venerdì 12 febbraio 2010

Lo stillicidio è finito.



Ecco il nuovo D di Repubblica, da domani in edicola col giornale. Dalla testata è sparito il claim "la Repubblica delle Donne".

Questo l'incipit del pezzo uscito oggi su Repubblica, firmato dal direttore Cristina Guarinelli:

"Cos’hanno in comune il Giappone, una ragazza nera di 160 chili incinta del padre, la guerra (per finta) che i (veri) soldati americani fanno in Louisiana, i macellai di Brooklyn che insegnano (ai vegetariani) a squartare un animale, e le strade del Lower East Side di Manhattan? In sintesi questo: sono tanti nuovi punti di vista con cui il nuovo “D” prova a raccontare il mondo avvicinando tutto, anche gli argomenti più complicati, a chi legge.
Riuscirci non è semplice, ed è la prima cosa di cui ho parlato con Joel Berg, da sempre art director del giornale, quando mi è stato chiesto di cambiare “D” senza snaturarne l’identità. Il risultato è quello che da domani avrete fra le mani. Un magazine che tutti ci siamo divertiti a fare, dove la nuova grafica ha reso possibile raccontare le storie (vale tutto: un gruppo musicale semisconosciuto, il film indipendente che a sorpresa va agli Oscar, una scelta di vita radicale, lo street style di un servizio di moda...) col piacere di farlo, con generosità e passione, lasciando più spazio alle immagini e valorizzando la larghezza dei contenuti."


A domani per i commenti. E siate clementi.

16 commenti:

gpp ha detto...

Spiegatemi come si fa ad essere clementi, quando i "nuovi punti di vista" sono illustrati da una modella ai limiti della pedofilia che mette in bella evidenza il culo. Vestito, per carità, ma la posa è inequivocabile. Cominciamo bene (e io non sono certo un puritano!)

Barbapapà ha detto...

L'articolo odierno della nuova direttrice mi conferma l'inutilità dell'inserto.
Continuerò a non leggerlo, come ormai faccio da anni, e quindi mi esimerò dal dare giudizi.
Attendo però con curiosità i commenti generali, a partire da Occam.

Massi Feticista D'eccellenza ha detto...

Barbapapà
Premesso che rispetto il tuo punto di vista e la tua scelta di non legere D, ma vorei spiegato da te e da tutti il perchè di qusta scelta. Nelsenso dite che è un inutile inserto senza arte ne parte. Potrei essere d'accordo se fosse una specie di Cosmopolitan che parla di frignacce moda gossip etc, mentre D da sempre un magazine impegnato attentissimo ai temi di attualità, efa un ottimo giornalismo. Quindi non capisco queste prese di posizione al riguardo, necapisco quando dici non lo leggerò come faccio da anni, ma perchè? ti consiglio di fare uno sforzo di leggerlo senza preconcetti e poi dare un parere, ma senza neanche sfogliarlo come puoi dare un giudizio veritiero?.
Mentre per quanto riguarda gpp trovo davvero sterile la tua critica riguardo alla copertina, c'è ne vuole di doppiosenso per andare a vedere ciò che vedi tu nella copertina di D.

Occam ha detto...

cartellino giallo per Massi, causa refusi (con quel "c'è ne vuole" hai rischiato il rosso!)

Massi Feticista D'eccellenza ha detto...

Che vergogna!!! Hai ragione Occam chiedo venia! :(

Barbapapà ha detto...

Massi, è ammirevole la tua difesa di D.
Io rimango della mia opinione negativa, dettata anzitutto dall'obbligo impostomi di comprare un inserto che non mi interessa e avvalorata dalla debordante finalità pubblicitaria del tutto.
La parte giornalistica non mi attrae perché non voglio un altro inserto per leggere, dopo essermi districato tra pagine e pagine di "advertisement", pensose inchieste giornalistiche o rilassarmi con vezzose rubrichette.
E, giusto per confermare il mio giudizio (non pre-giudizio, sia chiaro), mi è bastato questo passaggio dell'articolo odierno della Guarinelli:

"Il nuovo "D" cambia, e cambierà ancora, perché alla fine non c'è nulla di più interessante che mettere in moto nuove idee e energie per avere voglia di continuare a farlo. Ma intanto, a proposito dei nuovi punti di vista, il giornale si apre con tre pagine nuove: "D lo chiede a" (es. "cos'ha imparato dall' amore? "di cos'ha paura?" ecc., risponde un'artista come Marina Abramovic), "Striptease culturale" (es. "la colonna sonora dei suoi 32 anni?", risponde lo scrittore inglese Adam Thirwell), e "D nel corpo" (es. "Quanto conta il sesso nella vita" e Paolo Virzì risponde "più del denaro e dei riconoscimenti professionali").

No, grazie.

Occam ha detto...

ancora in piedi in attesa che apra l'edicola, rileggo l'editoriale (ma sarà riproposto nel primo numero del nuovo corso o siamo di fronte a un caso inedito di bi-editoriale?) della D-rettora e trovo una notizia: Guia Soncini da oggi è dei nostri!!! sì, vabbe', collaboratice; ma tant'è. lo avevo invocato settimane fa quando si discuteva di campagna acquisti. lascerà Gioia (bellissima rubrica) e soprattutto Io Donna? ma il Domenicale del Riformista, Guia lo ha mai curato per davvero o trattasi di malato terminale (dunque incurabile)? e ancora: non è arrivato il momento di prendere Maria Rosa Mancuso (Foglio) per le recensioni cinematografiche di R2? e stefano cappellini (riformista...) per la politica e gramellini (la stampa) e ascanio celestini >>> LO PORTANO VIA (A LETTO)

Anonimo ha detto...

Caro PPR
ti scrivo: io ho anche cercato di essere clemente, ma come si fa? Non si può, siamo seri, perché aggiungere centesimi di euro per avere un inserto pagato già dalla pubblicità...perché? Lo sappiamo come vanno queste cose no? Purtroppo e a malincuor dico che D, Velvet e XL sono evanescenti...ecco l'ho detto, Ezio Mauro perdonami, non è una cosa personale
Riccardo Romana

gpp ha detto...

caro Massi, rispetto la tua opinione, ma rimango della mia.
La mia critica sarà pure sterile, ma la posa è inequivocabile, e come ho detto, non sono un puritano, ma nemmeno un vecchio satiro. Io, in quella copertina, ho visto quello che ho scritto. Dovrò andare dallo psicologo ? (non da Crepet, tranquilli).

Anonimo ha detto...

Scusate, ma "L'amore per Marina Abramovic", no ho letto bene? L'amore per la Abramovic? No, non ce la posso fare. Ma come, su Repubblica fanno la morale a personaggi come questi e su D ce li raccontano per filo e per segno? No PPR, non ce la faccio, ma non dite che non ci ho provato
Riccardo Romana

Anonimo ha detto...

Ho detto una cazzata umiliante, dimenticatemi, ero prevenuto. Mea culpa. Adesso dovrò parlare bene di D. In fondo non è così male, dai. Va bene, in fondo se sei in treno, si legge bene, se lo appoggi sui bocchettoni del termosifone ti ripara. No, bello davvero.
Riccardo Romana

aghost ha detto...

Sono molto preoccupato: sono ancora una volta d'accordo con Barba :)

"Ma intanto, a proposito dei nuovi punti di vista, il giornale si apre con tre pagine nuove: "D lo chiede a" (es. "cos'ha imparato dall' amore? "di cos'ha paura?" ecc., risponde un'artista come Marina Abramovic), "Striptease culturale" (es. "la colonna sonora dei suoi 32 anni?", risponde lo scrittore inglese Adam Thirwell), e "D nel corpo" (es. "Quanto conta il sesso nella vita" e Paolo Virzì risponde "più del denaro e dei riconoscimenti professionali").
---
ma basta con queste boiate! A Repubblica pensano ancora che i lettori abbiano tutti la sveglia al collo?

Attenti, c'è internet oggi. La gente non segue più queste scemenze.

Luca Massaro ha detto...

Per curiosità, oggi ho preso D in edicola insieme a R (di solito lo lascio smaltire all'edicolante). Non è malaccio la nuova impostazione. Simpatiche le interviste brevi e, anche, qualche reportage. Meno le rubriche fisse. I difetti: dato che D è giocoforza un contenitore per la raccolta pubblicitaria, io, se fossi responsabile dell'impaginazione, la metterei tutta insieme, senza interromperla di tanto in tanto dagli articoli, dai reportages, dalle rubriche; dimodoché questi ultimi si troverebbero raccolti tutti di seguito tanto da averne una lettura facilitata.

aghost ha detto...

Luca sei un genio :D
Io però farei di più: raccoglierei tutta la pubblicità in un inserto da staccare e da buttare direttamente nel cassonetto :))

gemina ha detto...

Gli spazi pubblicitari accanto agli articoli costano di più, ecco perché nessuno s sognerebbe mai di separarli.

L'indignazione per la pubblicità: che ingenuità! Praticamrnte tutte le riviste si mantengono con la pubblicità, più che col prezzo di copertina; e anche il quotidiano: potrebbe sopravvivere senza? Addirittura forse D, con tutta la pubblicità che raccoglie, contribuisce a mantenere anche il quotidiano.

Sulle novità, invece, io sono stata molto delusa dalla grafica. Però ora sono lessa, se mi va torno domani a scrivere perché.

Enrico Maria Porro ha detto...

Ringrazio tutti per la bella discussione (anzi D scussione) che avete creato. Un saluto particolare a Gemina, che saluto per esserci venuta a trovare lasciando un suo commento.