Il massimo della paraculaggine pero' me la ricordo in occasione di una conferenza stampa del recente G8, dove fior di giornalisti embedded facevano scudo alle domande scomode. Tra questi, uno dell'ufficio stampa dell'enel (che cazzo c'entrasse col g8 dio solo lo sa), che fece a Berlusconi (cito a memoria) la domanda delle cento pistole: «Presidente, lei e Obama siete i leader di maggiore successo mondiale: se lo aspettava?»
A parte che non mi sembra cosi' in ginocchio, ricordiamoci sempre che in un recente colloquio di Rep. con il premier non gli furono fatte le fatidiche ten questions.
Anche a me non sembra un'intervista in ginocchio. Paragonare il bravissimo Magri (che ogni tanto qualche stilettata a Silvio la lancia) è esagerato. E poi non scordiamo una cosa: che per avere un'intervista da Berlusconi, bisogna fargli avere prima le domande e fargli controllare il testo finale dallo staff. Quindi, scordiamoci interviste "scomode" (purtroppo).
Solo perchè - come è stato qui spiegato - l'intervista più che concordata viene scritta a quattro se non a sei mani, si può sorvolare sulla capacitò o meno di Magri, perchè se per ottenere un'intervista con il papi sono necessari una serie di passaggi, il risultato dell'utilizzatore finale non può essere mai molto diverso da questo. Si tratta di propaganda e niente più. L'episodio riferito da aghost, è sintomatico del clima. Quanto all'annotazione di esaù, è vero, ma sembra che la spiegazione sia stata che a quelle domanda il papi avesse già risposto (secondo lui) nel libro di Vespoa. Spiegazione che non mi ha per nulla convinto, perchè a quelle domande una vera risposta non c'è. Anche se non serve a nulla tornarci sopra.
Mah, sono convinto a metà. Intanto, se fossi un giornalista, per fare un'intervista a B. con tutte quelle pre- e post- condizioni, rinuncerei a farla. In quanto alle "stilettate" che ogni tanto Magri lancia a B., sono insidiose come quelle del Battista e del Panem Album. Bastonate con il manganello di gommapiuma da carnevale. E poi, per ognuna che ne dà, ogni tanto, sono tre scimitarrate vere al centrosinistra. Del tutto legittimo, se fosse dichiarato.
GPP, ricorda sempre che siamo sull'accomodante Stampa, mica su L'Unità... ormai è rimasto solo più Gramellini (destrorso, tra l'altro) a sparlare un po' di Silvio.
@Attilio Ahimè, sono di Torino, me lo ricordo tutti i giorni quello che dici... In quanto a Gramellini, non credo che sia dichiaratamente di centrodestra, almeno non soggettivamente. Diciamo che è un portatore sano di qualunquismo umoristico. Lo reputo un "neutro" che ha l'abilità di osservare i comportamenti e le contraddizioni altrui, sarebbe un ottimo autore di cabaret, ma non potrebbe mai scrivere una nota politica o un editoriale "serio", sia pure di destra. Tanto è vero che alla Busiarda, oltre al suo spazietto nei blog dei giornalisti (nei quali peraltro non interviene mai), ha la "Posta del Cuore". me lo rende un pp' simpatico il fatto che è un torinista "doc", il che di questi tempi e in questa città è un mestiere molto difficile.
Caro GPP, Gramellini la pensa esattamente come il suo idolo Montanelli, come più volte ha rimarcato: non si riconosce in questa destra berluscona e sbrisolona, ma ha nel suo Dna solide idee liberali (ricordi l'incipit di un suo memorabile Buongiorno, "C'è la destra liberale che tutti vorremmo, e poi c'è quella che è al governo"?) Ricordo inoltre una dichiarazione della sua ex moglie Maria Laura Rodotà che lo bollava come "la persona più a destra che abbia mai conosciuto".
Un giudizio troppo severo su Magri, GPP. Mi è parsa un'intervista accettabile, sia perché Magri ha toccato le questioni più rilevanti del momento (crisi economica compresa, e non negata dal Cav.!) sia perché è praticamente impossibile porre domande scomode a Berlusconi perché da bugiardo patentato non risponderebbe mai sul punto. Meglio rinunciarvi, come affermi giustamente tu.
13 commenti:
Il massimo della paraculaggine pero' me la ricordo in occasione di una conferenza stampa del recente G8, dove fior di giornalisti embedded facevano scudo alle domande scomode. Tra questi, uno dell'ufficio stampa dell'enel (che cazzo c'entrasse col g8 dio solo lo sa), che fece a Berlusconi (cito a memoria) la domanda delle cento pistole: «Presidente, lei e Obama siete i leader di maggiore successo mondiale: se lo aspettava?»
A parte che non mi sembra cosi' in ginocchio, ricordiamoci sempre che in un recente colloquio di Rep. con il premier non gli furono fatte le fatidiche ten questions.
Anche a me non sembra un'intervista in ginocchio. Paragonare il bravissimo Magri (che ogni tanto qualche stilettata a Silvio la lancia) è esagerato. E poi non scordiamo una cosa: che per avere un'intervista da Berlusconi, bisogna fargli avere prima le domande e fargli controllare il testo finale dallo staff. Quindi, scordiamoci interviste "scomode" (purtroppo).
*Paragonare il bravissimo Magri (che ogni tanto qualche stilettata a Silvio la lancia) a Minzolini è esagerato
Solo perchè - come è stato qui spiegato - l'intervista più che concordata viene scritta a quattro se non a sei mani, si può sorvolare sulla capacitò o meno di Magri, perchè se per ottenere un'intervista con il papi sono necessari una serie di passaggi, il risultato dell'utilizzatore finale non può essere mai molto diverso da questo.
Si tratta di propaganda e niente più.
L'episodio riferito da aghost, è sintomatico del clima.
Quanto all'annotazione di esaù, è vero, ma sembra che la spiegazione sia stata che a quelle domanda il papi avesse già risposto (secondo lui) nel libro di Vespoa. Spiegazione che non mi ha per nulla convinto, perchè a quelle domande una vera risposta non c'è. Anche se non serve a nulla tornarci sopra.
Mi scuso per non aver riletto quanto scritto e, dunque, per gli errori di battitura e non solo, contenuti nel commento.
Mah, sono convinto a metà. Intanto, se fossi un giornalista, per fare un'intervista a B. con tutte quelle pre- e post- condizioni, rinuncerei a farla.
In quanto alle "stilettate" che ogni tanto Magri lancia a B., sono insidiose come quelle del Battista e del Panem Album. Bastonate con il manganello di gommapiuma da carnevale.
E poi, per ognuna che ne dà, ogni tanto, sono tre scimitarrate vere al centrosinistra.
Del tutto legittimo, se fosse dichiarato.
forse le mie antenne non funzionano bene, ma ho un tarlo che mi dice che berlusconi a queste elezioni farà un flop :)
Magari vincerà, ma di streta misura. Io ho l'impressione che la gente ne abbia le balle strapiene del Banana.
GPP, ricorda sempre che siamo sull'accomodante Stampa, mica su L'Unità... ormai è rimasto solo più Gramellini (destrorso, tra l'altro) a sparlare un po' di Silvio.
@Attilio
Ahimè, sono di Torino, me lo ricordo tutti i giorni quello che dici...
In quanto a Gramellini, non credo che sia dichiaratamente di centrodestra, almeno non soggettivamente. Diciamo che è un portatore sano di qualunquismo umoristico. Lo reputo un "neutro" che ha l'abilità di osservare i comportamenti e le contraddizioni altrui, sarebbe un ottimo autore di cabaret, ma non potrebbe mai scrivere una nota politica o un editoriale "serio", sia pure di destra. Tanto è vero che alla Busiarda, oltre al suo spazietto nei blog dei giornalisti (nei quali peraltro non interviene mai), ha la "Posta del Cuore".
me lo rende un pp' simpatico il fatto che è un torinista "doc", il che di questi tempi e in questa città è un mestiere molto difficile.
Caro GPP, Gramellini la pensa esattamente come il suo idolo Montanelli, come più volte ha rimarcato: non si riconosce in questa destra berluscona e sbrisolona, ma ha nel suo Dna solide idee liberali (ricordi l'incipit di un suo memorabile Buongiorno, "C'è la destra liberale che tutti vorremmo, e poi c'è quella che è al governo"?) Ricordo inoltre una dichiarazione della sua ex moglie Maria Laura Rodotà che lo bollava come "la persona più a destra che abbia mai conosciuto".
La cosa buffa è che Silvio, oggi, ha detto che "la Stampa" appoggia la Bresso!
Un giudizio troppo severo su Magri, GPP.
Mi è parsa un'intervista accettabile, sia perché Magri ha toccato le questioni più rilevanti del momento (crisi economica compresa, e non negata dal Cav.!) sia perché è praticamente impossibile porre domande scomode a Berlusconi perché da bugiardo patentato non risponderebbe mai sul punto.
Meglio rinunciarvi, come affermi giustamente tu.
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