene dall'alto...
Grazie, Supersoul. Rilevo con piacere, ma senza stupore, che questo blog attira sempre persone di qualità.
Sul resto non si può che concordare con aghost.
A sinistra non solo non abbiamo più il coraggio di affrontare il tema del conflitto di interessi (nonostante ogni giorno ad esso si paghi un prezzo), ma cominciamo pure ad assumere posizioni pericolose sul tema giustizia. Basti pensare all'incredibile dichiarazione di qualche tempo fa di Letta (Enrico) su Berlusconi che ha il diritto di difendersi nei e DAI processi...
Aghost, Barba e Supersoul: grazie di cuore per averci regalato forse la migliore discussione politica dalla nascita di PPR. Ultimamente imparo di più leggendo i vostri commenti che gli articoli di Repubblica...
Sante parole Aghost! Io sono dell'idea Mussoliniana che governare gli italiani è inutile. E ricordo anche le frasi di due grandissimi giornalisti italiani scomparsi. Il primo Enzo Biagi che durante una puntata de Il Fatto dopo un intervista a Dalema disse "Massino non si dimeni più di tanto, non vale la pena governare questi italiani" Mentre un'altra storica frase prima delle elezioni che avrebbero eletto Berlusconi nel 2001, è quella lasciataci da Indro Montanelli, che disse "Far governare Berlusconi, è l'unico vaccino che possa servire agli italiani, per non votarlo più" (o giù di li) oggi a distanza di anni dico quanto Biagi aveva ragione, perchè è fuori dal normale ed esasperante vedre un popolo che inerme si da al "padrone" per 15 anni di fila. E' demoralizzante assistere ogni giorno all'ignoranza politica di un popolo che ha come concetto di democrazia e libertà, quello di evadere il fisco, di farsi raccoandare, e fregare sempre e comunque lo stato e l'altro. E' penoso appurare come il vaccino (sostenuto da Montanelli) fallisca miseramente ad ogni elezione. Detto questo non è certo tutta colpa di Berlusconi e di chi gli sta intorno. Il centrosinsitra ha governato ininterrottamente pur subendo vari scossoni per ben 5 anni, dal 96 al 01, chiediamo prima a Bertinotti ed a tuti i comunisti radicali che ora indicano Berlusconi come il male da estirpare, perchè nel 98 fecero cadere il primo governo Prodi per un voto e per l'incapacità d elasticità mentale, e la totale assenza di propensione governistica che li contraddistingue. Chiediamo a Dalema perchè nei successivi 3 anni è stato incapace assieme alla sua coalizione, di metter su una legge contro il conflitto di interessi, che avrebbe finalmente liberato l'Italia d una zavorra che ne mina la credibilità internazionale, e la democrazia. Forse la risposta è semplice, siamo italiani e i signori indicati sopra come tali, hanno scritto nel loro dna quella voglia irrefrenabile di guardare prima agli interessi personali epoi a quelli collettivi.
La verità è che gli Italiani non amano l'Italia e non si amano come poco, Berlusconi è la maschera buffa che ognuno di noi vorrebbe essere...La maschera di un paese che non ha alcuna intenzione di cambiare, e si accontenta di sopravvivere.
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