lunedì 8 marzo 2010

Se ne va un pezzo del fattore K.



E’ morto Alberto Ronchey, editorialista del nemico. Buon giornalista, con pregi e difetti, senz’altro al di sopra della media di quelli odierni.

Peccato che dopo la teoria del famosissimo “fattore K” non sia più riuscito a interpretare la politica da Craxi in poi.

Aveva anche tentato di insegnare qualcosa ai suoi discepoli, come per esempio Pigi Battista, classico esempio di uno che non ha capito un cacchio di quello che diceva l’insegnante.

GPP

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E' stato per anni un nostro editorialista non dimenticatelo per favore. E ha sempre avuto, prima e dopo, ottimi rapporti con noi

gpp ha detto...

Quello che volevo dire è che, a parte quello che secondo me è stato un suo limite nell'analisi politica, era comunque un ottimo giornalista.
Oltrechè un bravo ministro, la legge Ronchey sui beni culturali che porta il suo nome fa ancora la sua brava figura (pensate a chi è il ministro attuale, sigh!).
La mia intenzione era quella di postare ciò che che penso (Ronchey lo leggevo già dagli anni 60), non il solito panegirico qualunque.
Detto questo, rispetto a quello che c'è in giro (salvo pochi viventi con barba bianca e aureola sul capo), era un gigante., il confronto è comunque impari.
Condoglianze alla figlia Silvia, ha avuto un gran papà.

Barbapapà ha detto...

Giusto! Non dimentichiamo, come ha fatto penosamente il sito del Corriere della Sera, che Ronchey è stato anche collaboratore di Repubblica ove esordì nel 1981 con la rubrica Diverso Parere. Poi rientrò al Corriere nel 1984, sotto la direzione di Ostellino, e ritornò a Repubblica nel gennaio del 1988. Di questo ritorno ricordo ancora la dicitura (che all'epoca mi esaltò) che accompagnava l'articolo: "Con questa inchiesta dal Giappone Alberto Ronchey riprende la sua collaborazione a Repubblica" e mi fa piacere che sia stata mantenuta anche nell'archivio on-line.

Mi stupisce leggere che Battista sia stato allievo di Ronchey: ha ragione GPP nel suo caustico commento. E fa bene a ricordarlo come ottimo ministro della Cultura.

Gli sia lieve la terra.

Supersoul ha detto...

Mi associo nel cordoglio, ricordo quando da ragazzino vedevo in tv quel suo volto da professore che mi metteva un pò in soggezione.