martedì 9 febbraio 2010
Io vi ho spianato la strada. Mo' so' cazzi vostri.
Pierluigi Diaco lascia la direzione de Il Clandestino, che aveva assunto tre settimane fa dopo l'abbandono di David Parenzo.
"Ho assunto in corsa la direzione ad interim del quotidiano dopo esserne stato il vicedirettore sin dai suoi inizi", fa sapere Diaco in una nota; "Dopo un'attenta riflessione in merito allo sviluppo e alla gestione del progetto, ho ritenuto opportuno risolvere il mio rapporto contrattuale con l'editore, sicuro di aver dato un sentito contributo alla fase di lancio e di posizionamento di questa giovane impresa editoriale. Auguro buon lavoro a tutti coloro che hanno condiviso con me l'avvio di questa esperienza".
Se lo dice lui.
(Fonte: www.affaritaliani.it)
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6 commenti:
è brutto dire "io l'avevo detto" ma io l'avevo detto :)))
Avevo pronosticato (ora non ho voglia di cercare dove) pochi mesi di vita, vedo che Diaco salta dalla scialuppa ancor prima che affondi :)
Ero certissimo che sarebbe stato un naufragio inglorioso. Ma dove pensavano di andare con un giornale come quello? Dai su.
Che spavento!!! Quando ho letto il titolo nel feed pensavo che il feticista supremo lasciava il blog nelle mani di noi indegni commentatori. Invece è solo Diaco, il mio mondo è ancora in piedi
Carmen, ti adoro! come potrei fare una cosa del genere?
per aghost: adesso vado a cercare il tuo commento sulla fine pronosticata del diaco.
Diaco in questi giorni è stato ospite/opinionista quasi fisso dei trash-dibattiti della Rai pomeridiana, quelli del tipo che si dibatte su: "Morgan: pro o contro?" oppure "Hai mai tradito?" o anche "Hai mai perdonato un tradimento?", assieme a Sgarbi, a qualche direttora di settimanali rosa e assieme a....IL GRANDE SANSONETTI!!!!(quando vedo a questi dibattiti il suo faccione irsuto da "compagno vintage" mi scompiscio dal ridere!!!)
Era un progetto che non doveva neanche partire. Appena lessi il primo numero il mio commento fu "ma a chi puo' interessare una cosa del genere?".
Esattamente Piazza. Anche io ho comprato uan copia e mi sono fatto la stessa domanda. Quello che lascia di stucco è che abbiano messo in piedi il baraccone per realizzare un giornale che era CHIARAMENTE fallimentare già in partenza. Ma quale editore serio poteva spendere quattrini per una cosa simile?
A meno che... a pensar male si fa peccato, magari c'era in ballo qualche finanziamento strano... o qualche scopo recondito che a noi ingenui (io ingenuo) sfugge totalmente. Va' a sapere...
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