Albertino è la crasi di Alberto (Ronchey) e Tonino (Carino da Ascoli), a loro modo due pietre miliari del giornalismo, che ci hanno lasciato nelle ultime ore.
L'idea di questo post ce l'ha suggerita Blogorrea, che fa un interessante parallelismo tra i due giornalisti.
8 commenti:
Non vorrei sembrare irriverente, ma siamo proprio sicuri che due onesti professionisti fossero addirittura "due pietre miliari" del giornalismo? La nostalgia d'accordo, spiace a tutti ma insomma... Quando morirà Gianni Letta (lunga vita!) faremo i funerali di Stato, come per Bongiorno? Dai su.
Queste santificazioni postume mi sembrano sempre un po' cosi'...
pietre miliari intese nel loro contesto. tu forse non sei appassionato di calcio, ma quelli che come me sono cresciuti a pane e 90esimo minuto oggi sono in lutto.
pane e calcio? Non per fortuna :)
Ma allora Valenti? Barenson?
Aghost, definire Ronchey un onesto professionista mi pare francamente provocatorio. Parliamo di un giornalista serio, rigoroso e informato. Non mi pare che sia un modello particolarmente imitato nel giornalismo odierno.
Riguardo Tonino Carino credo che nella valutazione a tutti noi faccia velo il fatto che in quegli anni eravamo tutti più giovani e quindi ricordiamo con comprensibile, nostalgica benevolenza i protagonisti del glorioso Novantesimo Minuto di Valenti e Barendson.
Sul sito del Corriere del Sera il pezzo su Tonino Carino ha, in parte, come fonte Wikipedia.
Mi pare grottesco.
"serio, rigoroso e informato", non dovrebbero essere i requisiti minimi per chiunque voglia fare la professione?
Un portiere che para i palloni non è necessariamente un fenomeno, ma un buon portiere. Ma da qui a definirlo "pietra miliare del calcio" ce ne corre... o no? :)
Beh, se tutti i giornali oggi ne rimpiangono queste qualità, oltre alle capacità analitiche naturalmente, è probabile che non siano così diffuse...
Troppo onore, maestro
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