mercoledì 10 marzo 2010
Markette e buona comunicazione.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Caro Pazzo,
su repubblica.it hanno interpretato a modo loro il concetto di new media: la buona, vecchia, intramontabile... marchetta.
Ok, scusate, da un po' di tempo ormai non si chiama più "marchetta", ma "redazionale a pagamento". Ma se sul cartaceo vige l'obbligo di scrivere se si tratta di march... ops ... redazionale a pagamento, sull'online questo obbligo pare non esserci.
Perché ne parlo?
Perché sull'home di repubblica.it campeggia da ieri, nella colonnina di destra, un bel rimando a un articolo sul poker (Dal bluff al rilancio a lezione da Caressa). Ma solo un allocco potrebbe non accorgersi che trattasi di marchetta (ancora! scusate, proprio non ci riesco): il corso infatti è promosso da Lottomatica/Poker Club, sponsor della sezione giochi di questa settimana.
Non so, e non posso sapere, se trattasi di articolo fatto per "cortesia" nei confronti dello sponsor o "articolo a pagamento".
Ma in entrambi i casi hanno sprecato del tempo e delle risorse.
Il comunicato infatti è scritto talmente male che manca un riferimento a dove sia mai reperibile questo corso! che notevole esempio di comunicazione: se qualche volta i redattori (anche di comunicati stampa) si rifacessero alla cara regola delle 5W non sarebbe male, e aiuterebbe noi lettori a capirci qualcosa, e chi investe denari a non buttarli al vento.
SM
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