giovedì 11 febbraio 2010
Tornano le frankicche (vintage). Parte sesta.
Il Varese 1966-67, che partecipò al campionato di serie B, era appena retrocesso, classificandosi all'ultimo posto con il record negativo, che resiste tuttora, di vittorie complessive (2) per i tornei a 18 squadre. La stagione nella cadetteria fu, invece, trionfale: 2° posto dietro alla Sampdoria con cui tornò in serie A. Al centro dell'attacco, esordì - in quel campionato - tale Pietruzzo Anastasi che, un paio di stagioni più tardi approderà alla Juventus, dopo averci regalato quel gioiello di gol nella finale dell'Europeo 1968 che si disputò a Roma. Nella figurina è un sorridente ragazzino che, a suo modo, divenne protagonista di una di quelle storie che, all'epoca, entravano nel cuore.
Cito da Wikipedia: "
«Pietro Anastasi finì per essere il simbolo vivente di un'intera classe sociale: quella di chi lasciava a malincuore il meridione per andare a guadagnarsi da vivere nelle fabbriche del nord» (Alessandro Baricco)
Che tempi e sono lontanissimi anche dall'immaginario collettivo. Ciao. Frank57.
Come promesso nell'area discussione, pubblichiamo di seguito alcune foto fatte al bar dello Stadio Ossola di Varese. Il consiglio è di cliccarci sopra per vederle più in grande.
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8 commenti:
beh, oltre ad anastasi c'erano altri fior di personaggi in quel varese.
mario da pozzo, per esempio, che anni prima, al genoa, aveva stabilito un record di inviolabilità della propria porta poi battuto dal grande zoff.
mimmo renna, che ricordo allenatore di un ascoli da record nel 1977-78.
ricky sogliano, che a trent'anni suonati finì in una squadra d'alto rango, il milan, e poi è diventato uno dei più importanti direttori sportivi di squadre mediopiccole.
piero cucchi, anch'egli poi allenatore e padre del povero enrico.
franco cresci, che ricordo al bologna negli anni settanta.
recentemente sono stato a vedere una partita del varese e nel bar della tribuna ci sono delle bellissime fotografie d'epoca di quel varese di quei tempi là.
ho fatto delle foto e stasera se mi ricordo ne posto qualcuna qui . ciao.
@nonunacosaseria, superba integrazione al post. Non mi sono potuto dilungare, ma su Da Pozzo mi hai fatto ricordare quel record che poi, mi smebra, passò a Reginato (Cagliari) che lo mantenne per varie giornate e venne violato dalla Juventus, credo Depaoli. Sono ricordi che ramazzo dalla memoria, perchè gli almanacchi non ne parlano. Nella fattispecie, sempre se la ricostruzione è esatta, si trattò del campionato 1966-67, vinto proprio dai bianconeri, mentre il Cagliari concluse con sole 17 reti subite in 34 gare disputate (29 da Reginato). Su Zoff, per la serie A, mi affido alle tue memorie, anche se sono un po' perplesso. Però è possibile, certo. Il Dino nazionale, come invece è noto, mantenen a lungo la porta azzurra imbattuta, per cadere a Sanon di Haiti, nel 1974 in Germania.
Di Sogliano aggiungo, da vetero milanista, che nel Milan disputò alcune stagioni di buon livello: con Zignoli un polmone inesauribile.
Mi pare poi che quel Lamberto Leonardi sia diventato affermaato ds dell'Udinese (se è lui).
Anastasi ne fu il simbolo, ma poi è bello suscitare tanti altri ricordi per una memoria condivisa. In fondo è questo lo scopo felice delle figurine. Quando poi si trova una sponda eccellente come te vado al settimo cielo.
@Enrico, pubblica quelle foto, perchè è bello che a Varese conservino il ricordo di quei tempi felici, in attesa che possano rivedere la loro squadra in alto (e questo mi pare sia un anno favorevole in C1, con il Novara in testa, per acuire forse la malinconia, ma farci tornare a tempi lieti.
Sono molto contento di tutto ciò.
Grazie!
Frank (e tutti gli altri): ho appena pubblicato le foto di cui parlavo oggi.
Grazie Enrico, ho visto e sognato. Belle, belle, belle e Armando Picchi, Morini che al Milan pure lui si guadagnò la pagnotta, Della Giovanna con quel cognome lunghissimo che già faceva impressione. Lo stadio Ossola, uno del Grande Torino.
Che ricordi! Che tempi!
Sarà anche per questo che è bello il blog?
Grazie Frank! Il merito è anche tuo, vostro.
Hai notato che quasi nessuno dei giocatori fotografati guarda l'obiettivo? Carmignani e Anastasi, per dirne due, guardano in alto. Mah!
Vero, Enrico, ma quelli non pensavano ad un futuro nel mondo dello spettacolo, badavano al sodo. Magari farà sorridere, però anche nei dettagli, che hai ottimamente scorto, si capiscono tante cose...
Niente veline all'orizzonte...
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