sabato 20 febbraio 2010

Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia.



Dal blog di Maurizio Crosetti:

Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia (giuro su Carlo Alberto che si chiama proprio così!) discende da una famiglia molto nota, qui in Piemonte, per alcuni trascorsi non entusiasmanti (vabbè, mica solo le leggi razziali), per le imprese galanti e balistiche del padre di Ciro René Maria Filiberto (il quasi altrettanto noto Vittorio Emanuele, uno che con le donne cerca se possibile di risparmiare, e quando fa le vacanze in gommone all’isola di Cavallo non vuole essere disturbato), ma soprattutto per il fatto che gli antenati usavano accoppiarsi tra consanguinei, con non trascurabili conseguenze a livello di quoziente intellettivo nei prodotti di cotanti incroci. Osservando con attenzione Ciro René Maria, con o senza microfono, qualche dubbio viene.

2 commenti:

Supersoul ha detto...

ma che vuoi dire di uno così???
io ne avrei di cose da dire, ma sono ragionevole e preferisco non sottoporre Enrico al rischio di querele.

gpp ha detto...

E se davvero vince il festival ?

Tutti a cantare.

Evviva il Re ! Evviva il Re ! Evviva il Re !
Chinate o Reggimenti le Bandiere al nostro Re
La gloria e la fortuna dell'Italia con Lui è
Bei Fanti di Savoia gridate evviva il Re !
Chinate o Reggimenti le Bandiere al nostro Re !
Viva il Re ! Viva il Re ! Viva il Re !
Le trombe liete squillano
Viva il Re ! Viva il Re ! Viva il Re !
Con esso i canti echeggiano
Rullano i tamburi le trombe squillano squillano
Cantici di gloria eleviamo con fervor
Viva l'Italia, l'Italia evviva ! Evviva il Re !
Viva L'Italia, evviva li Re ! Evviva il Re !!!
Viva l'Italia ! Viva il Re ! Viva il Re !
Tutta l'Italia spera in Te, crede in Te,
gloria di nostra stirpe, segnal di libertà,
di libertà, di libertà, di libertà.

Quando i nemici agognino
i nostri campi floridi
dove gli eroi pugnarono
nelle trascorse età,
Quando i nemici agognino
i nostri campi floridi
dove gli eroi pugnarono
nelle trascorse età,
finché duri l'amor di patria fervido,
finché regni la nostra civiltà.

L'Alpe d'Italia libera,
dal bel parlare angelico,
piede d'odiato barbaro
giammai calpesterà
finché duri l'amor di patria fervido,
finche regni la nostra civiltà.
Come falange unanime
i figli della Patria
si copriran di gloria
gridando libertà.

Che bello. Altro che "Vai pensiero"...