Segnalo questo articolo di Luca Telese sul Fatto Quotidiano che si sofferma sul domenicale di Scalfari mettendovi in relazione la nota polemica con cui il Quirinale ha smentito l'articolo di ieri di Giannini.
Ogni tanto tocca leggere qualche blogger travestito da giornalista che, senza arte né parte, si permette di suggerire un accantonamento di Eugenio. Bah!
Barbapapà
p.s E qui c'è un altro punto di vista.
8 commenti:
A me Telese piace, ma in questo caso mi sembra che non c'abbia azzeccato.
Scalfari (ma un po' Repubblica in generale) è sempre stato decisamente pro-Napolitano, pure troppo. Non sono mancate parole di appoggio neppure dopo la famigerata firma sul decreto interpretativo. E Scalfari ha ribadito questa posizione più volte, non solo negli editoriali ma, per esempio, nello speciale di Repubblica tv dedicato al suddetto decreto.
quella di Telese mi sembra la classica interpretazione da retroscenista. Un po' come ha fatto il Tempo che, su un abbastanza innocuo scambio di battute tra Vendola e D'Alema domenica scorsa a Bari ("Io nel PD? Non è questo il problema", dice Vendola; "Casomai un'opportunità, ribatte D'Alema"; "Perché non vieni tu in SEL?") c'ha costruito un caso ("Vendola pensiona il PD") per finalità politiche che è facile immaginare.
Lo stesso si può supporre per il Fatto, che sta portando avanti la campagna anti-Napolitano e, in questa sua battaglia, cerca di arruolare un po' tutti.
(vado un po' OT, ma agli smemorati che vanno in giro dicendo "Ciampi non avrebbe firmato" o "Pertini non avrebbe firmato", sarebbe da ricordare che all'ex governatore vennero rivolte in più di una circostanza critiche analoghe a quelle oggi fatte a Napolitano - tant'è che lui dovette replicare con la famosa "il presidente è silente, ma non assente"; mentre Pertini fu il primo a firmare un decreto salvaBerlusconi palesemente incostituzionale e antimagistrati: era il 20 ottobre 1984).
nonuna: ma ce n'è di differenza fra il 1984 e adesso! non si può paragonare i due contesti, anche soltanto considerando che il banana era ancora soltanto un imprenditore
L'aspetto che mi premeva sottolineare della ripresa dell'articolo di Scalfari da parte di Telese non era l'interpretazione dietrologica che ne è stata fatta, funzionale (come rileva opportunamente Nonunacosaseria) al portare acqua al proprio mulino di critici di Napolitano. Come sottolinea Jack, Scalfari è da sempre, e giustamente aggiungo io, un fervente sostenitore del ruolo di garanzia e di difesa della Costituzione del Presidente della Repubblica. Da sempre e senza alcuna eccezione, da quando siamo in questa interminabile emergenza democratica.
Quel che mi piace invece osservare è che è sempre Scalfari il giornalista di Repubblica più citato, più ripreso, più criticato e contestato per le tesi che sostiene. A dispetto di chi ritiene che ormai ha fatto il suo tempo.
Qualche mese fa Nonunacosaseria osservò che il Corriere, forte della sua rabbiosa pattuglia di cerchiobottisti, riesce ad alimentare, in misura maggiore di Repubblica, discussioni e dibattiti. Senza riprendere il tema, vero ma con necessari distinguo, rilevo con piacere che Scalfari mantiene intatta questa capacità di generatore di discussioni e rimane il punto di riferimento del giornale, senza nulla togliere alla guida ferma e autorevole di Ezio Mauro. Tutto qui.
quoto il barba.
per Nonuna: hai una memoria storica davvero mostruosa.
E qui c'è il punto di vista del solito demolitore di Repubblica http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=27951
Anche FrancescoCosta sul suo blog ne dice di cotte e di crude su Scalfari...
costa recentemente è un antiscalfariano di ferro.
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