sabato 13 febbraio 2010
Sailing for dummies.
E’ partita l’America’s Cup, e Repubblica comincia ad occuparsene.
Però, spero che l’anonimo estensore del resoconto della prima gara Oracle-Alinghi abbia scritto il pezzo dalla cucina di casa sua, o al massimo dalla scrivania in redazione, e che non sia un inviato lautamente pagato vitto-alloggio-taxi-telefono-e-chissà-cosa-altro. Altrimenti sarebbero soldi buttati dalla finestra.
Eh sì, di vela, regate e andar per mare non è che costui ne conosca molto.
Perché ? :
1)In gara, i distacchi si danno in termini di tempo, non di distanze: vale per la vela come per il podismo, il ciclismo, il motociclismo, automobilismo e tutti gli ismi in cui ci si muove e vince chi arriva primo.
2)In ogni caso, dare il distacco in chilometri (in mare !) è assurdo, e da incompetenti. In mare il chilometro non esiste, c’è solo il miglio marino.
3)Il vantaggio di “due nodi, oltre 3700 metri” poi, è da bocciatura alle scuole medie: come si fa ad equiparare una misura di velocità (nodi) con una di lunghezza (metri) ?
Probabilmente costui, se mai salirà su una barca, le cime, le drizze, le scotte le chiamerà “corde”.
Credetemi, non faccio lo snob, ma in barca qualche volta ci sono andato, e imparare non è poi così complicato (veleggiare come si deve, sono altri “esticazzi”).
Il bello è che queste cose le sanno anche milioni di italiani che pur non avendo mai oltrepassato un molo, in questi anni si sono appassionati alle avventure di Mascalzone, Luna Rossa, il Moro di Gardini…
Direttore Mauro, se mi paga anche solo il viaggio, ci vado io a Valencia. Fa un affare, mi creda. E poi, abbiamo Clerici per il tennis, Mura per il calcio, Crosetti per il ciclismo.
Forse questo pezzo è la giusta punizione per essere stati abituati troppo bene.
Ma porca pupazza, direttore, non credi che anche AA avrebbe potuto fare meglio ?
GPP
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