mercoledì 20 gennaio 2010

A proposito di Craxi.



Su suggerimento di Supersoul, proponiamo la prima pagina de Il Fatto di oggi.

Sarà anche populista e banale, ma a me è piaciuta, perché esprime in modo forte e chiaro una posizione precisa. Supersoul.


Ecco qui il fondo del direttore Padellaro:

Finirà che Falcone e Borsellino sarà soltanto il nome di un aeroporto. Che di Pertini si ricorderà la pipa e magari la coppa innalzata al Mundial spagnolo. Di Berlinguer neppure questo. Quanto ad Ambrosoli: Ambrosoli chi?

E’ il prezzo inevitabile quando nel decennale della scomparsa di un latitante il sistema unico dell’informazione si somma al sistema unico della politica (con rare eccezioni) per celebrare, con il contributo autorevole del capo dello Stato, la figura di un perseguitato. Onoranze mai tributate a coloro che hanno cercato soltanto il bene del proprio Paese. A chi ci ha rimesso la vita. Agli uomini giusti.

Ciò che provoca rabbia è il capovolgimento della realtà, la menzogna che si fa verità, il disvalore elevato a valore. Perché se Craxi fosse stato semplicemente un ex leader socialista morto senza carichi pendenti, a parte qualche affezionato, chi ne avrebbe parlato dieci anni dopo? In quel caso riconoscere gli eventuali meriti del personaggio sarebbe stato un normale esercizio, e non l’alibi per coprire la memoria di un misfatto. Come se aver firmato il Concordato possa costituire il contrappeso morale a una serie di gravi reati.

Ecco che allora l’omaggio della casta finisce per essere tributato non allo "statista" ma all’illegalità e a quel desiderio di impunità che tutto sembra avvolgere e mortificare. Perché non ricordiamo analoghi, solenni e lunghi messaggi alla famiglia di Enrico Berlinguer, pochi mesi fa, nel venticinquennale della morte? Forse perché egli aveva puntato il dito sulla questione immorale che già soffocava la vita pubblica italiana?

Forse per il modo con cui cadde sul campo, consumato dalla fatica davanti al suo popolo e non in una bianca villa tunisina? Mai come in questo momento abbiamo sentito il bisogno di aria pura, di esempi da seguire, di ideali da difendere. Fortunatamente i nostri eroi non hanno bisogno di monumenti o di simposi. Ci basta la testimonianza di come sono vissuti e di come si sono preparati ad essere uccisi. Lasciando una lettera ai propri figli e chiedendo loro di essere dei bravi cittadini. Come il giudice Paolo Borsellino. Come l’avvocato Giorgio Ambrosoli.

23 commenti:

Frank57 ha detto...

Bene ha fatto Supersoul a segnalare l'ottima prima pagina de "il Fatto". Ci aggiungerei l'editoriale di Antonio Padellaro che è tutto da condividere, anche molto amaramente - pur se è la verità - come nell'incipit quando prefigura che, prima o poi, degli uomini giusti resteranno brandelli di ricordi.

nonunacosaseria ha detto...

tutto vero. però quel quotidiano lì si dovrebbe chiamare l'opinione, non "il fatto"

Supersoul ha detto...

nonuna: visto che vuoi litigare allora litighiamo (SCHERZO!!).
In effetti quel quotidiano è fatto al 50% di opinioni, magari espresse in forma di articoli/fatti.
Su questo si può discutere e formulare critiche, ma solo Dio sa quanto ci fosse bisogno di un quotidiano che dicesse (forte e chiaro) quel che nessun altro giornale di sinistra dice o può dire. Quel che scrivono su quel giornale i vari Lopez , Travaglio, Barbacetto, etc...nessun altro foglio glielo pubblicherebbe, dall'ingessata Repubblica a quei simpatici fighetti del Manifesto.

Supersoul ha detto...

ops, era Gomez non Lopez (è stata una suggestione ispanica che mi ha tradito, olè)

nonunacosaseria ha detto...

@supersoul
"nessun altro foglio glielo pubblicherebbe". su questo permettimi di dubitare. fino a settembre, travaglio quel che oggi scrive sul fatto lo scriveva sull'unità (addirittura parlando male del partito che cofinanziava l'unità!) e su repubblica online, mentre gomez e lillo lo scrivevano sull'espresso.

Frank57 ha detto...

Al di là del nome più appropriato per la testata e pur con tutti i rilievi che si possono fare ad opinioni mascherate da fatti o avvenimenti (il che non agevola sempre la lettura), risulterebbe ormai irrinunciabile la presenza di questo giornale. Si capisce che non deve rendere conto a proprietà, magari non sempre chiare e che può permettersi tutta la libertà possibile.
Non potrebbe - secondo me - porsi come primo giornale, ma formidabile integrazione (quale secondo quotidiano sì).
Quanto ai "fighetti del manifesto", Supersoul, quella certa autoreferenzialità è ormai nell'imprinting (basta guardare alla pagina delle lettere), tuttavia all'interno del giornale si possono trovare articoli, informazioni ed opinioni che lo rendono utile. Certo non accade ogni giorno, però capita spesso.
Poi vedi e senti Gasparri nel suo delirio al Senato, subisci il triduo di riabilitazione di un pregiudicato latitante, ascolti superduomo papi che non si presenterà in tribunale, perchè i giudici sono un plotone d'esecuzione, così benedici il fatto/opinione e pure i fighetti del manifesto: grazie di esistere.

Supersoul ha detto...

e ridaje ma allora vuoi proprio la rissa! (ahahahha!)

*appunto che Travaglio sull'Unità evidentemente ha rotto i coglioni a qualcuno e ha dovuto emigrare.
*RepubblicaOnline? ma tu alludi alla sua rubrica marginalissima "Cartacanta"? uhm roba di pochissima visibilità, non fa fatto.
*L'Espresso è un altro paio di maniche, non è un quotidiano, non è assimilabile al nostro discorso

Enrico Maria Porro ha detto...

ragazzi calma, non facciamo la cirva nord...scherzo ovviamente. supersoul: se n'è parlato a iosa qui del Fatto all'epoca della sua nascita. fatti una ricerca su google fatto + pazzo per repubblica. la grafica, per esempio, l'abbiamo massacrata.

sbaglio o c'è (c'era) già un quotidiano che si chiama (chiamava) l'opinione?

Supersoul ha detto...

sì enrico, c'è già un giornale "L'Opinione", ed ha la caratteristica di esser diretto da un individuo che è uno dei servi più servi che ci siano (del Cav. ovviamente).

Fabio P ha detto...

Letto il pezzo, viene da pensare: com'è che su Repubblica non scrive il figlio dell'avvocato Ambrosoli?

Enrico Maria Porro ha detto...

@supersoul: infatti mi sembrava...

Lu ha detto...

Dopo che ho visto che sul fatto scrive la Borromeo ho deciso di non prenderlo più.
Già non mi era piaciuto quando Santoro l'aveva presa per anno zero, e adesso scrive già in prima pagina su un quotidiano!
Ci sono un sacco di giovani capaci in questo paese, com'è possibile che i pochi spazi che ci sono vengano dati a queste persone?
Se fai Borromeo di cognome di possibilità nella vita ne avrai tantissime!

Supersoul ha detto...

Lu, non sono d'accordo. Io posso capire (è umanissimo) che a te stia sul culo (a pelle) la Borromeo. Ma se tu avessi letto i suoi articoli sul Fatto sapresti che scrive in modo un pò naif ma sincero e comunque passabile. Ultimamente poi mi piace solidarizzare con lei perchè in un paio di occasioni non ricordo se LIbero o il Giornale l'hanno offesa duramente con attacchi personali vergognosi. E poi, secondo te, gente seria come Padellaro, Travaglio o Telese assumono una sciacquetta ignorante solo perchè raccomandata? Non credo proprio, dunque il tuo scandalizzarsi mi sembra fuori luogo e degno di miglior causa.

Frank57 ha detto...

Arturo Diaconale (direttore de "L'Opinione, se è ancora lui) è il nonno di tutti i servi.
Vado, adesso: pausa pranzo.

Enrico Maria Porro ha detto...

Buon appetito, vecchio Frank!

Lu ha detto...

Supersoul per me non è un problema di competenze e anch'io non credo sia una sciacquetta ignorante raccomandata.
La cosa che mi fa incazzare è che dubito che Santoro quando l'ha assunta abbia fatto una selezione tra tanti giovani per poi decidere che lei era la migliore.
Così come non credo l'abbia fatto Padellaro.

Perdonate il mio sfogo, so che è dettato dall'emotività, ma ho la stessa età della Borremeo ed è veramente difficile combinare qualcosa nel nostro paese in qualsiasi ambito (non mi occupo di giornalismo).

Quindi perdonatemi se non leggerò più "il Fatto" per questo "futile" motivo.

Enrico Maria Porro ha detto...

Lu, l'importante è che tu non smetta di leggere PPR.

Lu ha detto...

Non potrei mai smettere di leggere PPR!:-)

Nemo ha detto...

Craxi(e il PSI) erano gli unici partiti che prendevano finanziamenti illegali.

Di fronte a una simile amenità, idiozia, falsità, solo quattro scalmanati lettori del gazzettino delle Procure citato in questo articolo possono dire: "è così".

Il resto è tutta fuffa, Borromeo e chiacchericcio isterico.

Enrico Maria Porro ha detto...

Bentornato al bulimico commentatore Nemo.

@Lu, grazie, sei gentile.

Barbapapà ha detto...

Sì, bulimico è il termine corretto. Ha commentato gli ultimi 20 post. Un record.

Supersoul ha detto...

Nemo, temo di aver capito male.
Nell'incertezza, per tua memoria, ecco chi scrive sul "gazzettino delle procure":
Antonio Padellaro
Marco Travaglio
Oliviero Beha
Francesco Bonazzi
Furio Colombo
Bruno Tinti
Loris Mazzetti
Fulvio Abbate
Antonella Mascali
Marco Lillo
Luca Telese
Sandra Amurri
Maurizio Chierici
Peter Gomez
..e questi sono solo alcuni dei "gazzettieri".

Nemo ha detto...

Appunto ecco chi scrive...