lunedì 11 gennaio 2010

L'inaspettata intervista di Claudio Tito a Silvio Berlusconi.

Sull'intervista di Claudio Tito a Silvio Berlusconi, apparsa su Repubblica un paio di giorni fa, ci sono arrivate due lettere significative:

La prima è di Carmen:

Caro feticista,
Christian Rocca si chiede come mai Repubblica conversando con Berlusconi non gli abbia rivolto nessuna delle 10 domande.

A parte che la questione non è più di strettissima attualità, davvero stupisce che Berlusconi si sia seduto a conversare con Repubblica, mi viene da pensare che la statuetta del duomo abbia fatto più danni di quanto si pensasse inizialmente.
La cosa più probabile è che il nostro "inviato" abbia agito in incognito e pensato bene di non farsi smascherare con le dieci domande.
La verità sul caso Letizia, D'Addario può attendere, adesso ci interessano di più le questioni fiscali.

La seconda è di Supersoul:

L'amore allora ha vinto davvero sull'odio? Da quanto tempo non succedeva? Leggendo l'intervista rilasciata a Claudio Tito, si resta colpiti dai toni quasi affettuosi del premier, se si esclude quella chiusa leggermente inquietante (forse ha capito di avere esagerato?) quando dice a Tito "Ma forse le ho detto pure troppo". Un pò come dire "Signor Tito, ringrazi Dio che oggi mi ha trovato di buonumore, ma mò non ci allarghiamo troppo". Cos'è questo? Un gesto d'Amore del premier che la dice lunga sulla sua sincerità quando parla di propositi amorevoli, alla faccia dei terroristi viola e di quei comunistacci che la buttano in satira?
A parte le facezie, il premier può cercare l'avvicinamento con tutti nemici di questo mondo, io guardo alla sostanza, altro che Amore.
E la sostanza è che il Conflitto d'Interessi resta; che i dubbi su come si siano formate le sue origini di riccastro restano intatte; che i dubbi sui suoi tesori in sperdute isole restano; che i suoi (e del suo Compare) contatti con esponenti mafiosi restano sempre lì nel piatto; che lui è tuttora padrone di banche, assicurazioni, televisioni, giornali, e soprattutto è padrone (ingiustamente!) di un impero editoriale che si chiama Mondadori. Poi, Lui può rilasciare interviste anche a Indymedia (ah ah ah!) che non me ne può fregà de meno.

4 commenti:

asdrubale ha detto...

La risposta è molto semplice: è arrivato il contrordine da Ginevra.

Enrico Maria Porro ha detto...

Benvenuto sul blog Asdrubale. Spiegati meglio, è lunedì mattina e siamo un po' ovattati...

Anonimo ha detto...

A me è piaciuto tantissimo che – dopo mesi di "rincorse" – la tanto agognata intervista s'è ridotta in un colonnino di prima. Apertura su Rosarno, naturalmente. Dedicato a chi dice che rep. sia un giornale mono-maniacale.

Occam ha detto...

ero occam, ciao anch'io lunedì sono ovattato ...