giovedì 25 marzo 2010
Specchio, specchio della mia Bresso.
A grande richiesta riportiamo incipit e chiusura, del gran pezzo di Francesco Merlo apparso ieri in prima pagina su Repubblica.
Chi di specchio ferisce di specchio perisce. Un amico che fa il direttore di un grande albergo (non ne farò il nome neppure se torturato) mi ha raccontato di avere visto Berlusconi alle 4 del mattino nel corridoio dell'hotel. Gli si è presentato dinanzi, per uno di quei contrattempi che a volte accadono nel suo mestiere, un vecchietto rotondo e basso, non calvo ma spelacchiato, scolorito e stinto, la pelle tostata e avvizzita... Ebbene, il mio amico lo ha trovato, proprio in quell'occasione, pietosamente umano. Perché la verità, ha aggiunto, non è lo specchio magico che deforma i tratti altrui ed esalta quelli propri, non è devastata dai truccatori, non è di comodo. Ecco: Berlusconi ieri a Torino ha insolentito il governatore Mercedes Bresso, la quale governa bene un pezzo dell'Europa che conta, non solo perché è una signora e non una velina. Contro la Bresso ha evocato lo specchio non solo perché identifica le donne con le mutandine e al pennone della sua bandiera sventola un tanga...
...C'è, invece, nel Berlusconi che si arrampica e scivola nello specchio, un disperato e malcelato bisogno di fissità. C'è la paura di incontrare se stesso nel corridoio di un albergo, di vedersi, appunto, allo specchio che è un tribunale senza Ghedini. È questo l'epilogo del Berlusconi che si sta disfacendo: dopo avere in ogni modo truccato se stesso, adesso - al mattino a mezzogiorno e a sera - trucca gli specchi, lucida la superficie convessa dei suoi Minzolini. - Francesco Merlo
Qui trovate la versione integrale.
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9 commenti:
mah. E comuqnue manca la notizia fondamentale: cosa ci faceva Berlusconi nel corridoio dell'hotel alle 4 di mattina????
Ma sapete qual è il giornale che non ha dedicato nemmeno una riga alla vicenda ? Proprio lei, la Busiarda di Torino, proprio dove è candidata la Bresso.
Che delusione, Calabresi. Avvisa i tuoi giornalisti che il prosciutto si mangia con il melone, non si usa come paraocchi.
Ma Berlusconi non si lamentava che la Busiardia è pro-Bresso?
Comunque Merlo è perfetto, quando unisce arzigogoli e sostanza.
@jack
Berlusconi si lamenta sempre! E la Stampa è paracula, se mi passa il termine tecnico. Nella regione ci sono forti sacche leghiste, a Torino meno. Per fortuna.
@ Ganduja
E comunque la Busiarda deve tenere insieme queste due anime, stante che come abbimo visto recentemente circa l'85% delle sue copie viene venduto in Piemonte e Valle d'Aosta.
Detto ciò , speravo che Calabresi fosse un po' più "obiettivo" visto che anche lui fa tanto l'Ammericano come Riotta. Mah
MC
"la superficie convessa dei suoi Minzolini" è da applausi. Candidatuta a PPR+ senz'altro, e dichiaro il mio voto già da adesso senza aspettare il fine mese.
Beh Merlo potrebbe chiedere alla sua fonte di soddisfare la curiosità che non è solo di aghost.
Però che triste destino quello di un giornale nazionale, ma così tenacemente radicato nel territorio, costretto a barcamenarsi ogni giorno. Ma solo in campagna elettorale "deve" agire in questo modo?
D'accordo che è un prodotto e va venduto, ma non mi sembra analogo a patate o zucchine, tanto per dire.
quando lo dicevo io che merlo è uno dei migliori, tutti ad attaccarmi! il tempo è stato galantuomo
@Occam: il Merlo degli inizi era palesamente spaesato a Repubblica, olezzava di terzismo e cerchiobottismo lontano un miglio. (Ricordo fra le tante perle un ridicolo editoriale a favore del ponte sullo stretto di Messina).
Ultimamente sì è molto "repubblicizzato". Se asciugasse un po' lo stile sarebbe ancora meglio.
Occam, sai bene che, pur apprezzandone il talento, in tanti abbiamo avuto le perplessità, ben descritte da Jack, sul contributo di Merlo al giornale.
Come è stato scritto in occasione del sondaggio dei PPR+ di gennaio:
"Quando affronta questioni serie di petto, senza troppi sfarfalleggiamenti lessicali o compiacimenti intellettuali, Merlo diventa un valore aggiunto per Repubblica”
o, per citare la nostra Caterina:
“quando Merlo rem tenet, verba sequuntur come solo lui sa fare”.
Da un po' di tempo (e finalmente, aggiungo io) Merlo riesce a mostrare la necessaria indignazione per questo orribile tempo che stiamo vivendo, senza che la scrittura talentuosa prenda il sopravvento.
E non si può che esserne lieti.
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